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MO: Teheran, graziate le giornaliste Hamedi e Mohammadi

Le due giornaliste Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi sono state graziate dal leader Ali Khamenei. Lo riferisce martedì un rapporto dell'IRNA.

(Keystone-ATS) Erano state arrestate durante le proteste del 2022, per aver pubblicato rapporti e foto sulla morte di Mahsa Amini sotto custodia di polizia. Da quel momento si trovavano nel carcere di Evin, nel nord di Teheran.

La grazia per Hamedi, 31 anni, e Mohammadi, 36 anni, è arrivata dopo la richiesta del capo della magistratura Gholamhossein Ejei, in occasione dell’anniversario della vittoria della Rivoluzione islamica del 1979 in Iran.

Hamedi e Mohammadi, accusate di collusione contro la sicurezza nazionale, lavoravano rispettivamente per i quotidiani riformisti di Shargh e Ham-Mihan. La loro pena detentiva era stata ridotta da 13 e 12 anni a cinque anni ciascuna. Sono state rilasciate su cauzione nel gennaio 2024.

Da parte sua, l’agenzia delle Nazioni Unite per le persone scomparse in Siria ricorda che “due mesi dopo la caduta del regime di Assad e l’avvento di una nuova realtà di speranza per la Siria, il primo passo verso la verità è la ricerca delle decine di migliaia di persone scomparse”. A suo avviso, “è fondamentale cogliere la portata della tragedia dopo oltre 50 anni di regime e 14 anni di guerra, anni segnati da gravi violazioni dei diritti umani”.

“Sapere chi sono i dispersi deve essere il primo passo verso la verità e una pace duratura”, ha detto il capo dell’agenzia, Karla Quintana, concludendo la sua prima visita in Siria. Durante questa missione a Damasco, gli investigatori delle Nazioni Unite hanno ascoltato le testimonianze di decine di famiglie che stanno cercando di ritrovare i loro cari e Karla Quintana ha visitato piazza Al Marjeh a Damasco, il luogo dove le famiglie delle persone scomparse espongono foto nella speranza di ritrovare i loro cari.

Agli investigatori Onu è stato più volte ripetuto che “tutti in Siria conoscono qualcuno che è scomparso'”, ha detto Quintana che ha accolto con favore l’apertura delle attuali autorità nei confronti delle persone scomparse e del loro riconoscimento.

Durante questa prima visita, l’Istituzione ha visitato Darayya e Tadamon, luoghi segnati da devastazione, distruzione e profonda sofferenza, dove le atrocità hanno portato allo sfollamento forzato di decine di migliaia di famiglie. L’istituzione ha anche visitato la famigerata prigione di Sednaya e ha visitato il cimitero del ponte di Baghdad, alla periferia di Damasco. Il team , accompagnato da specialisti internazionali in medicina legale, ha incontrato le famiglie, ma anche il ministro degli Affari Esteri e il ministro della Giustizia.

Sale bilancio vittime

Intanto, Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza raggiunge quota 48’219, afferma il ministero della Salute nella Striscia controllato da Hamas. Almeno 48’219 palestinesi sono stati uccisi e 111’665 feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023, ha affermato il ministero della Salute di Gaza in un comunicato citato dal Guardian.

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