Italia: il centrosinistra trionfa in E-R e si riprende l’Umbria
Il centrosinistra trionfa in Emilia Romagna andando ben oltre le previsioni della vigilia e si prende anche l'Umbria dove il risultato era decisamente meno scontato.
(Keystone-ATS) Il Pd esulta per le percentuali dem definite “straordinarie” dalla segretaria Elly Schlein mentre il Movimento 5 stelle si lecca le ferite per un risultato ancora una volta deludente nei territori.
Anche in questa occasione è pesata la disaffezione degli elettori: la tornata elettorale – seppur in due giorni – è stata dominata dall’astensionismo. In Emilia Romagna quello del non-voto si può addirittura definire il primo partito: si è espresso solo il 46,42% degli aventi diritto.
Un calo enorme, del 21 per cento, rispetto alle precedenti regionali quando si recò ai seggi il 67,27% degli elettori. Poco meglio è andata in Umbria dove ha votato il 52,3 per cento, comunque un dato ben al di sotto della precedente consultazione dove l’asticella si fissò al 64,69 per cento.
“Uniti si vince”, ha commentato a caldo Elly Schlein che da Bologna, dopo aver festeggiato la vittoria – chiarissima sin dagli exit poll – di Michele de Pascale si è spostata a Perugia per celebrare l’exploit di Stefania Proietti che ha strappato la guida della regione alla candidata uscente del governo di centrodestra dell’Umbria, Donatella Tesei.
Una vittoria, quella umbra, assai più sofferta rispetto all’Emilia Romagna e che nelle letture degli opinionisti segnala un trend interessante per il centrosinistra che sicuramente farà aprire una riflessione nelle fila del centrodestra guidato dal partito di Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia infatti, spiega il direttore di Youtrend Lorenzo Pregliasco, “cala rispetto a europee e politiche, pur essendo superiore rispetto alle ultime regionali, quando ancora non c’era stato l’exploit meloniano”.
Da notare inoltre il sorpasso di Forza Italia alla Lega sia in Umbria che in Emilia Romagna. Conciso il commento del leader della Lega Matteo Salvini: “gli elettori hanno sempre ragione”.
Certamente è il Pd il vero vincitore della competizione: quasi doppiato Fratelli d’Italia in Emilia Romagna (42,90% contro 23,80%) ma molto avanti anche in Umbria (31,08 dei dem contro il 19,49% di FdI) secondo dati non definitivi.
Dati che andranno analizzati con calma nel centrodestra: infatti, la premier si limita a riconoscere la sconfitta augurando buon lavoro ai nuovi governatori auspicando “collaborazione”, mentre la linea del partito è ricordare che questo triplo scontro regionale – iniziato dalla Liguria – è finito “2 a 1”.
Nel fronte dei Cinque stelle si pensa più alla Costituente. Il leader Giuseppe Conte parla di “vittoria strepitosa” di Stefania Proietti e sottolinea come la destra “si possa battere con interpreti seri, responsabili, convincenti e con un progetto credibile e concreto”. Laconico il messaggio di Matteo Renzi: “il centrosinistra unito vince. Il centrosinistra diviso perde. Lo dice la matematica da sempre, lo conferma la politica oggi”.
Intanto Michele de Pascale si rimbocca le maniche e lancia segnali di collaborazione alla premier chiedendogli un incontro in tempi rapidi: “c’è stato un anno mezzo di polemiche politiche, di scontri, di attacchi, a volte anche di notizie false, ora – ha sottolineato – serve uno scatto repubblicano, serve che il presidente della Regione Emilia-Romagna e la presidente del Consiglio stringano un patto repubblicano, questa terra ne ha bisogno”.
Le percentuali “bulgare” di de Pascale confermano la bontà della scelta di tenere unita la coalizione, dai cinque stelle a Matteo Renzi. La sintesi di queste prime analisi del voto conferma indiscutibilmente che il Pd è la vera forza del centrosinistra, il motore di ogni alleanza che si voglia contrapporre al dominio del partito di Giorgia Meloni.