La televisione svizzera per l’Italia
primo piano di mascherina chirurgica abbandonata al suolo

Oggi in Svizzera

Care lettrici, cari lettori,

vi siete accorte e accorti anche voi che da qualche anno a questa parte i calendari dell'Avvento si rivolgono sempre di più a un pubblico adulto? Oltre ai classici con i cioccolatini, ormai se ne trovano per tutti i gusti: dagli accessori per pescare, alle birre artigianali, dai formaggi, ai gioielli. Personalmente ho scelto quello con le bustine da thè, ma l'anno prossimo vedrò di sbizzarrirmi.

Buona lettura!

persona con mascherina controlla schermo di uno smartphone tenuto in mano da una seconda persona
© Keystone / Christian Beutler

Il Consiglio federale, riunitosi venerdì ha preso una serie di decisioni riguardanti la crisi pandemica che entreranno in vigore lunedì 6 dicembre e si protrarranno fino al 24 gennaio 2022. È stata confermata la maggior parte dei provvedimenti messi in consultazione.

Da lunedì prossimo verrà esteso l’obbligo di presentare il certificato Covid a tutte le manifestazioni pubbliche e attività sportive o culturali amatoriali al chiuso. Per quanto riguarda gli eventi all’aperto, la mascherina sarà obbligatoria per tutti quelli che accolgono più di 300 persone (finora il limite era di 1’000). L’obbligo di Covid Pass è accompagnato anche dall’obbligo di indossare la mascherina (vaccinati e non).

Viene lasciata la libertà agli organizzatori di limitare o meno l’accesso ai soli vaccinati o guariti dal Covid-19. Se decideranno di applicare queste limitazioni, agli eventi si potrà partecipare senza mascherina.

Infine, è stato abolito l’obbligo di quarantena per chi entra in Svizzera e sono stati eliminati dalla lista “rossa” tutti i Paesi finora considerati a rischio. In sostituzione alla quarantena, tutti i viaggiatori che arrivano nella Confederazione (anche chi è stato vaccinato o è guarito dal Covid-19) dovranno presentare un test negativo (la durata di validità dei test è stata ridotta a 24 ore).

piede di uomo con calza nera e scarpa elegante e braccaialetto eletronico intorno alla caviglia
Keystone / Peter Klaunzer

Un rapporto approvato venerdì dal Consiglio federale incita i Cantoni che usano mezzi elettronici per proteggere le donne dalla violenza domestica (cavigliere per i picchiatori e pulsanti di emergenza e tracker per le vittime) di continuare a farlo. Una conclusione alla quale Berna è giunta dopo aver osservato i dati spagnoli, dove questi mezzi vengono usati da tempo e che si sono dimostrati essere efficaci.

Il Dipartimento federale di giustizia e polizia, in collaborazione con i responsabili degli omologhi dipartimenti cantonali, dovrà dal canto suo proseguire con i lavori in corso per la lotta alla violenza domestica, informando il Governo entro la fine del 2023 sui progressi raggiunti.

Nel 2020 sono stati registrati oltre 46’000 crimini violenti nella Confederazione. Di questi, oltre 20’000 sono avvenuti tra le mura domestiche. In media, in quest’ultimo ambito, muoiono 25 persone, tra le quali 4 bambini.

I mezzi elettronici, oltre a contribuire a una protezione più efficace delle vittime, permettono anche di migliorare la qualità di vita di queste ultime e riducono il rischio di recidive. Le basi legali a livello federale necessarie per una sorveglianza elettronica sono già presenti: entreranno in vigore il 1. gennaio 2022.

bandiera svizzera e bandiera europea sventolano al vento
Keystone / Michael Buholzer

Le relazioni con Berna non sono una priorità per l’UE nel primo semestre del 2022 (che sarà sotto la presidenza francese). Lo ha spiegato alla Neue Zürcher Zeitung l’ambasciatore di Francia in Svizzera Frédéric Journès.

Il presidente francese Emmanuel Macron presenterà nelle prossime settimane i principali punti del programma, ma non sono previste tappe particolarmente importanti, ha detto Journès. La Svizzera, dal canto suo, deve essere cosciente che “abbiamo un problema“, ha sottolineato l’ambasciatore. Solo perché la Confederazione ha interrotto le trattative sull’accordo quadro, “non vuol dire che le domande ad esso legate siano sparite”.

Senza regole che inquadrano la ripresa del diritto e la gestione dei conflitti, la via bilaterale si sta erodendo in maniera visibile, ha aggiunto il diplomatico. Gli accordi bilaterali per settore sono infatti stati creati in altri tempi e spesso non sono più sufficienti a coprire le attuali relazioni.

“L’UE non è più pronta ad aggiornare i bilaterali senza aver trovato una soluzione a livello istituzionale“, ha detto ancora Journès. A suo dire, negli ultimi anni Berna si è allontanata da Bruxelles. Le due parti devono quindi tornare a sedersi il prima possibile attorno a un tavolo per discutere.

tessere di cassa malati una sopra l altra
© Keystone / Christian Beutler

Le prime misure di contenimento dei costi dell’assicurazione malattia obbligatoria entreranno in vigore il prossimo 1. gennaio. Lo ha deciso venerdì il Consiglio federale.

La revisione della Legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) approvata in giugno dal Parlamento prevede un migliore controllo delle fatture da parte dei pazienti: in futuro tutti i fornitori di prestazioni dovranno trasmettere spontaneamente agli assicurati una copia delle fatture spedite agli assicuratori. Se l’obbligo non è rispettato possono essere inflitte sanzioni.

La riforma prevede anche la creazione di un’organizzazione tariffaria nazionale per il settore ambulatoriale, che deve essere sviluppata dalle associazioni di fornitori di prestazioni e dagli assicuratori. Il Consiglio federale potrà intervenire se l’organizzazione non soddisfa i requisiti legali o se i partner non riescono a mettersi d’accordo.

Ulteriori misure di contenimento dei costi entreranno presumibilmente in vigore il 1. gennaio 2023 e riguardano la promozione di importi forfettari nel settore ambulatoriale, la comunicazione dei dati per le tariffe delle cure ambulatoriali e l’introduzione di progetti pilota volti a contenere l’evoluzione dei costi. Questi provvedimenti devono ancora essere concretizzati a livello di ordinanza.

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