L’Europa in campo per una pace giusta, ma con gli Usa
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Una pace "giusta" di cui l'Europa è disposta ad assumersi "il grosso del peso"; ma a patto di ritrovare l'appoggio degli Usa anche nella nuova era di Donald Trump. E' questo il messaggio pro Kiev partorito dal vertice a 16 di Londra.
(Keystone-ATS) Messaggio che si traduce in una nuova bozza di piano per l’Ucraina promossa da Regno Unito e Francia, con il coinvolgimento di Kiev e magari di un paio di altri Paesi europei al momento imprecisati. E destinata nelle intenzioni ad accrescere il ruolo politico del vecchio continente, ma anche i costi a suo carico, in vista del dopoguerra nella speranza che questo possa bastare all’amministrazione Trump.
La mossa predisposta dal padrone di casa Keir Starmer di fronte allo tsunami geopolitico simboleggiato dall’umiliazione inferta venerdì alla Casa Bianca al presidente ucraino Volodymyr Zelensky è planata inattesa sul vertice euroatlantico ospitato dal primo ministro britannico a Lancaster House, sotto un cielo londinese insolitamente sereno. Argomento di dibattito di un tavolo attorno al quale si sono accomodati, in un formato ad assetto variabile, del tutto inedito i leader di 16 Paesi Ue ed extra Ue, oltre ai vertici dell’Unione e dell’Alleanza Atlantica.
“Siamo di fronte a una sfida generazionale e a un momento unico per la sicurezza dell’Europa”, ha esordito il premier dell’isola della Brexit cercando di dare un tono solenne alla sua oratoria in genere grigia: affiancato plasticamente da un lato dal presidente francese Emmanuel Macron e dall’altro da Zelensky (abbracciato a ripetizione e ricevuto con tutti gli onori anche da re Carlo, come a risarcirlo del trattamento incassato a Washington). Ossia dai due co-sponsor di questo piano in fieri.
Piano accreditato di 4 obiettivi fondamentali: consolidare la posizione dell’Ucraina (attraverso il rilancio degli aiuti militari e il mantenimento della pressione economica su Mosca); arrivare a un cessate il fuoco che sia precondizione di una pace “giusta e duratura”; tutelare “la sovranità” del Paese invaso; delineare uno schema di garanzie adeguate per la sicurezza di Kiev tale da esprimere un credibile potenziale dissuasivo verso la Russia.
“Abbiamo concordato – ha spiegato Starmer – che il Regno Unito, assieme alla Francia e possibilmente a uno o due altri Paesi, lavorino con l’Ucraina su un piano per mettere fine ai combattimenti da discutere poi con gli Stati Uniti”. “Un passo nella giusta direzione – ha assicurato – che non vuole escludere nessuno. Ma che risponde alla necessità di agire rapidamente, in modo più agile”, dando vita a “una coalizione di volenterosi”.