Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Oggi iniziamo questo bollettino in modo un po' diverso, con un breve omaggio a uno dei musicisti che ha fatto la storia del XX secolo e del jazz. Esattamente trent'anni fa si spegneva all'età di 65 anni Miles Davis.
Il leggendario trombettista ha lasciato una traccia indelebile anche in Svizzera e in particolare al Montreux Jazz Festival, che gli ha dedicato una delle sue due sale concerti. Dalla prima esibizione nel 1973, Miles Davis ha suonato in tutto dieci volte nell'ambito del Festival creato da Claude Nobs. Ed è proprio a Montreux che è salito per una delle ultime volte sul palco, l'8 luglio del 1991, assieme a Quincy Jones. Un concerto da cui è poi stato ricavato uno dei suoi due dischi postumi, Miles & Quincy Live at Montreux.
Vi lasciamo alla lettura delle notizie del giorno sulle note spagnoleggianti di Solea, il brano che chiude questo disco.
A Palazzo federale si potrà entrare solo con il certificato Covid. E sempre sul fronte della pandemia, la compagnia aerea Swiss minaccia di licenziamento il personale di volo non vaccinato.
Dopo il Consiglio degli Stati ieri, anche il Nazionale ha deciso che per accedere a Palazzo federale sarà necessario presentare un certificato Covid valido, così come già previsto per ristoranti, palestre o cinema. Due i motivi principali invocati: non dare l’impressione che i parlamentari godano di privilegi rispetto alla popolazione e dare il buon esempio. Il provvedimento dovrebbe entrare in vigore il 2 ottobre.
Intanto si è appreso che la compagnia aerea Swiss ha dato tempo sino al primo dicembre al suo personale di volo per farsi vaccinare. Nel caso contrario, si rischia il licenziamento.
Secondo Swiss, la mancata vaccinazione rappresenta una violazione dei doveri del dipendente. Una “misura drastica”, l’ha definita il sindacato del personale di cabina Kapers, che però è legale secondo il contratto collettivo di lavoro.
- Sì al certificato Covid per entrare a Palazzo federale, la notiziaCollegamento esterno su Ticinonline.
- Swiss minaccia di licenziamento il personale di volo non vaccinato su tvsvizzera.it.
- Coronavirus, la situazione in Svizzera: tutti gli aggiornamenti su swissinfo.ch.
Per la prima volta dopo 13 anni, i premi dell’assicurazione malattie obbligatoria scenderanno nel 2022.
La diminuzione non avrà un impatto che si farà veramente sentire sul portafoglio degli assicurati, poiché in media a livello nazionale il premio calerà dello 0,2%. Tuttavia, dopo i numerosi aumenti degli ultimi anni – alcune volte superiori addirittura del 5%, con una punta dell’8,1% nel 2010 – la notizia comunicata martedì dal ministro della sanità Alain Berset rappresenta una boccata d’ossigeno benvenuta.
Il premio della cassa malattie è infatti una delle principali voci di spesa della popolazione svizzera, assieme all’affitto e alle imposte. E negli ultimi vent’anni, l’importo versato per l’assicurazione malattie di base è più che raddoppiato, passando da un indice 100 nel 1999 a 224 nel 2020.
Il calo è da imputare soprattutto ai calcoli più precisi fatti dagli assicuratori, agli “sforzi ripetuti” del Governo e dalla riduzione volontaria delle riserve da parte delle casse malattie, ha precisato Berset. Per quanto concerne l’impatto della pandemia sui costi, è ancora presto per valutarlo. Il Governo prepara un rapporto entro la fine dell’anno.
- L’articoloCollegamento esterno pubblicato dal Corriere del Ticino e il servizioCollegamento esterno di RSI News.
- Come funziona il sistema sanitario svizzero? L’articolo d’archivio della mia collega Sibilla Bondolfi.
La pandemia di Covid-19 ha fatto ripartire il mercato svizzero degli alloggi, stando al Monitor immobiliare di Credit Suisse.
Dopo una crescita interrotta durante undici anni, l’indice che misura le disponibilità abitative è per la prima volta tornato a calare in Svizzera. A livello nazionale, con 71’365 abitazioni sfitte la riduzione è stata di quasi 7’500 unità nel 2020.
Stando agli esperti dell’istituto bancario, questo fenomeno è da ascrivere a un duplice effetto della pandemia. La crisi ha provocato un aumento del saldo migratorio di oltre 13’000 persone: chi intendeva partire ha spesso deciso di rimanere nella Confederazione. Inoltre, la pandemia ha avuto un impatto sulle costruzioni, con ritardi nella realizzazione di alloggi.
Probabilmente la riduzione della quota di superfici sfitte non proseguirà al ritmo attuale. Sicuramente continuerà il calo delle domande di costruzione, ma le imprese edili hanno ancora molti ordini e non è escluso che nel frattempo l’attività non cresca ancora, non appena verranno meno le restrizioni alla produzione legate alla pandemia.
- Il servizioCollegamento esterno su RSI News.
- Il comunicatoCollegamento esterno di Credit Suisse.
- Possedere una casa, un sogno sempre più irrealizzabile in Svizzera: un articolo d’archivio su swissinfo.ch.
In Svizzera, il cognome Bindella è sinonimo di ristoranti. La famiglia possiede infatti un impero gastronomico. Ma in queste settimane ha fatto parlare di sé per una nuova e modernissima tenuta viticola in Toscana.
La storia che lega la famiglia Bindella alla Toscana è iniziata ormai più di un secolo fa, quando il capostipite Jean, di origine ticinese, si recava nella zona di Montepulciano per acquistare il vino che poi rivendeva in Svizzera, soprattutto agli immigrati italiani.
L’amore per questa regione che negli anni ’80 ha spinto Rudi Bindella, oggi 73enne, a comperare un appezzamento, la Tenuta Vallocaia. Nel corso degli anni, il possedimento è stato ampliato e recentemente è stato inaugurato il nuovo complesso, che abbina l’arte del vino e della tavola all’arte ‘tout court’.
“Sono amante dell’arte e cerco di integrarla in tutte le cose che facciamo, perché trovo molto importante la bellezza del posto in cui si lavora”, afferma Rudi Bindella.
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