Kallas, ‘non possiamo accettare lo stop alle armi a Kiev’

L'Europa "non può accettare" che il flusso di armi all'Ucraina sia fermato perché la Russia vuole che Kiev "abbassi la guardia". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas parlando ad un gruppo di agenzie internazionali tra cui l'agenzia di stampa italiana Ansa.
(Keystone-ATS) “Abbiamo visto quel che è successo con Minsk 1 e 2: se Mosca ottiene il divieto di fornire aiuti militari all’Ucraina sarà libera di continuare perché gli ucraini non potranno difendersi da soli, quindi è chiaro che non può funzionare, non può essere l’accordo”, spiega. “La garanzia di sicurezza più forte è un esercito ucraino forte, anche questo è molto chiaro”.
“Se si leggono i due resoconti della telefonata – sottolinea Kallas – , è chiaro che la Russia non vuole fare concessioni. Mi risulta che la Russia abbia detto che ci sono stati colloqui sugli aiuti militari all’Ucraina, mentre Trump dice di no, che questo non è stato discusso”.
“Ciò dimostra anche che della Russia non ci si può fidare, forse ora lo vedono anche gli americani. Ora è lecito chiedersi cosa succederà”, ha aggiunto.
A proposito del suo piano da 40 miliardi di aiuti militari a Kiev, l’alto rappresentante Ue ha detto che “Ci stiamo lavorando, su scala ridotta, ascoltando le preoccupazioni dei diversi Paesi”. “L’obiettivo, per questo vertice Ue, è concordare almeno la parte sui due milioni di munizioni chiesti da Volodymyr Zelensky – vale 5 miliardi di euro – salvaguardando il principio di proporzionalità dei contributi. Le resistenze vengono “da Paesi che sono lontani e che forse non vedono la minaccia in modo così forte. Ma la minaccia c’è, oggi più che mai”.