Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Ieri sera era la notte delle Perseidi. Per ammirare meglio le lacrime di San Lorenzo, diversi comuni svizzeri hanno spento le illuminazioni pubbliche.
Quello che doveva essere uno spettacolo magnifico si è però scontrato con le bizze di Giove Pluvio, almeno su buona parte dell'Altipiano svizzero. Dopo una bella giornata di sole, qui a nord delle Alpi il cielo si è infatti coperto a fine pomeriggio e appena calata la notte, lampi e tuoni hanno costretto chi si preparava ad ammirare le stelle cadenti a rientrare precipitosamente in casa. Lo spettacolo è finito ancor prima di cominciare.
Sperando che questa notte il cielo sia un po' più clemente, vi lascio alla lettura del nostro bollettino.
L’anno scolastico in Svizzera inizia in queste settimane e gli insegnanti hanno chiesto misure più severe per proteggere la salute di allievi e maestri.
C’è già chi è tornato sui banchi di scuola, come gli studenti del Cantone Argovia, o chi, come in Ticino, potrà ancora godersi le vacanze sino a fine agosto. Nella Svizzera federalista, la scuola è di competenza cantonale e quindi ogni Cantone fissa il suo calendario. E ogni Cantone può andare al di là delle disposizioni sanitarie che esistono a livello federale per combattere la pandemia di coronavirus.
Alcuni Cantoni, ad esempio Neuchâtel, hanno così deciso di prolungare l’obbligo di mascherina nei licei, anche se ciò non è più previsto a livello nazionale. Oppure hanno stabilito di proseguire nella strategia dei test di massa.
La rivendicazione presentata dagli insegnanti in concomitanza con la ripresa delle scuole è appunto questa: che durante quest’anno scolastico si metta l’accento sulla protezione della salute. Tra le misure invocate, oltre a quelle già menzionate, vi sono in particolare l’installazione di dispositivi di misurazione del CO2 nelle aule per valutare la qualità dell’aria o ancora la creazione di posti di responsabili per la salute.
- L’articolo della mia collega Isobel Leybold-Johnson.
- Il feedCollegamento esterno di RSI News sul coronavirus, con tra le altre cose l’opinione dell’infettivologo bernese Christoph Aebi sui (non) rischi del rientro in classe per i ragazzi.
In “rari casi” i vaccini di Moderna e Pfizer-BioNTech possono causare miocarditi o pericarditi, ha avvertito giovedì Swissmedic.
I dati relativi alla sorveglianza farmacologica sui possibili effetti secondari dei vaccini contro il coronavirus sono pubblicati a scadenza regolare da Swissmedic, l’autorità di omologazione dei medicinali in Svizzera. Dall’inizio della campagna vaccinale e fino al 10 agosto, sono stati notificati 5’304 casi sospetti di effetti indesiderati, di cui 1’838 gravi. Su oltre 9,2 milioni di dosi somministrate, la proporzione è quindi di appena lo 0,05%.
Swissmedic ha altresì comunicato che in 40 casi (pari a una proporzione dello 0,0004%) si è “giunti alla conclusione che potrebbe esistere quantomeno la possibilità di un nesso causale tra i vaccini COVID-19 a mRNA e l’insorgenza di miocardite e pericardite”.
L’autorità di sorveglianza invita chi è vaccinato a rivolgersi immediatamente al medico per consulenza e aiuto qualora si sviluppino sintomi come dolore toracico, respiro affannoso, palpitazioni o aritmie cardiache. Swissmedic comunque sottolinea che “i benefici della vaccinazione si mantengono superiori a tutti i possibili rischi”.
- L’articoloCollegamento esterno di Ticinonline.
- I datiCollegamento esterno aggiornati di Swissmedic.
- Tutto ciò che c’è da sapereCollegamento esterno sui vaccini contro il coronavirus sul sito di Swissmedic.
Il Locarno Film Festival dispiega il tappeto rosso per il regista e produttore statunitense John Landis.
Locarno non è Cannes o Venezia, ma spesso anche la rassegna cinematografica ticinese accoglie star hollywoodiane. John Landis, conosciuto in particolare per film come The Blues Brothers o Una poltrona per due, nonché per il videoclip probabilmente più famoso della storia musicale, Thriller di Michael Jackson, è ospite del festival, che gli ha conferito un Pardo d’onore.
In un incontro con la stampa, Landis ha ripercorso la sua carriera e soprattutto il modo in cui il cinema e Hollywood sono cambiati in questi ultimi anni.
Cambiamenti che per John Landis non sempre vanno nella giusta direzione. Il grande schermo, ad esempio, subisce la concorrenza di telefonini e computer. “Il fatto che le persone guardino i film sui loro iPhone mi spezza il cuore”, ha sottolineato il regista.
- Il servizioCollegamento esterno di RSI News su John Landis.
- L’articoloCollegamento esterno de La Regione Ticino.
- Il focus di swissinfo.ch e il dossierCollegamento esterno di RSI News dedicati al Locarno Film Festival.
Vuoi continuare a lavorare da casa? E allora lo stipendio sarà più basso. L’iniziativa attuata da alcune società della Silicon Valley potrebbe suscitare vocazioni anche in Svizzera, sotto forme però diverse.
Continuare a lavorare da casa dopo la fine dell’emergenza Covid, ma accettare un taglio dello stipendio che può arrivare fino a un quarto. È una delle possibilità al vaglio di Google, che potrebbe seguire quanto fatto finora da altre società della Silicon Valley, ad esempio Facebook e Twitter, che pagano salari più bassi a coloro che vivono (e lavorano) in zone dove il costo della vita è più basso.
Per ora non sembra che questo ‘trend’ abbia varcato l’oceano, ma avvisaglie in questo senso iniziano ad essere percettibili anche nel Vecchio Continente. Interpellato dal giornale 20 Minuten, l’esperto di mercato del lavoro di Avenir Suisse Marco Salvi conferma che il tema del lavoro a domicilio è sollevato sempre più spesso nelle trattative salariali. Per avere una maggiore flessibilità, i dipendenti sono disposti a concessioni salariali.
Finora, però, sembrano prevalere gli incentivi positivi: “Chi lavora in sede ha maggiori probabilità di aspettarsi un bonus o un aumento salariale a lungo termine”, afferma Marco Salvi.
- Il servizioCollegamento esterno di 20 Minuten ripreso da Ticinonline.
- L’articoloCollegamento esterno de Il Sole 24 Ore sul sistema retributivo di Google.
- Il futuro del telelavoro, l’approfondimento della mia collega Marija Miladinovic.
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