Migros dice addio a Nutri-Score, “benefici troppo limitati”
(Keystone-ATS) Migros dice addio a Nutri-Score: il colosso del commercio al dettaglio ha deciso rinunciare al sistema facoltativo di etichettatura nutrizionale di origine francese.
Esso sarà interrotto e gradualmente eliminato dai prodotti, ha indicato oggi la Federazione delle Cooperative Migros (FCM) nel comunicato in cui annuncia la soppressione di 150 impieghi sulla scia della ristrutturazione dell’entità Migros Supermercati.
L’esperienza maturata dall’introduzione di Nutri-Score, tre anni or sono, ha dimostrato che i benefici sono troppo limitati rispetto ai costi elevati, affermano i dirigenti nella nota. Informazioni esaurienti sui valori nutrizionali degli articoli in vendita continueranno però a essere presenti sulle confezioni di tutti i prodotti Migros, assicura la società.
Come noto Nutri-Score è un sistema sviluppato in Francia che classifica gli alimenti in 5 categorie che vanno da A (il migliore), con tonalità verde scuro, a E (il peggiore), in rosso, sulla base dell’applicazione di uno specifico algoritmo. Il vantaggio è che consente di confrontare a colpo d’occhio i valori nutrizionali dei prodotti e lo scopo è rendere il consumatore consapevole delle sue scelte in materia di cibo sano. Negli anni non sono però mancate le critiche, provenienti da più parti.
Intanto la Fondazione per la protezione dei consumatori (FPC) critica fortemente la mossa di Migros. si tratta di una grave sconfitta per chi si batte a favore di informazioni di facile comprensione sul contenuto nutrizionale degli alimenti e quindi per scelte alimentari più sane, afferma l’organizzazione.
Le pressioni politiche e la resistenza dei produttori stanno purtroppo avendo effetto, si rammarica la FPC in un comunicato odierno. A suo avviso è particolarmente incomprensibile che Migros non abbia atteso la decisione dell’Ue sul Nutri-Score e voglia affidarsi alle dimensioni delle porzioni dei prodotti, un metodo giudicato impreciso e fuorviante.
Oltre il 40% della popolazione elvetica è in sovrappeso e quasi un bambino su sei è confrontato con il problema, ricorda l’organismo. Il Nutri-Score va considerato una leva importante nella lotta contro l’obesità e l’alimentazione non sana.
Negli ultimi anni l’opposizione è cresciuta però in modo massiccio, il che è incomprensibile agli occhi della FPC. “L’etichettatura nutrizionale è stata screditata con molti argomenti polemici e falsi. La resistenza è stata particolarmente forte negli ambienti dell’agricoltura, della produzione e dell’industria alimentare. Una mozione approvata in parlamento in primavera è la prova della massiccia attività di lobbying da parte dei produttori”.
Insieme a Nestlé, Migros è la più grande azienda in Svizzera ad aver optato per informazioni semplici e trasparenti sui prodotti sotto forma di Nutri-Score, rammenta la società attiva a favore dei consumatori. Il fatto che Migros non solo voglia rinunciare al Nutri-Score in futuro, ma intenda anche porre maggiore enfasi sulle informazioni relative alle dimensioni delle porzioni viene considerata una notizia doppiamente negativa.
Secondo la fondazione non si capisce inoltre perché il colosso elvetico del commercio al dettaglio non attenda la decisione dell’Unione europea sull’etichettatura nutrizionale. Diversi paesi come Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Portogallo si sono espressi a favore del Nutri-Score. FPC conta su un segnale positivo da parte dell’Ue e chiede quindi a Migros di fare marcia indietro sulla sua decisione.
Per l’organizzazione il Nutri-Score non è uno strumento perfetto: uno standard senza difetti non è semplicemente possibile nell’ambito di un argomento così complesso come la nutrizione. Si tratta però di uno strumento scientificamente valido e di facile comprensione che è di grande aiuto per fare scelte alimentari più sane. Le associazioni di difesa dei consumatori e della salute nell’Ue e in Svizzera si battono da molti anni per una migliore informazione sui valori nutrizionali degli alimenti trasformati: malgrado l’etichettatura sul retro del prodotto è infatti difficile per i consumatori valutare il contenuto di un articolo alimentare.