La Svezia va controcorrente
Mentre gran parte dell'Europa si è fermata, la Svezia sta andando avanti per la sua strada. Quello scandinavo è forse l'unico paese industrializzato del mondo a non aver ancora imposto rigide restrizioni alla popolazione per contenere il coronavirus.
Scuole primarie e ristoranti restano aperti e non ci sono grosse limitazioni, piuttosto suggerimenti a limitare i contatti sociali. Ossia lavorare da casa se si può, stare a casa se si sta male, se si fa parte di un gruppo a rischio o si hanno più di 70 anni. Il premier Stefan Lofven in un discorso alla nazione si è limitato ad un appello al senso di responsabilità della cittadinanza.
La situazione svedese
Sono 4’028 i contagiati ufficiali in Svezia. I morti nel paese scandivano sono 146.
Sotto la pressione dei media, che parlano di risposta troppo rilassata alla pandemia, il governo ha risposto che seguirà le indicazioni degli esperti dell’agenzia per la salute pubblica, secondo cui i bambini non devono per forza stare a casa. Il suo capo, l’epidemiologo Johan Carlson, ha difeso l’approccio svedese, spiegando che misure draconiane avrebbero “un impatto limitato sull’epidemia” e invece avrebbero un impatto sociale troppo duro.
In Svezia ci sono oltre 4’000 casi di coronavirus e 146 morti, ma potrebbero essercene molti di più perché vengono testati solo pazienti con sintomi gravi. Greta Thunberg, ad esempio, ha affermato di aver contratto con ogni probabilità il covid-19 ma di non aver avuto la possibilità di accertarsene. La giovane attivista ha invitato i suoi connazionali, soprattutto i giovani, a non prendere la malattia sotto gamba e a restare a casa, come ha fatto lei.
Ecco la testimonianza di una ticinese che vive in Svezia:
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