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Antitrust italiano critico sull’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom

I loghi di Swisscom e Vodafone.
L'antitrust italiano parla di una potenziale minaccia alla concorrenza. Keystone / Michael Buholzer

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato italiana (AGCM) ha aperto un’istruttoria nei confronti di Swisscom Italia e Vodafone Italia. Sotto inchiesta l’acquisizione di Vodafone da parte dell’operatore elvetico che rappresenterebbe per l'antitrust una potenziale minaccia alla concorrenza.

Lo scorso 15 marzo Swisscom ha annunciato l’intenzione di acquistare Vodafone Italia. Per questa operazione ha messo a disposizione 8 miliardi di euro (7,51 miliardi di franchi). Secondo la volontà dell’operatore elvetico la transazione dovrebbe completarsi entro il primo trimestre del 2025.

Il 10 settembre l’Autorità garante della concorrenza e del mercato italiano (AGCM) aveva annunciato che avrebbe esaminato a fondo l’operazione. Ora è arrivata una prima indicazione pubblicata sul bollettino settimanaleCollegamento esterno dell’AGCM: l’antitrust ha espresso un giudizio critico sul progetto di acquisizione e parla di una potenziale minaccia alla concorrenza.

La nuova società, secondo le indicazioni date a suo tempo da Swisscom, dovrebbe diventare il numero due del mercato italiano con una posizione forte ed equilibrata in tutti i segmenti di clientela. Il nuovo operatore dovrebbe controllare il 26% di quota di mercato nel settore mobile e il 31% di quota di mercato nella banda larga fissa.

Questa posizione, Swisscom la otterrebbe grazie al fatto che una volta ultimato l’iter della transazione, l’azienda elvetica prevede di fondere l’attività dell’ex filiale italiana di Vodafone con la propria controllata italiana Fastweb.

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L'operatore elvetico intende rilevare per 7,6 miliardi di franchi Vodafone Italia, per poi fonderne le attività con Fastweb.

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Questo contenuto è stato pubblicato al Sebbene i termini completi della transazione debbano ancora essere definiti, l’operatore svizzero ha concordato con Vodafone un prezzo di acquisto preliminare per la filiale italiana.

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Minaccia alla concorrenza

L’operazione elvetica permetterebbe di unire due aziende molto diverse seppur operanti nello stesso settore. “Da un lato – ribadisce l’esperto del settore, il giornalista del Sole 24 ore Andrea Biondi – c’è Fastweb, specializzata nella telefonia terrestre e nelle connessioni a banda larga, dall’altro Vodafone Italia che attualmente ha nella telefonia mobile la sua forza. Unendo le due realtà abbiamo la nascita di un player di primo livello, molto forte”. Tanto da diventare la seconda realtà in Italia, dietro a TIM, ma nella fibra ottica la nuova realtà avrà l’assoluto primato.

Proprio per questo motivo l’antitrust parla di una potenziale minaccia alla concorrenza. Dal bollettino si apprendono infatti le motivazioni che hanno portato all’apertura dell’istruttoria. “(…) l’operazione appare suscettibile di ostacolare (…) in modo significativo la concorrenza effettiva, in particolare a causa della costituzione o del rafforzamento di una posizione dominante, nei mercati dei servizi di accesso all’ingrosso di rete fissa, dei servizi al dettaglio di rete fissa per la clientela residenziale, per la clientela aziendale e per la pubblica amministrazione”.

Come si legge nel bollettino, l’AGCM ha tenuto conto anche delle opinioni di concorrenti come Open Fiber, Telecom Italia Mobile (TIM), Poste Italiane, Fibercop, Iliad Italia e Retelit. Queste si sono espresse in modo critico, tra l’altro, sull’assegnazione delle frequenze per i servizi di telefonia mobile e sull’accesso all’infrastruttura fisica della rete mobile.

Un’operazione inattesa

Al momento dell’annuncio di Swisscom il settore delle telecomunicazioni italiano è stato preso in contropiede. Se proprio doveva esserci una fusione, ci racconta ancora Andrea Biondi “gli operatori si aspettavano quella tra Iliad e Vodafone, entrambi già presenti sul mercato italiano, che avrebbe ridotto la competizione”.

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Il logo di Swisscom sulle pareti della sede centrale a Worblaufen bei Bern.

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Questo contenuto è stato pubblicato al L’operazione da 8 miliardi di euro dell’azienda elvetica ha sorpreso non poco gli operatori del settore della Penisola. Una scelta strategica per Swisscom che già controlla Fastweb.

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Invece l’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom, come detto inattesa, sarebbe un’operazione strategica dell’azienda svizzera, seppur criticata in patria. “Fastweb, controllata da Swisscom, è forte nella telefonia fissa e nella connessione a banda larga – spiega ancora Biondi – mentre Vodafone è molto competitiva sul mercato della telefonia mobile. Mettendo insieme le due attività l’acquisizione di Vodafone Italia diventa un’operazione strategica e diventa interessante per il futuro acquirente”.

Secondo i garanti della concorrenza italiani, Vodafone Italia detiene inoltre una posizione di mercato dominante anche nel settore del roaming: la sua quota di mercato supera di circa il 10% quella del suo principale concorrente TIM.

La settimana scorsa Swisscom aveva commentato la decisione dell’antitrust affermando che gli esami di fase II – ovvero i casi in cui l’AGCM avvia un’istruttoria per problemi concorrenziali – “non sono rari nel settore delle telecomunicazioni”. Swisscom aveva inoltre sottolineato di rimanere fiducioso che la transazione favorisca la concorrenza.

Per i governi dei due Paesi non ci sono problemi

Le autorità svizzere si sono già espresse: la Commissione della concorrenza della Confederazione e il Governo svizzero hanno dato il loro avallo all’operazione. In particolare, l’esecutivo federale ha sostenuto che l’acquisizione non è contraria ai suoi obiettivi strategici e ha stabilito delle condizioni per attenuare i rischi: tra di esse quella secondo cui le attività italiane e quelle elvetiche dovranno essere separate chiaramente, nel rispetto del divieto per Swisscom di riprendere mandati per i servizi universali di telefonia all’estero.

Anche per Roma non ci sono impedimenti all’acquisto di Vodafone Italia da parte di Swisscom. La presidenza del Consiglio dei ministri, il 21 maggio scorso ha riferito che “l’operazione notificata non determina una minaccia di grave pregiudizio agli interessi nazionali e che, pertanto, non sussistono i presupposti per l’esercizio dei poteri speciali”.

Una facoltà prevista dalla cosiddetta “legislazione Golden Power”, che riserva all’esecutivo di Roma speciali poteri di intervento in determinate transazioni, investimenti o delibere societarie, quando le operazioni potrebbero compromettere interessi pubblici ritenuti essenziali dall’Italia (in pratica il Governo può in tali casi far valere il proprio veto o imporre condizioni straordinarie).

Stando al bollettino dell’antitrust l’indagine durerà 90 giorni.

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