La televisione svizzera per l’Italia
Piccole mucche di legno

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

in questi tempi marcati a fuoco dalla pandemia, a volte fa bene anche parlare del tempo, quello meteorologico e non quello che fugge inesorabile. Allora, io non so dove voi viviate, ma sappiate che qui in Svizzera, un po’ ovunque - sia a sud che a nord delle Alpi - la temperatura odierna è decisamente primaverile.

Come riferisce MeteoSvizzera, alla vigilia dell'ultimo dell'anno non si ha per nulla la sensazione di essere in inverno: le temperature in diverse località hanno superato i 15 gradi verso mezzogiorno. Spetta alla Valle di Blenio il primato odierno con 18,8 gradi misurati ad Acquarossa. Mi verrebbe voglia di dire che non ci sono più le mezze stagioni...

A me non resta che augurarvi una buona lettura. Vi aspetto domani.

Una guardia di confine presa di spalle con un gruppo di migranti
Keystone / Gian Ehrenzeller

Il numero di domande d’asilo in Svizzera per il prossimo anno dovrebbe leggermente aumentare.

Siamo alla fine dell’anno e, come spesso accade, iniziano le previsioni per il prossimo. Così il segretario di Stato uscente alla migrazione Mario Gattiker ritiene che i richiedenti l’asilo in Svizzera nel 2022 dovrebbe aggirarsi attorno ai 15’000, quando nel 2021 sono stati 14’500 circa.

Però – aggiunge Gattiker – se la situazione pandemica dovesse migliorare, potrebbe aprirsi un altro scenario: le domande potrebbero arrivare a 25’000. Motivo? Una pandemia sotto controllo significherebbe che il virus non avrebbe più quell’effetto “frenante” sulla migrazione che ha avuto finora.

L’attuale basso tasso di richieste d’asilo è imputabile – secondo Gattiker – alla pandemia, ma anche alle misure adottate alle frontiere esterne dello spazio Schengen. Da ultimo va tenuta in conto anche la politica migratoria elvetica che tende a scoraggiare i migranti che non hanno motivo di chiedere asilo.

Un vagone carico di tronchi d albero
© Keystone / Gaetan Bally

Dal nuovo anno il consumatore svizzero sarà informato sull’origine del legno in tutte le sue forme.

Acquistare qualsiasi prodotto sul mercato dovrebbe essere una scelta consapevole che fa il consumatore. Anche quando si tratta per esempio di un parquet, una stufa a pellet o un quaderno. Attualmente però è difficile conoscere la provenienza del legno per cui è impossibile sapere se vengono rispetti i principi di sostenibilità sociale e ambientale.

Ora, a partire dal primo gennaio 2022 una modifica di legge prevede che possano essere messi in commercio unicamente legno e prodotti da esso derivati raccolti e commercializzati legalmente, con tanto di informazioni sulla specie e sul Paese di origine. Si vuole così ridurre il rischio di mettere in commercio legno di provenienza illegale.

Le nuove disposizioni dovrebbero aiutare a rallentare la deforestazione selvaggia e la perdita di biodiversità. La revisione ha poi lo scopo di rimuovere le barriere al commercio tra la Svizzera e l’Unione europea, che ha già vietato la commercializzazione di legname illegale. Circa il 95% del legno svizzero viene esportato nell’UE.

Un auto elettrica attaccata a una colonna per l approvvigionamento.
© Keystone / Urs Flueeler

Le automobili elettriche continuano a guadagnare importanti fette di mercato in Svizzera.

La sensibilità ambientale dei cittadini sta lentamente cambiando anche per quanto concerne la viabilità. Come emerge da un’analisi del Touring Club Svizzero (TCS) sono sempre di più le vetture elettriche presenti sul mercato elvetico.

Secondo il TCS, i veicoli con sistemi di guida alternativi (elettrici, ibridi o ibridi plug-in) hanno rappresentato il 51% delle nuove immatricolazioni a novembre. In particolare, i veicoli plug-in, che funzionano parzialmente o interamente con l’elettricità e vengono caricati alla presa, hanno rappresentato il 29% delle nuove immatricolazioni nel mese di novembre

La quota dei veicoli puramente elettrici sta dal canto suo aumentando più velocemente del previsto fra le nuove immatricolazioni. Che la sensibilità degli automobilisti cambia lo dimostra anche il fatto che fino al 2020 compreso, ad essere maggiormente richiesti erano i veicoli ibridi. Ora si assiste all’ascesa delle auto 100% elettriche.

Omicron visto dai super microscopi del Politecnico di Losanna.
Keystone

I super microscopi del Politecnico federale di Losanna cercano di svelare i misteri di Omicron.

Da settimane, l’ateneo elvetico ospita alcuni dei più potenti microscopi elettronici del mondo. Con queste osservazioni possiamo forse capire i meccanismi con cui questa nuova variante del virus SARS-CoV-2 può eludere i vaccini e gli anticorpi.

Alcune settimane fa il centro Dubochet del Politecnico losannese, che prende il nome dal premio Nobel 2017 per la chimica, ha già prodotto l’immagine finora più precisa che permette di vedere i singoli atomi della proteina Spike del virus “originale”.

Usando immagini di microscopia elettronica ad alta risoluzione, gli scienziati possono capire come la proteina Spike modificata si leghi ai recettori cellulari ACE2, permettendo al virus di entrare nelle cellule umane. Queste conoscenze potrebbero rivelarsi preziose nella lotta contro il virus e aprire la strada a nuovi approcci terapeutici.

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