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Novità per gli utenti della Pedemontana, l’autostrada fantasma

La Pedemontana vuota.
A causa dell'elevato costo dei pedaggi e della difficoltà a pagarli, la Pedemontana è poco utilizzata. Ti-Press

Novità per i fruitori della Pedemontana, l'autostrada creata per velocizzare gli spostamenti a nord dell'area metropolitana di Milano fra le province di Varese, Como e Bergamo. Dal primo gennaio 2025 gli automobilisti che non hanno sistemi automatici di pagamento (come il Telepass) riceveranno notifiche via email che ricorderanno loro di pagare il pedaggio. Intanto a quasi dieci anni dall’inaugurazione della prima tratta, le voci critiche contro la Pedemontana - tuttora largamente incompleta - aumentano.

La prima tratta della Pedemontana è stata inaugurata il 23 maggio 2015. Si è trattata della striscia di asfalto che da Villa Guardia porta a l’Acquanegra, in territorio comasco, lunga 2,4 chilometri. A quasi dieci anni dall’inaugurazione, le voci critiche contro la Pedemontana sono sempre più numerose: dal costo eccessivo del pedaggio alla difficoltà di pagamento, dalla lentezza dei lavori agli elevati sorpassi di spesa e ai buchi finanziari della gestione.

Un progetto per migliorare la viabilità

Il progetto di Autostrada Pedemontana Lombarda è nato con l’obiettivo di creare un sistema autostradale che, una volta ultimato, coprirà circa 89 chilometri e sarà in grado di migliorare la viabilità a livello locale e interurbano in una delle zone più densamente popolate della Lombardia a nord di Milano. L’opera, che comprende cinque tratte autostradaliCollegamento esterno, di cui due operative, oltre a due tangenziali (l’A59 tangenziale Como e l’A60 tangenziale Varese), dovrebbe influire positivamente sul sistema viario lombardo.

La questione interessa da vicino anche l’utenza ticinese. L’autostrada A36 è utilizzata per raggiungere dalla Svizzera l’aeroporto di Milano-Malpensa. Una tratta decisamente scorrevole e veloce perché la A36 verso Busto Arsizio è desolatamente vuota.

Il progetto prevede infine significativi interventi sulle reti stradali locali, che dovrebbero godere di un alleggerimento dei livelli di traffico. L’autostrada si snoda orizzontalmente da Ovest a Est, mentre le opere di collegamento connettono il territorio da Nord a Sud.

“Obiettivi disattesi”

Fin qui le intenzioni. A conti fatti, però, gli obiettivi inziali della Pedemontana, cioè quelli di migliorare la viabilità locale e interurbana in una zona densamente popolata e sgravare la tangenziale nord di Milano, sono stati disattesi. “Sfido chiunque – conferma Angelo Orsenigo, consigliere regionale lombardo del Pd e fine conoscitore del dossier “Pedemontana” – a sostenere che gli obiettivi siamo stati raggiunti e aggiungo i dati: la Pedemontana comasca è stata inaugurata il 23 maggio di nove anni fa, una striscia di asfalto lunga 2,4 chilometri che avrebbe dovuto essere il tratto iniziale di un collegamento viario che avrebbe dovuto comprendere la tangenziale di Como. Da allora, però, il vuoto totale”.

“La Pedemontana è un buco nell’acqua. Lo dicono i fatti: l’opera è incompiuta, e lo dicono i conti: costa 3,5 miliardi di euro, ha perdite per 106 milioni e un debito di circa 390 milioni di euro”

Angelo Orsenigo, consigliere regionale lombardo del Pd

Gli fa eco Dario Balotta, di Europa Verde: “Il problema è il traffico attorno a Milano. In particolare, con la Pedemontana si voleva alleggerire la tangenziale nord da Agrate fino a Rho. A conti fatti oggi questa tangenziale è sempre super trafficata. Noi Verdi avevamo a suo tempo proposto di fare un tunnel sotto la tangenziale nord, mantenendo le corsie anche della tangenziale esistente. Così facendo si raddoppiava la capacità permettendo il passaggio di 120-130’000 veicoli al giorno. Invece si è optato per la Pedemontana che nessuno utilizza…”

