Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
non ve ne volevamo più parlare ma la pandemia, per lo meno a livello di contagi, sta rialzando la testa anche nella Confederazione. Almeno in questo siamo totalmente in sintonia con l'Europa. Nulla di drammatico, intendiamoci, le ospedalizzazioni sono poche e i ricoverati in terapia intensiva diminuiscono.
Ma questo dovrebbe essere comunque un valido motivo per proseguire senza tentennamenti nella campagna vaccinale, che pure negli ultimi giorni sembra perdere di appeal tra la popolazione.
Ma non solo di questo vi vogliamo parlare oggi,
buona lettura
Il livello delle acque continua a salire in modo preoccupante in seguito alla ripresa delle precipitazioni durante la notte, in particolare nella Svizzera centrale dove il lago dei Quattro Cantoni ha superato la misura di allerta massima.
A Lucerna l’acqua ha raggiunto i 434,77 metri giovedì mattina, due centimetri oltre la soglia di pericolo e se avanzerà fino a 434,9 metri, hanno rilevato gli esperti, parte del centro della città sarà inondato.
Il presidente della Confederazione Parmelin si è recato nel pomeriggio nella città della Kapellbrücke, dopo essere stato a Bienne, per verificare di persona le misure adottate per contenere i danni.
Situazione analoga a Bienne dove il lago ha oltrepassato il livello di esondazione indicato dal Cantone. Sono sotto stretta osservazione, tra gli altri, anche il Lago di Thun e il fiume Aar che in più punti ha superato la soglia di pericolo. È ancora vietata la navigazione sul Reno e sono in crescita il Lago di Zurigo e il Lemano, che restano però per il momento sotto i livelli massimi.
- Del maltempo nella Confederazione riferisce il servizio multimediale di tvsvizzera.
- La situazione è particolarmente grave anche a nord della Svizzera, come riporta rsi.chCollegamento esterno.
- Il bollettino aggiornato sui pericoli naturaliCollegamento esterno emesso dalla Confederazione.
Come sta avvenendo nei paesi vicini anche nella Confederazione si assiste a una recrudescenza del Covid-19. In una settimana – dal 5 all’11 luglio – i casi censiti dalle autorità sanitarie federali sono stati 2’049, vale a dire il 99% in più rispetto ai 1’032 registrati nei sette giorni precedenti.
A incidere sull’evoluzione in corso è la contagiosa variante Delta, in forte espansione e responsabile di un terzo delle nuove infezioni. È di pari passo cresciuta dall’1,2 al 2,4% la percentuale di positivi al test molecolare (PCR) mentre è stabile allo 0,3% quella dei tamponi rapidi.
L’andamento della pandemia si sta riflettendo solo parzialmente, per il momento, sui casi problematici. Le nuove ospedalizzazioni sono aumentate da 12 a 20 in una settimana (uno di questi purtroppo è un bimbo sotto i 10 anni) ma il numero medio di pazienti in terapia intensiva è calato da 38 a 26 e i decessi da tre a due.
Secondo uno studio condotto dall’Università di Zurigo risulta che una persona su quattro continua a manifestare sintomi del Covid-19 a 6-8 mesi dall’infezione. Il 55% di questi lamentava affaticamento, il 25% affanno e il 26% depressione.
- La notizia riferita su ticinonline.chCollegamento esterno.
- La situazione attuale in Svizzera sulla pandemia da swissinfo.ch.
- Tutti i numeri e i graficiCollegamento esterno della situazione epidemiologica pubblicati dalla Confederazione.
Ebbene sì, anche le mucche svizzere, celebrate in tutto il mondo per la qualità del loro latte da cui si producono le prelibate cioccolate e i rinomati formaggi (con o senza buchi) nel prossimo futuro saranno più eco-compatibili.
I circa 550’000 bovini allevati nella Confederazione sono infatti responsabili di 75’000 tonnellate di metano emesse nell’atmosfera durante la loro digestione – l’equivalente di 1,9 milioni di tonnellate di CO2 – ma ora la Federazione delle cooperative agricole (Fenaco) ha una soluzione per attenuare il problema.
Un additivo sviluppato dalla società svizzera Agolin consente di ridurre del 10-20% i gas nocivi derivanti dalle flatulenze bovine e questo consentirebbe di abbattere le emissioni di 100’000 tonnellate di CO2 all’anno.
Il mangime con l’additivo inibitore del metano sarà fornito agli allevatori senza costi aggiuntivi, ha precisato Fineco. In cambio la federazione riceverà i diritti per i certificati di CO2 commerciabili, grazie ai quali potranno essere coperti i costi dell’additivo.
- L’argomento viene approfondito in un articolo del maggio 2019 di swissinfo.ch e da un servizio multimediale di rsi.chCollegamento esterno.
- Il comunicatoCollegamento esterno di Fenaco riguardante il progetto condotto in Svizzera per ridurre le emissioni di metano (in francese).
- La tematica sta a cuore anche al WwfCollegamento esterno che ha preso posizione al riguardo lo scorso 22 ottobre.
L’esplosione della pandemia globale ha allargato il divario tra i paesi nella battaglia contro il Covid-19. Nonostante i progetti promossi a livello internazionale come Covax continenti come l’Africa hanno una quota infima di persone vaccinate (1%) ma dalla Svizzera viene una proposta per risolvere, almeno in parte il problema.
Come riferisce oggi un ampio servizio di swissinfo.ch l’adozione di strumenti finanziari innovativi consente di finanziare il sistema sanitario delle regioni periferiche.
L’esperienza recente insegna che attraverso fondi globali e alleanze strategiche si può favorire l’accesso ai farmaci, influire sul prezzo dei medicamentie delle terapie e attrarre investitori.
Ma anche da parte degli stessi operatori finanziari elvetici interpellati nell’articolo giungono iniziative per sostenere la sanità nel cosiddetto Terzo Mondo, attraverso obbligazioni verdi e idonei incentivi che rendano sostenibili i finanziamenti privati.
- Nel servizio della collega Jessica Davis Plüss i dettagli della proposta.
- La strategiaCollegamento esterno di lotta al Covid-19 messa a punto dal Meccanismo di finanziamento globale (Gff) della Banca Mondiale ed evocata nel servizio di swissinfo (in francese).
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