La televisione svizzera per l’Italia
piazza vista dall alto

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Normalmente alla vigilia dei grandi appuntamenti calcistici vi è una certa frenesia. Sulle auto cominciano a comparire stendardi di questa o quell'altra nazione, in alcune piazze vengono allestiti grandi schermi e sui balconi sono dispiegate bandiere.

Quest'anno niente di tutto questo. Sarà che si svolgono in undici Paesi differenti, sarà l'effetto della pandemia, ma gli Europei di calcio mi fanno pensare a una specie di manifestazione 'hors sol', come quelle verdure coltivate senza suolo. Senza un'anima, insomma, che non riescono a destare la benché minima emozione.

Forse stasera al fischio d'inizio allo Stadio Olimpico di Roma questa sensazione scomparirà come per incanto. Agli stadi ritornerà finalmente il pubblico e magari il calcio tornerà a farmi vibrare. In ogni caso, che vinca il migliore. Purché siano Svizzera o Italia.


piazza vista dall alto
Keystone / Samuel Golay

Il Governo svizzero intende procedere a un ulteriore allentamento delle restrizioni legate al coronavirus a fine giugno. L’obbligo della mascherina all’aperto dovrebbe essere revocato e il numero di persone consentito per tavolo nei ristoranti aumentato.

Il tanto agognato ritorno alla normalità (nella foto un concerto in Piazza Grande a Locarno) sembra delinearsi sempre di più. Vista l’evoluzione epidemiologica, con un netto calo di nuovi casi e di ospedalizzazioni e la progressione delle vaccinazioni, il Consiglio federale pianifica una nuova fase di riaperture prima delle vacanze estive. Il piano passerà al vaglio dei Cantoni e la decisione definitiva sarà presa il 23 giugno.

In sintesi, dal 28 giugno dovrebbe essere revocato l’obbligo della mascherina all’aperto, in vigore attualmente in alcune aree dove è difficile mantenere le distanze. Discoteche e sale da ballo potranno inoltre riaprire, ma l’accesso sarà limitato a chi è in possesso di un certificato Covid.

Nei ristoranti, all’interno saranno consentite sei persone per tavolo invece di quattro, mentre all’esterno non vi saranno più limiti.

Non da ultimo, il Governo ha anche deciso di agevolare l’entrata in Svizzera di viaggiatori, soprattutto le persone vaccinate provenienti dallo spazio Schengen, che non dovranno più sottostare alla quarantena. Rimangono per contro in vigore le restrizioni previste per chi proviene da Paesi dove serpeggia una variante pericolosa del coronavirus.

persone travestite da tennisti
© Keystone / Martial Trezzini

La difesa del clima non giustifica le azioni illegali. Il Tribunale federale ha respinto il ricorso di 12 attivisti che nel 2018 avevano occupato la sede di una filiale del Credit Suisse.

La sentenza della più alta istanza giudiziaria elvetica era molto attesa, poiché finora non esisteva una giurisprudenza federale in materia e diversi casi simili sono stati trattati (o lo saranno) dai tribunali cantonali.

Il Tribunale federale ha in sostanza ritenuto che non è possibile invocare lo ‘stato di necessità’ per giustificare un’azione illegale volta a sensibilizzare la popolazione sull’emergenza del cambiamento climatico. Il principio di ‘stato di necessità’, una disposizione del Codice penale che permette di commettere un reato per preservare un bene proprio o altrui, può essere applicato solo se si è in presenza di un pericolo imminente.

Nel caso preso in considerazione, i giudici di Losanna hanno ritenuto che quest’ultima condizione non fosse adempiuta.

I militanti e i loro avvocati hanno già fatto sapere che presenteranno ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

  • Il mio articolo sulla notizia odierna.
  • Il servizio della mia collega Katy Romy su un film che racconta l’impegno di cinque giovani svizzeri a favore del clima.
  • Gli svizzeri sono chiamati a pronunciarsi domenica sulla Legge sul CO2. Di cosa si tratta esattamente?
magliette di calcio appese tra due palazzi
Keystone / Jean-christophe Bott

 Con un anno di ritardo, parte venerdì da Roma il Campionato Europeo di calcio. Ad aprire le danze saranno Turchia e Italia. Gli azzurri sfideranno poi mercoledì la Svizzera.

Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Portogallo e Italia: sono queste, nell’ordine, le principali favorite dell’Euro che si tiene in undici città europee, secondo le statistiche elaborate dall’Osservatorio del calcio di Neuchâtel.

La Svizzera debutterà sabato a Baku, in Azerbaigian, contro il Galles per poi incontrare la nazionale azzurra mercoledì a Roma e quella turca domenica 20 giugno di nuovo a Baku.

È la prima volta che i rossocrociati sfidano l’Italia in un Campionato europeo. I numeri parlano nettamente in favore degli azzurri: se i nostri calcoli sono corretti, nei 58 incontri disputati sin qui (tra partite ufficiali e amichevoli), l’Italia si è imposta 28 volte, mentre la Svizzera appena otto; 22 i pareggi. L’ultimo incontro tra le due nazionali risale al 2010: in un’amichevole a Ginevra, Inler aveva aperto le marcature per la Svizzera, poi raggiunta da Quagliarella.

Per la Svizzera, questa è la quinta partecipazione a un Campionato europeo di calcio. In tre occasioni (nel 1996 in Inghilterra, nel 2004 in Portogallo e nel 2008 in casa) la nazionale rossocrociata non è riuscita superare lo scoglio della fase a gironi, segnando in nove partite appena cinque reti. È andata un po’ meglio nel 2016 in Francia: gli elvetici sono approdati agli ottavi, uscendo però mestamente ai calci di rigore dopo il tiro sbagliato da Granit Xhaka.

foto ritratto di una donna
Sabrina Marr Muheim

Per il nostro tradizionale incontro del venerdì con gli svizzeri espatriati, questa volta vi portiamo a Long Island e a Bruxelles.

Sabrina Marr Muheim è partita per New York da Mairengo, in Val Leventina, dopo gli esami di avvocatura. “È stato amore a prima vista; pensavo di rimanere solo per tre o sei mesi, ma è ormai da 21 anni che sono qui negli Stati Uniti“, racconta alla trasmissione della RSI Albachiara.

Dopo aver vissuto nella Grande Mela e aver lavorato nella finanza per diversi anni, Sabrina Marr Muheim si è trasferita negli Hamptons, all’estremità orientale di Long Island, a due ore da New York, insieme al marito David. Sabrina ha lasciato il mondo della finanza per dedicarsi all’insegnamento dello yoga.

Antonietta Corti vive invece da 30 anni a Bruxelles, dove lavora come artista. Nell’intervista ad Albachiara, la pittrice parla della multiculturalità della capitale belga e del suo lavoro, che presto potrà essere ammirato nel suo villaggio natale di Curio, in Malcantone.


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