Secondo Dario Balotta, che segue il dossier sin dall’inizio, la Pedemontana è stata ed è un buco nell’acqua. Lo conferma Orsenigo: “Lo dicono i fatti: l’opera è incompiuta, e lo dicono i conti: Pedemontana Lombarda costa 3,5 miliardi di euro, ha perdite per 106 milioni e un debito di circa 390 milioni”.

Buchi milionari

La societàCollegamento esterno che gestisce la Pedemontana è stata più volte a rischio di fallimento. Ci ha pensato a suo tempo il Presidente della Regione Roberto Maroni a salvarla con un prestito che poi è diventato un contributo a fondo perso. “Mi sembra fossero 400 milioni di euro – ricorda Balotta – ma in generale la società Autostrada Pedemontana Lombarda Spa è stata più volte aiutata con fondi pubblici. Ora in modo definitivo perché tutto l’azionariato è in mano alla Regione Lombardia. Difficile che ora fallisca anche se continuerà ad essere un buco nell’acqua e un peso per i contribuenti lombardi”.

La società Autostrada Pedemontana Lombarda Spa è stata più volte salvata con fondi pubblici. Ora tutto l’azionariato è in mano alla Regione Lombardia: un buco nell’acqua e un peso per i contribuenti lombardi”

Dario Balotta, Europa Verde

L’ultima relazione della Corte dei Conti sulla Pedemontana è drammatica nella sua evidenza: “La società – chiarisce Balotta – ha accumulato nel 2023 altri 12 milioni di debiti (un milione al mese) e le perdite complessive ammontano a quasi 360 milioni di euro, tra debiti che si accumulano di anno in anno, debiti che non si riescono a restituire alle banche e soprattutto quelli che non si restituiranno mai alla Regione Lombardia. Questo ovviamente senza contare il miliardo e passa di euro di contributi pubblici già spesi e dimenticati. In tutto oltre 1,5 miliardi bruciati in quasi vent’anni per realizzare poco più di 30 km, alla faccia di quando i lombardi sparlavano della Salerno-Reggio Calabria…”

Proprio in questo senso la Corte dei Conti non è stata tenera con i vertici della Pedemontana. “La Corte – ricorda Orsenigo – segnala che Pedemontana Lombarda Spa è per le casse pubbliche un grosso problema, perché nel solo 2023 ha perso 12 milioni. Ma pure la partecipazione della Regione si è svalutata. Inoltre, la restituzione del prestito è sempre più incerta. Per la Corte dei conti, a lungo termine la posizione dell’ente creditore, ovvero la Regione Lombardia, è severamente a rischio”.

Dal free-flow alle email

Alcuni tra i grandi problemi della Pedemontana sono i costi elevati del pedaggio e le difficoltà di pagamento.

La Pedemontana è infatti la prima autostrada italiana e una delle prime in Europa che consente di viaggiare senza doversi mai fermare al casello grazie al nuovo sistema di esazione free-flow: un sistema che si basa su apparecchiature tecnologiche avanzate che consentono di fotografare e rilevare le targhe di tutti i veicoli in transito.

Per chi ha un sistema di pagamento come Telepass, il pagamento del pedaggio avviene automaticamente. Chi non ce l’ha, deve pagare tramite App con il telefonino o attraverso il sito della Pedemontana entro 15 giorni dal transito. Un sistema ritenuto da molti automobilisti complicato e per niente pratico.

Il sistema free flow.
Il sistema free-flow. Ti-Press

Ora è previso un metodo di pagamento aggiuntivo. “Sì, vogliamo essere dalla parte di tutti, anche di quelli che non si rendono conto di essere entrati in una zona a pagamento.

