Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
mentre ci apprestiamo ad andare in vacanza, grazie anche alla revoca di numerose restrizioni prese per contenere la pandemia, non è ancora chiaro cosa deciderà l'Europa sui certificati Covid elvetici che ci dovrebbero consentire di espatriare.
Ma non è un problema che vi riguarda, se vi trovate in uno dei paesi dell'Unione Europea: da domani entrerà in vigore il Green pass.
Di questo e altro vi raccontiamo nella nostra consueta sintesi di notizie dalla Confederazione.
Buona lettura
Il governo svizzero ha fatto la sua scelta: i nuovi caccia di cui doterà la sua aviazione militare saranno gli F-35A Lightning di produzione statunitense. Berna ne acquisterà 36 esemplari per la cifra di 5,068 miliardi di franchi.
Il velivolo progettato dalla Lockheed Martin l’ha spuntata sui concorrenti rimasti in lizza, l’F/A-18 Super Hornet della Boeing (Usa), il Rafale di Dassault (Francia) e l’Eurofighter di Airbus (consorzio europeo). Nelle valutazioni tecniche l’F-35A ha prevalso sugli altri modelli in tre dei quattro criteri principali esaminati (efficacia, supporto del prodotto e cooperazione) e ha conseguito il punteggio più elevato a livello di benefici.
Inoltre è risultato anche il più economico sia in relazione al prezzo d’acquisto che ai costi di esercizio: globalmente l’investimento sull’arco di 30 anni sarà di 15,5 miliardi di franchi, due in meno rispetto al secondo classificato. Sempre una bella cifra ma rientra nei parametri previsti.
La proposta del Consiglio federale, che dovrà ora passare al vaglio delle Camere, contempla anche l’acquisto del nuovo sistema di difesa terra-aria a lunga gittata: in questo caso la decisione è caduta su cinque unita Patriot dell’americana Raytheon.
- Il servizio multimediale sulla decisione di Berna su rsi.chCollegamento esterno.
- La notizia riportata da tvsvizzera.it.
- Il comunicatoCollegamento esterno del governo sulla scelta dell’F-35A.
La variante Delta è destinata a diffondersi anche in Svizzera ma il governo ha fatto sapere oggi che è pronta la strategia per affrontare la probabile nuova ondata pandemica, che non potrà prescindere dall’estensione della campagna vaccinale.
Dei tre scenari delineati dalle autorità sanitarie, Confederazione e cantoni si stanno concentrando su quello intermedio che prevede una possibile ripresa dei contagi in autunno in funzione dell’elevato numero di persone non vaccinate e la diffusione di nuove varianti.
In questo caso sarà necessario reintrodurre alcune misure (mascherina, distanziamento sociale) e procedere ai richiami dei vaccini che dovrebbero essere adattati per coprire anche i ceppi mutati del virus.
Ma oltre all’immunizzazione della popolazione Berna intende procedere anche in altri ambiti: verrà intensificata l’attività di rilevamento rapido delle nuove varianti e il tracciamento dei positivi. In particolare nelle scuole, dove la variante Delta sembra diffondersi in modo accentuato, sono previsti test regolari.
- La notizia riportata nel liveticker di rsi.chCollegamento esterno.
- Qui una panoramica sulla situazione epidemiologica in Svizzera e tutti i dati riportati da swissinfo.ch.
- La strategia federaleCollegamento esterno e il videoCollegamento esterno della conferenza stampa a Berna riportata dal sito del governo elvetico.
Si prospettano tempi difficili per i lupi che da alcuni decenni hanno fatto la loro ricomparsa sulle montagne elvetiche. Il governo federale ha adottato una modifica dell’ordinanza sulla caccia che agevola l’intervento dei cantoni in caso di aggressioni alle greggi.
Dal prossimo 15 luglio i predatori potranno essere abbattuti se saranno attaccate dieci pecore o capre (contro le quindici attuali) o due grandi animali da reddito (bovini, cavalli, lama) a condizione che gli allevatori abbiano predisposto misure protettive (recinzioni e cani da guardia).
Nelle regioni in cui i lupi non hanno finora causato danni la nuova soglia è invece di 15 capi (finora 25) predati in un mese o 25 capi (finora 35) in quattro mesi.
Il numero di lupi in Svizzera è in continuo aumento: a fine febbraio 2021 erano registrati circa 110 esemplari e 11 branchi.
- Il servizio multimediale sul sito della Radiotelevisione svizzera RSICollegamento esterno.
- La vita del lupo si fa più dura secondo quanto riferisce il Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- La notaCollegamento esterno del Consiglio federale sulla revisione dell’Ordinanza sulla caccia.
I dodici beni svizzeri che fanno parte del Patrimonio Unesco da domani saranno raccolti in una specifica piattaforma web che ne promuoverà la conoscenza e l’accessibilità.
L’obiettivo di “World Heritage Experience Switzerland” (Whes) che ha ideato l’iniziativa è di mettere in rete gli operatori del settore ma anche di agevolare le visite ai beni culturali e naturali di cui è ricca la Confederazione.
Chi vorrà, dopo l’esperienza digitale su www.ilnostropatrimonio.ch, potrà direttamente acquistare il biglietto di ingresso al sito prescelto.
Al momento in Svizzera figurano tre beni naturali e nove beni culturali riconosciuti dall’Unesco: i tre castelli di Bellinzona e il Monte San Giorgio in Ticino, il Monastero benedettino San Giovanni a Müstair, la Ferrovia retica Albula/Bernina nei Grigioni, il Centro storico di Berna, l’Abbazia di San Gallo, la regione delle Alpi Svizzere Jungfrau-Aletsch (VS/BE), i vigneti terrazzati del Lavaux (VD), il paesaggio urbano orologiero di La-Chaux-de-Fonds/Le Locle (NE), l’opera architettonica di Le Corbusier, i siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino e l’Arena tettonica Sardona (GL/SG/GR).
- La notizia riportata da Ticinonline.chCollegamento esterno.
- Ne parla anche BlueNewsCollegamento esterno.
- Il video esplicativoCollegamento esterno della nuova piattaforma web su youtube.
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La lista dei patrimoni in Svizzera su swissinfo.ch.
-
I beni culturali e naturali elvetici sul sito di WhesCollegamento esterno.
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