Lula, “pronto a ricandidarmi per evitare tornino i trogloditi”
(Keystone-ATS) Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva ha affermato che è pronto a tentare la rielezione alle presidenziali del 2026 “se fosse necessario” per impedire il ritorno al governo di “trogloditi, fascisti e negazionisti”.
Nel corso di un’intervista con Rádio Cbn, il capo dello Stato ha riferito che “dopo appena un anno e sette mesi di mandato” è presto per parlare delle prossime elezioni, evidenziando inoltre di non essere “la prima opzione” essendoci “molti possibili candidati validi” in vista del prossimo appuntamento elettorale.
Tuttavia, nonostante i quasi 80 anni di età, “se fosse necessario per evitare che i trogloditi che hanno governato questo Paese tornino al potere, mi candiderò”.
“Non permetterò che questo Paese sia nuovamente amministrato da un fascista e da un negazionista”, ha concluso.
Frattanto, il Brasile ha perso due posizioni nella classifica di competitività elaborata dall’Istituto internazionale per lo sviluppo gestionale in collaborazione con la Fondazione Dom Cabral, passando – nel 2024 – dal 60esimo al 62mo posto su 67. Peggio del Brasile tre Paesi dell’America latina e due africani: Perù, Nigeria, Ghana, con Argentina e Venezuela a chiudere l’elenco.
“Il Brasile ha presentato alcuni elementi positivi, principalmente in termini di performance economica e investimenti. Tuttavia, il Paese è fanalino di coda in termini di formazione manageriale, competenze linguistiche, indebitamento delle società, capacità finanziarie e istruzione”, riferisce Fondazione Dom Cabral in occasione della pubblicazione. La lista è guidata da Singapore, seguita da Svizzera e Danimarca.