Per questo con un’interrogazione congiunta con il consigliere Fagomeli – spiega Orsenigo – abbiamo ottenuto che, a partire dal 1° gennaio 2025 gli utenti dell’autostrada Pedemontana che non hanno sistemi automatici di pagamento riceveranno notifiche via email che ricorderanno loro di pagare il pedaggio prima che scada il termine dei 15 giorni dalla data di transito”.

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Questo contenuto è stato pubblicato al La Pedemontana non decolla e versa in una grave crisi finanziaria, cui dovrà provvedere il nuovo presidente Federico Maurizio d’Andrea che a fine maggio è subentrato ad Antonio Di Pietro. Il rischio del fallimento è reale e per coprire il buco nelle prossime settimane saranno inviati due milioni di solleciti agli utenti inadempienti, tra cui…

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Per ricevere questa email ci si deve naturalmente dapprima iscrivere. Al termine di questa fase sperimentale la società valuterà di ampliare il servizio per coloro che utilizzano l’App mediante l’invio di notifiche push, ovvero con un messaggio istantaneo che arriva direttamente sul proprio smartphone.

“Dopo tutti questi anni di non pagamento del pedaggio – sottolinea ironico Balotta – era ora che inventassero qualcosa di utile per riscuotere un po’ di soldi. Finora sono state inviate un sacco di ingiunzioni ma nessuno pagava. E il buco finanziario è aumentato di anno in anno. Il metodo free-flow era un sistema innovativo. Ma nessuno aveva una vera esperienze. Lo installi se lo sai utilizzare, altrimenti aspetti e guardi chi già lo sperimenta e poi valuti i risultati”.

Autostrada deserta

La Pedemontana è poco utilizzata. Un po’ a causa dei costi elevati del pedaggio e, come abbiamo visto, un po’ anche a causa delle difficoltà di pagamento. “Si tratta di un’opera monca – sottolinea Orsenigo – che magari può alleviare un po’ il traffico nelle ore di punta, ma che non è risolutiva. Perché un cittadino dovrebbe utilizzarla? Specialmente se si sta vivendo in un clima così incerto e si tende al risparmio?”.

La Pedemontana tra Como e Varese.
La Pedemontana tra Como e Varese desolatamente vuota. Ti-Press

Nasce spontanea una domanda: ha senso continuare a immettere ancora tanti soldi per ultimare la Pedemontana? Risponde ancora Balotta: “Voi svizzeri con il recente voto [ampliamento della rete autostradale, ndr.] vi siete posti le domande giuste: servono nuove autostrade? E se servono quanto costano? E se costano, chi le paga? In breve, prima di avventurarsi in nuove autostrade si devono fare delle valutazioni, anche ambientali. Alla fine, voi avete deciso di bocciare l’ampliamento della rete autostradale. In Italia non decide mai il popolo ma coloro che hanno degli interessi particolari nella realizzazione delle piccole e grandi infrastrutture. E con questo ho detto tutto”.

Una nuova grana

Intanto spunta una nuova questione che farà discutere ancora a lungo in Brianza: la Regione vuole rendere a pagamento la superstrada “Milano-Meda” una volta che verrà inglobata nel sistema viario della Pedemontana. Per molti si tratterebbe di un furto: “Anche questa – racconta Orsenigo – è una scelta scellerata e incredibile. ll tratto di Milano-Meda, attualmente gratuito, è lungo circa 12 chilometri e in base alle tariffe in vigore, dovrebbe costare 4/6 euro a transito”.

Una decisione che in Brianza pochi capiscono: “Dobbiamo dire ‘No’ a questo nuovo balzello e per questo invitiamo tutti a sottoscrivere la petizioneCollegamento esterno contro il pedaggio che Pedemontana vuole introdurre nel tratto tra Lentate sul Seveso e Bovisio Masciago. Sottolineo – conclude Orsenigo – che è totalmente mancato un focus di confronto per la provincia di Como e per i suoi territori interessati”.

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