La televisione svizzera per l’Italia
La scritta Caritas fatta con delle candele accese.

Oggi in Svizzera

Cari lettori,

in Svizzera il fallimento dei negoziati con l'Unione europea continua a far discutere. Non da ultimo per la paura del mondo accademico che la Confederazione non possa più partecipare al programma 'Horizon Europe' e alla competizione europea per la ricerca.

Per il presidente del Politecnico federale di Losanna, Martin Vetterli, intervistato dalla nostra collega Sara, è come non partecipare alla Champions League della ricerca.

Speriamo in bene. Intanto vi lascio alla lettura del nostro bollettino quotidiano con alla fine una bella novità.


Il certificato su diveri telefonini.
Keystone / Jean-christophe Bott

Il certificato Covid-19 sotto forma cartacea o elettronica sarà disponibile a tappe a partire dal 7 giugno.

Il Consiglio federale ha adottato oggi la base legale per l’emissione di questi certificati. Il documento, elaborato nel rispetto della protezione dei dati e compatibile con quello dell’Ue, potrà essere rilasciato per le persone vaccinate, guarite o testate.

Il sistema prevede due app gratuite: la prima, la ‘COVID Certificate’, con le informazioni in testo leggibile e il codice QR e una seconda, la ‘COVID Certificate Check’, che permetterà, per esempio agli organizzatori di eventi, di verificare l’autenticità del certificato.

Questa seconda applicazione è dotata di una “firma” elettronica della Confederazione per renderla a prova di falsificazione. Saranno i cantoni a stabilire chi avrà la facoltà di rilasciare il documento.

La scritta Caritas fatta con delle candele accese.
Keystone / Laurent Gillieron

La lista nera di chi non paga i premi delle casse malati è disumana e va abolita immediatamente, secondo quanto afferma la Caritas.

In Svizzera cinque cantoni (Argovia, Lucerna, Ticino, Turgovia e Zugo) tengono ancora una lista di persone che non pagano i premi. Questi ‘morosi’ ricevono cure soltanto in casi di emergenza. In questo modo s’intende aumentare la pressione sulle persone per pagare puntualmente i premi.  

L’organizzazione umanitaria chiede al Consiglio degli Stati, che si occupa lunedì della legge federale sull’assicurazione malattie, di reinserire l’abolizione di questa pratica nella revisione legislativa e consentire nuovamente a tutti l’accesso alle prestazioni medico-sanitarie.

Introdotte dieci anni fa, secondo Caritas il loro scopo è da considerarsi fallito. Da varie analisi è emerso infatti che nei cantoni con una lista nera il numero di persone con premi scoperti non è inferiore a quello dei cantoni che non ce l’hanno.

Due allieve di una scuola elementare che indossano la mascherina in aula.
Keystone / Ennio Leanza

Niente mascherine per gli allievi a partire dalla quarta elementare nelle scuole del canton Zurigo.

Fa notizia in Svizzera la decisione del Tribunale amministrativo zurighese di sospendere l’obbligo di indossare le mascherine dalla quarta elementare. La misura, in vigore dal 25 gennaio, era stata prorogata dal Dipartimento dell’educazione fino all’inizio delle vacanze estive.

Contro questa decisione è stato presentato un ricorso. Il Tribunale ha dunque accordato l’effettosospensivo perché, secondo i giudici, il governo e non il Dipartimento aveva la competenza di ordinarne l’obbligo.

Gli allievi zurighesi potranno dunque andare a scuola in tutta libertà fino a una decisione nel merito del Tribunale amministrativo cantonale. Va ricordato che diversi cantoni avevano deciso una misura analoga che nel frattempo hanno abolito.

Carolina Beretta
@Carolina Beretta

Tra gli svizzeri all’estero sentiti ogni mattina da ‘Albachiara’ ci sono espatriati che la valigia ce l’hanno sempre pronta.

Come ogni venerdì diamo uno sguardo sugli ‘expat’. Oggi ci soffermiamo su Carolina Beretta. Si potrebbe dire che Carolina, di origine bleniese, è nata e ha vissuto da sempre con la valigia in mano.

Nata in Germania, ha frequentato l’asilo in Australia, dalle elementari al liceo ha vissuto nel Locarnese, l’università l’ha fatta a Friborgo e a Coira e ora lavora negli Stati Uniti ad Atlanta in Georgia.

Nella chiacchierata con i nostri colleghi di ‘Albachiara’ ci racconta della sua attività al Consolato Svizzero locale e di come si trova nella metropoli americana.

Ecco gli altri espatriati di questa settimana e le loro storie:

Il golfo di Lugano fotografato di notte.
Keystone / Martin Kober

Una sorpresa vi aspetta su tvsvizzera.it: il portale della Società svizzera di radiotelevisione per l’Italia e l’italofonia gestito da SWI swissinfo.ch, si rinnova: scoprite il nostro nuovo sito da martedì 8 giugno

Mancano ancora pochi giorni, poi potremo finalmente presentarvi il nostro nuovo sito sul quale stiamo lavorando ormai da un po’ di tempo. 

Oltre a una veste grafica più fresca, potrete scoprire nuove funzionalità e nuovi contenuti, ad esempio dei dossier dedicati a temi come l’immigrazione italiana in Svizzera o alla situazione della lingua di Dante nella Confederazione. 

Novità che non ci fanno comunque distogliere lo sguardo dal nostro obiettivo principale: avvicinare due realtà – quella svizzera e quella italiana – che malgrado relazioni culturali, economiche e sociali molto strette, troppo spesso si ignorano. Continueremo a farlo con serietà e passione, attraverso notizie d’attualità, approfondimenti e reportage. Avvicinare due realtà significa però anche dialogare di più e lasciare più spazio ai dibattiti. Aspetti, questi, su cui ci focalizzeremo maggiormente in futuro, grazie a nuovi formati, ad esempio una rubrica ‘opinioni’. 

Inoltre, da quando esiste tvsvizzera.it, molte persone continuano a scriverci dalla Penisola per chiederci come possono captare i programmi della Radiotelevisione Svizzera RSI. Abbiamo ampliato l’offerta accessibile direttamente dal nostro portale e con un semplice click potrete visionare in leggera differita sul vostro computer o telefonino un’ampia selezione di trasmissioni della RSI.  

Sperando che il nostro nuovo sito vi piacerà, vi diamo appuntamento per l’8 giugno. State sintonizzati. 


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