Medicina: anche falsi interventi operatori possono guarire paziente
(Keystone-ATS) L’effetto placebo funziona anche sotto i ferri: le finte operazioni possono avere gli stessi effetti curativi di quelle vere. Cosa che relativizza l’efficacia di alcuni interventi reali, riferisce oggi la Schweiz am Wochenende (SaW).
“Gli interventi placebo non sono un trucco meschino, possono essere molto efficaci”, afferma Jeremy Howick dell’Università di Leicester, in dichiarazioni riportate dal settimanale oggi in edicola. L’epidemiologo inglese studia da tempo l’effetto placebo, ovvero il fenomeno per cui i pazienti si sentono meglio anche se hanno ricevuto un trattamento solo per finta.
Il placebo esiste anche in chirurgia. L’esempio più noto – riferisce SaW – è un esperimento che è stato condotto da un gruppo di ricerca guidato dal chirurgo statunitense Bruce Moseley su 180 pazienti con osteoartrite del ginocchio. Un terzo di loro era stato sottoposto ad artroscopia con irrigazione dell’articolazione, un altro terzo era stato inoltre trattato con la levigatura dei menischi e della cartilagine, mentre al restante terzo era stato solo detto che era stato sottoposto ad artroscopia, irrigazione e levigatura. Dopo due anni, il dolore e la funzionalità delle articolazioni sono stati confrontati nei tre gruppi: è emerso che l’operazione vera e propria non era superiore a quella simulata.
Altri studi hanno confermato questo stato di cose. È quindi lecito dubitare che le numerose artroscopie al ginocchio – oltre 30’000 all’anno solo in Svizzera – siano davvero tutte necessarie. Per Norbert Schmacke dell’Università di Brema, queste cifre sono più che altro l’espressione dell’abilità commerciale nella pratica medica quotidiana. “Nel caso di disturbi artritici, si trova sempre una massa di piccole schegge e pezzi di cartilagine staccati”, dice il medico alla testata elvetica. “Ma questo non significa automaticamente che tutto tornerà a funzionare senza intoppi se si sciacqua l’articolazione”. A suo avviso questo modo di pensare è più adatto a un’autofficina che alla medicina. Le persone e le loro articolazioni sono spesso aiutate da trattamenti soft come lo sport, il dimagrimento e la fisioterapia: oppure appunto da una finta operazione.
Karin Meissner dell’Università di scienze applicate di Coburg, in Germania, ha scoperto che i falsi interventi chirurgici sono efficaci anche in altri settori: ad esempio, nella riduzione del peso. I ricercatori hanno studiato se l’inserimento di un palloncino nello stomaco porta a un effetto dimagrante maggiore rispetto alla finta procedura con il solo inserimento del tubo. “Il gruppo placebo ha perso peso tanto quanto i soggetti che hanno effettivamente visto inserito un palloncino”, riferisce Meissner. Ci si può perciò sentire sazi e limitare l’apporto calorico anche se non si ha un palloncino nello stomaco.
Particolarmente ampi – prosegue il periodico – sono gli effetti dei falsi interventi sul dolore cronico, come emicrania e mal di schiena. In uno studio, il finto inserimento di un impianto cerebrale ha funzionato altrettanto bene degli impianti veri e propri per ridurre il numero e la gravità degli attacchi di emicrania. Inoltre, i pazienti affetti da Parkinson hanno sperimentato un miglioramento significativo dei sintomi quando è stato fatto loro credere che erano state inserite cellule nervose.
Tali successi sollevano la questione del perché gli pseudo-interventi non vengano utilizzati come una vera e propria terapia: Howick sarebbe a favore. “In primo luogo, perché sono meno rischiosi di un vero intervento chirurgico”, spiega l’epidemiologo. “E in secondo luogo perché è stato dimostrato che hanno effetti specifici sull’organismo”. Schmacke però mette in guardia: “Non ci si deve aspettare miracoli dai placebo, perché i loro effetti sono in definitiva ridotti”.