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Italia: Giuli supera l’ultimo esame, proteste alla Sapienza

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Trenta. Il ministro della Cultura italiano Alessandro Giuli ha superato con il massimo dei voti (ma senza lode) l’ultimo esame della sua carriera di studente di Filosofia all’università La Sapienza di Roma.

“È andato benissimo – ha annunciato ai cronisti il professore Gaetano Lettieri, il docente con cui Giuli ha svolto la prova orale di Teoria delle dottrine teologiche – Il ministro era preparatissimo ma abbiamo anticipato per motivi di ordine pubblico l’esame alle 8: è durato una trentina di minuti e non posso che fargli i complimenti”.

In effetti alle otto e mezza, quando la maggior parte dei giornalisti sono arrivati (l’appello era fissato alle 9, orario mantenuto soltanto per gli altri studenti), del ministro italiano non c’era più nemmeno l’ombra, anche se qualche agente in borghese sostava ancora davanti alla facoltà. Giuli, 49 anni appena compiuti, è stato visto arrivare con la solita auto ministeriale alle otto in punto, per poi entrare nella facoltà di Lettere dell’ateneo. Anche i membri dell’organizzazione giovanile comunista “Cambiare Rotta”, che lo attendevano per una protesta annunciata da giorni – che è stata la probabile ragione dietro al cambio di orario – non l’hanno incrociato.

Secondo Nicolas, uno studente che era al piano dello studio del professore quando il ministro è arrivato, “il corridoio era off limits” durante l’interrogazione e i membri dello staff “non facevano entrare” nessuno. Un’affermazione smentita dalla preside della facoltà, Arianna Punzi, che ha sostenuto che l’esame “non era a porte chiuse”; non è avvenuto “niente di irregolare” ha chiarito.

Subito dopo, il professor Lettieri è uscito dall’ufficio, dove nel frattempo aveva cominciato a interrogare gli altri iscritti all’appello. “Ci sono stati dei poliziotti per ovvi motivi di sicurezza – ha risposto – la porta era aperta, l’esame è stato limpido, le domande difficili, puntuali e Alessandro Giuli ha risposto con grande competenza”. Inoltre “c’erano altre due persone – ha spiegato ai cronisti – che non erano assistenti, io ho visto due studenti presenti” e la scelta dello spostamento d’orario, ha aggiunto, “è stata fatta da me”.

A due giovani di “Cambiare Rotta”, sopraggiunte per dichiarare il proprio dissenso rispetto alla presenza del ministro italiano in università, Lettieri ha detto di “ripassare gli articoli della Costituzione”: “come garantisco la formazione di ogni singolo studente, così anche una persona che fa politica ha diritto a sostenere un esame – si è difeso -. Qualsiasi negazione di questo tipo è fascista e contraria alla Costituzione”.

Con l’ormai quasi-laureato Giuli andato via da un’ora, una ventina di membri del collettivo ha comunque protestato sui gradini della sede di Lettere, davanti alla preside. “È un insulto che proprio in questa facoltà, dove due studenti antifascisti sono stati uccisi, venga un ministro della Cultura con radici storiche e politiche legate a Meridiano Zero”, ha detto al megafono un manifestante.

Tra le mani dei giovani, uno striscione con scritto “Giuli lo bocciamo noi! Bocciamo il fascismo e la cultura del precariato. Per una nuova cultura”. E diversi cartelli: “Da Franceschini a (San)Giuli(ano) PD e fascisti contro la cultura”, “Ieri Meridiano Zero oggi Med-Or. Basta fascisti e guerrafondai”, “Mic e Mur ci vogliono precari”. Due le bandiere: una di Cambiare Rotta, l’altra della Palestina.

Intanto, per Giuli il prossimo appuntamento in università dovrebbe essere a gennaio 2025. “Quando avrà finito la tesi e sarà presentabile e discutibile” si laureerà, ha dichiarato Lettieri, che è anche il suo relatore: “Il tema è Costantino”.

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