Ecco quanto vale il settore finanziario in Svizzera
Banche e assicurazioni sono ancora molto importanti per l’economia elvetica. Il loro peso specifico si è però ridotto nel corso degli ultimi anni. Quanto vale oggi il settore finanziario per l’economia svizzera? Uno studio di BAK Economics ha cercato di dare delle risposte.
Un recente studioCollegamento esterno, condotto dall’istituto BAK Economics di Basilea su commissione dell’Associazione svizzera dei banchieri eCollegamento esterno dell’Associazione svizzera d’assicurazioniCollegamento esterno, ha cercato di capire la reale portata del settore finanziario per l’economia elvetica. Lo studio risponde a tre domande fondamentali: qual è il valore aggiunto diretto e indiretto dei servizi offerti dal settore finanziario? Quante persone lavorano nel settore finanziario elvetico? Qual è il suo contributo al gettito fiscale della Svizzera?
Settore bancario e valore aggiunto lodo
Il settore finanziario elvetico fornisce un’ampia gamma di servizi sia in Svizzera che all’estero: oltre ai servizi di base classici (conti bancari, credito, assicurazioni) sul mercato nazionale, in Svizzera sono stati creati degli hub internazionali per la gestione patrimoniale e assicurativa transfrontaliera.
Per i privati, le banche offrono conti salariali e di risparmio, mutui, soluzioni pensionistiche e gestione patrimoniale. Per le imprese, le banche gestiscono conti commerciali. Offrono inoltre diverse opzioni di finanziamento, come prestiti bancari, leasing ed emissioni di azioni e obbligazioni.
Fornendo tutti questi servizi finanziari in Svizzera e all’estero, le istituzioni e i dipendenti del settore finanziario, secondo i calcoli di BAK Economics, hanno generato un valore aggiunto lordo diretto di 73,9 miliardi di franchi nel 2023, il 9,4% del PIL nazionale.
Il settore occupa inoltre 243’200 dipendenti (FTE, ovvero posti di lavoro a tempo pieno). Il dato equivale al 5,5% dei dipendenti totali in Svizzera.
Nell’economia nazionale, la performance di un settore è misurata dal valore aggiunto lordo. Questo viene calcolato sottraendo dal valore della produzione lorda (o fatturato) tutte le spese per beni e servizi acquistati da terzi, comunemente definite consumi intermedi.
È uno dei metodi per misurare il PIL.
Nei conti nazionali, il valore della produzione assicurativa lorda, invece, si ottiene in modo semplificato deducendo i premi raccolti dai pagamenti dei sinistri.
Per svolgere il proprio lavoro, le aziende del settore finanziario si affidano in larga misura a servizi esterni, in particolare per le consulenze e tutte le questioni legate all’informatica, innescando così un’importante attività economica in settori ben diversi da quello finanziario.
Per questo motivo banche e assicurazioni generano valore aggiunto anche in altri settori. BAK Economics ha calcolato che questo valore aggiunto lordo totale associato al settore finanziario e alle sue attività annesse è stato di 108,4 miliardi di franchi nel 2023. In pratica, ogni franco di valore aggiunto nel settore finanziario ha generato circa 47 centesimi di valore aggiunto in altri settori.
Questa interconnessione di banche e assicurazioni con altri settori ha un effetto importante anche sui posti di lavoro. L’impatto complessivo del settore finanziario sull’occupazione elvetica è circa il doppio del numero di dipendenti (FTE) del settore finanziario stesso. Agli 243’200 impieghi a tempo pieno diretti vanno aggiunti altri 236’100 impieghi a tempo pieno indiretti. In totale, tra dipendenti diretti e indiretti, nel 2023 il settore finanziario dava lavoro a 479’300 dipendenti (FTE).
Prelievo delle imposte
Qual è il contributo del settore al gettito fiscale della Svizzera? Secondo i calcoli dello studio, nel 2023 la tassazione dei redditi dei dipendenti e degli utili delle società del settore finanziario ha generato un gettito fiscale di 9,4 miliardi di franchi per la Confederazione, i Cantoni e i Comuni. Il che significa il 9,0% del gettito fiscale totale in Svizzera.Inoltre, il settore finanziario ha generato con gli effetti indiretti un gettito fiscale di 11,3 miliardi di franchi, buona parte dei quali (9,1 miliardi) derivanti dalle imposte indirette sulle transazioni dei mercati finanziari e sull’acquisto di servizi finanziari (anticipo di imposte, tasse sul valore aggiunto e tasse di bollo).
