Nikki Haley rompe gli indugi, ‘voterò per Trump’
(Keystone-ATS) Dopo mesi di silenzio e un’agguerrita, se pur breve, campagna per ottenere la nomination repubblicana Nikky Haley annuncia il suo sostegno a Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca.
Un endorsement tutt’altro che spassionato nei confronti dell’ex rivale che fino all’ultimo l’ha chiamata “cervello di gallina”, più che altro il frutto di un calcolo politico ben preciso che punta non solo ad un eventuale incarico nell’amministrazione ma anche a non alienarsi le simpatie del Grand old party in vista di un nuovo tentativo alle elezioni del 2028.
“Trump non è stato perfetto ma Biden è una catastrofe”, ha dichiarato la 52enne ex governatrice della South Carolina durante un’intervista al conservatore Hudson Institute di Washington. Haley ha ribadito le critiche al tycoon soprattutto su politica estera, immigrazione ed economia e ha accusato l’attuale presidente di “trascinare gli Stati Uniti in guerra”. Poi ha mandato un messaggio a Trump invitandolo ad “essere intelligente e non trascurare quei milioni di persone che hanno votato per me e continuano a sostenermi”.
Nonostante il ritiro a marzo, infatti, l’ex ambasciatrice all’Onu ha continuato a ricevere voti alle primarie, tanto che qualche analista ha definito quella di Haley una “campagna zombie”. D’altra parte i repubblicani moderati servono al tycoon per vincere le elezioni e fanno gola anche a Joe Biden. Michael Tyler, il direttore della comunicazione della campagna del presidente ha dichiarato, poco dopo il discorso dell’ex governatrice, che i democratici continueranno a “cercare quei milioni di repubblicani che si oppongono a Trump e si preoccupano per il futuro della democrazia” sostenendo che Biden “è l’unico candidato per cui votare”.
Quanto al futuro politico, il ‘semi-endorsement’ di Haley lascia intendere che non abbia nessuna intenzione di candidarsi alla vice presidenza, ipotesi peraltro esclusa dallo stesso Trump in un post sul social media Truth dell’11 maggio. “Non è nella lista, le auguro ogni bene”, aveva liquidato la questione il tycoon. C’è chi sostiene che, data la sua esperienza all’Onu, potrebbe puntare al ruolo di segretario di Stato ma è più probabile che l’ex candidata stia già pensando al 2028 e, a prescindere dall’esito del voto di novembre, inimicarsi i sostenitori del tycoon o il cuore del partito repubblicano non è una buona strategia.