L’Iran libera Sala, finisce l’incubo per la reporter
L'annuncio più atteso, soprattutto dai genitori, è arrivato a sorpresa nella tarda mattinata da Palazzo Chigi: Cecilia Sala è libera ed è già in volo da Teheran verso Roma, insieme al capo dell'Aise Giovanni Caravelli, che era andato a prenderla personalmente in Iran.
(Keystone-ATS) La fine di un incubo, 21 giorni in detenzione nel famigerato carcere dei prigionieri politici di Evin, senza neanche un letto su cui dormire, dopo un fermo scattato per una generica accusa di violazione delle leggi della Repubblica islamica.
La tensione di queste drammatiche tre settimane si è sciolta nel sorriso della giovane giornalista italiana, immortalata nelle prime foto al suo arrivo all’aeroporto di Ciampino, accolta dalla presidente del Consiglio italiano da Giorgia Meloni e Antonio Tajani. In rappresentanza di un governo che ha ottenuto questo successo dopo una delicata trattativa a livello diplomatico e di intelligence.
All’arrivo a Ciampino una commossa Cecilia è stata accolta da un applauso nella sala dell’aeroporto ed ha ringraziato la premier portandosi le mani al petto e poi congiungendole. “Non dire niente, adesso devi solo stare serena. Sono qui per ringraziarti e per dirti che sei stata forte”, la risposta di Meloni. E naturalmente l’abbraccio con i genitori e con il compagno, il giornalista Daniele Raineri del Post, il primo a stringerla a sé appena scesa dalla scaletta dell’aereo di Stato.
Momenti intensi, chiusi alla stampa per preservare la sua tranquillità, con un solo breve messaggio vocale inviato ai colleghi di Chora Media, la Podcast company italiana per cui lavora: “Ciao, sono tornata”. Mentre il suo direttore, Mario Calabresi, ha raccontato l’emozione provata da tutta la redazione.