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Dopo la scuola dell’obbligo più di un giovane su 10 in Svizzera opta per un anno di transizione

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Cosa farò da grande? Molti giovani si prendono qualche mese di pausa per riflettere dopo la scuola dell'obbligo. Keystone / Laurent Gillieron

La quota di giovani che dopo aver finito la scuola dell’obbligo prende un anno sabbatico, ad esempio per un viaggio o un soggiorno linguistico, è in forte aumento nella Confederazione.

Se nel 2018 solo il 3% dei ragazzi e delle ragazze si prendeva una pausa dopo aver finito il percorso scolastico obbligatorio, quest’anno la quota è salita al 13%.

È uno dei dati contenuti nell’ultimo barometro della transizioneCollegamento esterno elaborato dall’istituto gfs.bern su incarico della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) e pubblicato giovedì.

Una prima impennata si era verificata l’anno scorso, quando la proporzione è passata dal 3% del 2022 al 9%.

Più donne che uomini, ma la differenza si riduce

Ad optare per un anno di transizione sono più le donne degli uomini, anche se il rapporto tra i sessi si è equilibrato: nel 2018 il 66% erano donne, mentre quest’anno sono il 54%.

Gli anni contraddistinti dal coronavirus non sembrano a prima vista aver inciso più di quel tanto: solo l’1% delle persone intervistate per il barometro ha infatti dichiarato di essersi preso un anno di pausa per poter soggiornare all’estero dopo le restrizioni di viaggio in vigore durante la pandemia.

All’origine della scelta non sembrano esserci neppure particolari difficoltà a trovare un posto di tirocinio. Nel 2024 solo il 16% dei giovani ha dichiarato di aver optato per una soluzione transitoria perché non aveva trovato una possibilità di apprendistato, mentre nel 2018 la quota era più alta (27%).

Il desiderio di “avere un po’ di tempo per sé” è evocato dal 13% delle persone intervistate, un dato stabile negli ultimi anni.

La risposta – o meglio la ‘non risposta’ – più gettonata è però un’altra: il 34% afferma di non sapere o di non voler rispondere alla domanda “Perché hai optato per una soluzione transitoria”. Nel 2018, la quota era appena del 3%.

Formazione professionale di base sempre in voga

Tra i poco meno 89’000 giovani che la scorsa estate hanno concluso la scuola dell’obbligo, la maggior parte (78%) ha comunque potuto iniziare la formazione che desiderava.

La formazione professionale di base sotto forma di apprendistato o di percorso scolastico è l’opzione più frequente. Il 45% ha infatti scelto questa strada. La maggior parte (41%) ha optato per la formazione duale, mentre il 4% per una scuola professionale a tempo pieno.

Il dato, come si può vedere nel grafico seguente, è sostanzialmente stabile, anche se in leggero calo.

Contenuto esterno

In generale, la Svizzera detiene il primato europeo per quanto concerne la formazione duale, ovvero un apprendistato in azienda e nello stesso tempo una formazione in una scuola professionale. Nel 2019, stando a uno studioCollegamento esterno dell’Osservatorio svizzero della formazione professionale, la percentuale di apprendisti e apprendiste rispetto al totale di coloro che seguono una formazione postobbligatoria di livello secondario II è del 60%. Salvo alcune eccezioni, come Germania, Austria o Ungheria, nella maggior parte dei Paesi europei la quota è inferiore al 10%. In Italia, ad esempio, meno del 5% dei giovani e delle giovani svolge una formazione duale, mentre più del 50% segue una formazione professionale a scuola a tempo pieno.

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Offerta stabile

Nella maggior parte delle aziende che propongono posti di tirocinio l’offerta è rimasta stabile, così come il numero di aziende che hanno offerto più o meno posti di apprendistato rispetto all’anno precedente. A fine agosto l’87 % dei posti disponibili era stato assegnato.

In alcuni settori si registrano difficoltà a coprire i posti di tirocinio, ad esempio nell’edilizia, ramo nel quale circa un posto su quattro rimane vacante. Il principale motivo invocato dalle aziende sono candidature inadeguate o mancanza di candidature.

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L’apprendistato di impiegato di commercio è il più gettonato sia tra gli uomini che le donne. Keystone / Gaetan Bally

Le professioni più gettonate

Il mestiere più scelto sia dagli uomini che dalle donne rimane l’impiegato/a di commercio. Tra i giovani prevalgono poi formazioni di tipo tecnico e artigianale, ad esempio, nell’ordine, informatico, polimeccanico, elettricista, impiegato in logistica e falegname.

Le donne si indirizzano invece più verso professioni del settore sociosanitario, come operatrice socioassistenziale o sociosanitaria, assistente di studio medico o di farmacia.

Uno su tre opta per il liceo o una scuola specializzata

La proporzione di giovani che dopo la scuola dell’obbligo sceglie il liceo o una scuola specializzata è rimasta stabile, al 32%.

Se tra i giovani che nel 2024 hanno iniziato una formazione professionale di base gli uomini sono più numerosi delle donne (62% contro 38%), tra chi sceglie di continuare il percorso scolastico a tempo pieno la proporzione è quasi inversa (44% contro 57%).

Per la ricerca sono state intervistate 2’123 persone di età compresa tra i 14 e i 17 anni in tutta la Svizzera tra il 15 luglio e il primo settembre 2024. Al sondaggio hanno partecipato anche 3’856 imprese.

Il margine di errore è del +/- 2,1%.

I valori assoluti indicati sono frutto di stime sulla base dei risultati dei campioni dell’Ufficio federale di statistica.

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