Iran: è ballottaggio riformista Pezeshkian-Jalili
(Keystone-ATS) Il ministero dell’Interno dell’Iran annuncia ufficialmente che al secondo turno delle elezioni presidenziali, il cui primo turno si è svolto ieri, si sfideranno il candidato riformista Massud Pezeshkian e l’ultraconservatore Said Jalili.
Il primo è risultato in testa per numero di preferenze.
“Nessuno dei candidati ha potuto ottenere la maggioranza assoluta dei voti” al primo turno, e “di conseguenza il primo e il secondo” per numero di voti si sfideranno il 5 luglio, ha dichiarato il portavoce del servizio elettorale del ministero di Teheran.
Al secondo turno, ricorda il governo di Teheran, sarà il candidato presidenziale che otterrà almeno la metà più uno dei voti a prendere il posto del presidente (ultraconservatore) Ebrahim Raisi, morto il 19 maggio scorso in un incidente di elicottero.
Da oggi, fa sapere il ministero dell’Interno, Pezeshkian e Jalili iniziano la breve campagna elettorale, che si conclude giovedì prossimo, 5 luglio, giorno del voto.
Affluenza al minimo storico
L’affluenza è risultata al minimo storico: il quartier generale elettorale del Ministero degli Interni iraniano ha annunciato – riporta la Bbc persian – che la partecipazione ai seggi si è fermata al 40% dei 61,452 milioni aventi diritto al voto.
Alle presidenziali del 2021, quando si era registrato il precedente minimo storico dalla fondazione della Repubblica islamica nel 1979, era poco sopra il 48%. Il dato è inferiore anche al 41% delle legislative del marzo scorso.
Il presidente della Commissione elettorale, Mohsen Eslami, nell’annunciare il record negativo dell’affluenza, ha aggiunto che il candidato riformista Pezeshkian ha ottenuto in totale 10.415.991 voti mentre il secondo classificato, l’ultraconservatore Jalili, ne ha avuti 9.473.298, su un totale di 24.553.185 schede deposte nei 58.640 seggi in tutto l’Iran. Pari, appunto, al 40% dei 61.452.321 aventi diritto.