Oggi in Svizzera
Cari lettori,
a partire da oggi, si può scaricare l’app svizzera “COVID Certificate”: un modo per attestare l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dalla malattia o il risultato negativo di un test. Vi si possono salvare più certificati Covid, per esempio vari test risultati negativi o i certificati dei familiari, con tanto di durata di validità e data di scadenza del documento.
Una buona notizia per cominciare i mesi estivi e, per chi ancora non l’avesse fatto, pianificare le vacanze con un mezzo che potrebbe rendere la loro organizzazione un po’ più semplice. E, mentre sognate mari azzurri o gite avventurose, vi lascio alla lettura delle notizie odierne raccolte per voi.
Un organismo nocivo ancora sconosciuto in Europa è comparso in Svizzera. Si tratta di un pseudococcide che vive su piante ornamentali.
Le aziende che hanno ricevuto gli arbusti sono già state informate. Sono 50 le piante di Callistemon, detta anche “scovolina”, importate nella Confederazione da un’azienda italiana nella quale è poi stato rilevato un focolaio di Ripersiella hibisci.
Si tratta di un insetto che può infestare varie piante ospiti, specialmente quelle in vaso, come l’ibisco (Hibiscus), l’oleandro (Nerium oleander), la scovolina (Callistemon), i rododendri (Rhododendron), i fichi (Ficus) e varie specie di bonsai.
Le piante inizialmente mostrano una crescita ritardata, diventano gialle, appassiscono, e alla fine muoiono. Allo scopo di fermare la diffusione di questo tipo di cocciniglia, l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) invita gli acquirenti ad annunciarsi senza indugio al Servizio fitosanitario federale.
- La notiziaCollegamento esterno apparsa oggi su Rsi.ch.
- Il comunicatoCollegamento esterno dell’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) con i dettagli in merito.
- Il contatto e-mail cui rivolgersi nel caso si sospetti di aver acquistato una pianta infestata.
- Un approfondimento di Swissinfo.ch sull’arrivo di specie esotiche.
C’è maretta tra i ristoratori elvetici e la Segreteria di Stato dell’economia (Seco).
I primi, dopo aver vissuto mesi difficili a causa delle chiusure, hanno ora riaperto anche gli interni dei ristoranti, ma lamentano importanti carenze di personale. Un problema che la Seco giudica poco comprensibile in considerazione delle molte persone del ramo ancora disoccupate.
“Abbiamo grandi difficoltà a trovare buoni lavoratori qualificati”, afferma Casimir Platzer, presidente dell’organizzazione di categoria Gastrosuisse, chiarendo che il problema sussisteva già prima, ma ora è diventato più acuto.
Il direttore della divisione lavoro della Seco Boris Zürcher, da parte sua, fa notare che quello della ristorazione è un settore con una disoccupazione superiore alla media: in maggio il tasso si attestava al 9%, con circa 16’000 persone senza lavoro. “Dati questi numeri, non riesco a capire le lamentele dei ristoratori”, afferma Zürcher.
È possibile che le imprese che hanno licenziato personale abbiano ora difficoltà a reclutarne di nuovo, “ma chiunque sia ora alla disperata ricerca di lavoratori ha probabilmente commesso degli errori prima“, conclude Zürcher.
- L’articoloCollegamento esterno di Tio che spiega i due punti di vista.
- La notizia ripresa dal Corriere del Ticino un paio di settimane fa in merito ai posti di lavoro persiCollegamento esterno nei settori alberghiero e della ristorazione.
- L’evoluzione delle ore di lavoro registrata nel 2020 in un articolo di tvsvizzera.it: il settore più colpito è proprio quello della ristorazione.
A due anni di distanza, le richieste formulate durante lo sciopero delle donne sono ancora inascoltate.
È quanto denunciano oggi esponenti politiche e sindacaliste svizzere, in vista del dibattito previsto mercoledì al Consiglio nazionale (la Camera bassa) sulla disparità degli stipendi tra uomo e donna che si riflette anche sulla rendita pensionistica (AVS).
Le donne che sono andate in pensione nel 2019, per esempio, ricevono una rendita media mensile inferiore di un terzo. “In pratica, anche quando vanno in pensione, le loro basse rendite non bastano per vivere e sono ancora dipendenti dagli uomini”, si legge in una nota diffusa da sindacaliste e rappresentanti di sinistra.
Il tema, insomma, continua ad essere attuale e, a 30 anni dallo storico sciopero delle donne, lunedì 14 giugno si terranno in molte città svizzere numerose azioni per rivendicare aumenti salariali, combattere la riforma dell’AVS e chiedere una migliore protezione contro le violenze sessiste e sessuali.
- Il dibattito sull’AVSCollegamento esterno presentato sul sito de LaRegione.
- Le azioni previste il 14 giugno su Swissinfo.ch.
- L’approfondimento, sempre su Swissinfo.ch, sul futuro delle pensioni in Svizzera.
- Il messaggio del Consiglio federaleCollegamento esterno concernente la stabilizzazione dell’AVS.
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