In totale il settore contribuisce dunque con 20,7 miliardi di franchi svizzeri a riempire le casse delle autorità pubbliche, pari al 12,6% del gettito fiscale totale di Confederazione, Cantoni e Comuni (164,3 miliardi di franchi).
Per capire cosa significhino queste cifre basta fare due paragoni. Gli 11,3 miliardi di imposte legate indirettamente al settore finanziario equivalgono alle spese dei Cantoni e dei Comuni per i trasporti (11 miliardi di franchi). Oppure ancora, i 9,4 miliardi di franchi di imposte dirette versate dal settore coprono largamente le spese che la Confederazione sostiene per finanziare l’importante settore dell’istruzione e della ricerca.
Il confronto con l’Italia
Sebbene gli stessi dati siano difficili da trovare, un breve confronto con il settore finanziario italiano è comunque possibile.
Se il valore aggiunto diretto del settore elvetico, come visto, vale circa 73,9 miliardi di franchi. Quello italiano, secondo i dati pubblicati dall’ISTAT (Istituto nazionale di statisticaCollegamento esterno), si aggira attorno ai 75,4 miliardi di euro, ovvero al cambio attuale circa 70,7 miliardi di franchi. Dati dunque simili. Ma considerata la taglia dei due Paesi presi in considerazione, in Svizzera il settore finanziario rappresenta il 9,4% del PIL mentre in Italia il 4,5%.
Per quanto riguarda l’occupazione, gli impiegati a tempo pieno nel settore finanziario italiano sono circa 633’000 sui 26’533’000 impieghi totali a tempo pieno che conta l’Italia. Questo rappresenta il 2,4% degli impieghi totali italiani, contro il 5,5% in Svizzera. Sono tutti dati estrapolati dal sito online dell’Istituto nazionale di statistica italiano (Istat).
Il valore di banche, assicurazioni e altri servizi
Come abbiamo scritto inizialmente, il settore finanziario svizzero comprende banche, assicurazioni e altri servizi finanziari. Dal grafico che segue, vediamo che sono le banche che hanno contribuito maggiormente al valore aggiunto lordo del settore finanziario, con quasi il 44,0% nel 2022, seguite dalle assicurazioni (37,1%) e da altri servizi finanziari (19,0%). All’interno del settore bancario, sono poi le grandi banche a generare il maggior valore aggiunto. Nel settore assicurativo, il contributo maggiore alla performance economica è dato dal ramo danni.
Piazze finanziarie elvetiche
La piazza finanziaria svizzera è una definizione generica. Per contro essa è fortemente diversificata a livello regionale. Il Cantone di Zurigo, e la città di Zurigo in particolare, ospita di gran lunga la più grande piazza finanziaria della Svizzera. Secondo lo studio di BAK Economics la piazza zurighese ha generato 30,4 miliardi di franchi svizzeri nel 2023, pari al 41,2% del valore aggiunto di tutto il settore finanziario elvetico.
Gli altri centri finanziari si trovano a Ginevra e nel Cantone di Vaud, con una differenza sostanziale: se Ginevra è conosciuta per la grande presenza di molte banche private attive soprattutto nella gestione patrimoniale, nel Canton Vaud c’è invece una forte presenza di compagnie assicurative.
Le piazze finanziarie cantonali si distinguono inoltre anche per la loro struttura settoriale. In termini di valore aggiunto lordo, il settore bancario è il più importante nei cantoni di Zurigo, Ginevra, San Gallo e Ticino.
Le assicurazioni sono più presenti nei cantoni di Vaud, Berna, Basilea Città, Lucerna e Argovia. Nel cantone di Zugo, un caso unico in Svizzera, gli altri servizi finanziari sono più importanti di banche e assicurazioni.
Uno sguardo verso il futuro
Lo studio presenta infine le previsioni per quanto riguarda i posti di lavoro. L’andamento complessivo dell’occupazione (FTE) nelle banche nel periodo di previsione (2025-2029) sarà caratterizzato dall’integrazione di Credit Suisse in UBS, con l’inevitabile riduzione dell’organico.
Nel settore assicurativo, secondo gli esperti di BAK Economics, la crescita dei posti di lavoro è destinata per contro a continuare. Si tratta soprattutto di consulenti alla clientela, sviluppatori di prodotti e specialisti IT.
In generale, le tendenze contrastanti dell’occupazione nel settore finanziario si riflettono in un aumento complessivo nel 2024 e in una leggera diminuzione nel 2025. Nel medio termine, l’occupazione secondo le previsioni di BAK Economics dovrebbe aumentare leggermente.
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