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matrimonio per tutti

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

le opinioni, si sa, sono molteplici, soprattutto quando si parla di diritti civili ed etica. Ma indipendentemente da come la pensiate possiamo dire che oggi nella Confederazione, soprattutto per alcune minoranze, è un gran giorno.

Il primo luglio sono infatti entrate in vigore le norme sul "matrimonio per tutti", che estendono alle coppie omosessuali che celebrano la loro unione gli stessi diritti (e doveri) previsti per le nozze cosiddette tradizionali.

"È una pietra miliare per la parità", hanno detto i rappresentanti della comunità arcobaleno che ha previsto manifestazioni in diverse località della Svizzera, ma la lunga battaglia per i diritti, hanno continuato, non è ancora conclusa.

Per il resto delle notizie odierne vi invitiamo a proseguire nella lettura.

bandiere
© Keystone / Gaetan Bally

Le notevoli difficoltà che attualmente ha la Svizzera nei suoi rapporti con l’Unione Europea sono emerse in tutta evidenza nella visita di giovedì pomeriggio della caponegoziatrice elvetica Livia Leu a Bruxelles.

Scopo della trasferta, la terza della segretaria di Stato, era la firma dell’accordo sul cosiddetto miliardo di coesione – il contributo elvetico volontario all’integrazione dei paesi dell’Est Europa – che fonti della Commissione UE hanno subito indicato come indispensabile per la partecipazione della Confederazione al Mercato unico.

Durante l’incontro durato circa tre ore Juraj Nociar, il capogabinetto del vicepresidente Maros Sefcovic, ha sostanzialmente ribadito l’intenzione di ripartire dall’Accordo istituzionale (che Berna ha rifiutato di firmare un anno fa) che aveva lo scopo di rendere organiche e dinamiche le relazioni tra Svizzera e UE.

I due diplomatici si sono accordati solo su una riunione di delegazioni tecniche che si terrà entro la fine dell’estate sulla libera circolazione e la tutela dei salari, ma di un vertice tra il ministro degli Esteri Ignazio Cassis e Maros Sefcovis, che avrebbe dovuto celebrarsi in maggio, dalle parti di Bruxelles non si vuol sentire parlare.

vaccino
Keystone / Georgios Kefalas

Nelle ultime settimane – ve ne avevamo accennato ieri – si sta assistendo in Svizzera a un’impennata dei contagi di Covid-19, analogamente a quanto sta avvenendo nei paesi vicini.

Finora le autorità sanitarie erano molto prudenti riguardo all’ipotesi di una quarta somministrazione – più precisamente di un secondo richiamo – del vaccino alle persone che non presentano particolari deficit di tipo immunitario o hanno fragilità di altro tipo. A muovere le acque è stata però, in un’intervista pubblicata dalla Basler Zeitung, il presidente dei direttori cantonali della sanità Lukas Engelberger secondo il quale va raccomandato al più presto il secondo booster poiché la protezione contro il virus diminuisce sensibilmente con il trascorrere dei mesi.

 “Il Covid-19 è una malattia contagiosa che può essere molto pericolosa per alcune persone” e per questo motivo è importante che possa venire offerta rapidamente alla popolazione, ha indicato il politico basilese.

La seconda dose di richiamo non è stata finora né approvata ufficialmente da Swissmedic, l’autorità di regolamentazione degli agenti terapeutici, né raccomandata dalla Commissione federale per le vaccinazioni per il pubblico in generale e per questo motivo è al momento a carico dei pazienti (il suo costo si aggira attorno ai 60 franchi).

lugano
© Keystone / Jean-christophe Bott

È iniziato il conto alla rovescia per il vertice internazionale sull’Ucraina che si terrà all’inizio della prossima settimana (4-5 luglio) a Lugano. Mentre gli scontri armati tra gli eserciti di Mosca e Kiev proseguono senza sosta, in riva al Ceresio si cercherà di delineare e coordinare gli interventi per la futura ricostruzione del paese.

Le cronache riferiscono di città, anche in quelle abbandonate dall’armata russa, devastate da bombardamenti aerei, missili e pezzi d’artiglieria mentre oltre cinque milioni di ucraini e ucraine sono stati costretti a fuggire dalle bombe.

Ai lavori dell’Ukraine Recovery Conference (UCR2022) parteciperanno rappresentanti di 41 Paesi e 19 organizzazioni (tra cui esponenti di Banca mondiale e Onu) che discuteranno non tanto di donazioni internazionali ma di riforme di governo, separazione dei poteri e lotta alla corruzione.

Proprio su quest’ultimo aspetto, oggetto di molti interrogativi viste le pessime valutazioni ricevute dall’Ucraina nelle varie classifiche internazionali sulla corruzioneCollegamento esterno, a Lugano verrà posta un’attenzione particolare alla supervisione degli aiuti destinati a Kiev.  In proposito il ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha sottolineato che uno dei principi chiave della conferenza riguarda proprio la “totale trasparenza e sorveglianza dei flussi di denaro”.

treno
© Keystone / Alessandro Della Valle

Il futuro delle ferrovie elvetiche non passerà per i treni a due piani TLP. Lo hanno annunciato oggi in conferenza stampa a Berna i vertici delle Ffs che rinunciano a proseguire con i test per la guida veloce in curva dei modelli prodotti dalla Alstom (Bombardier) che sono stati integrati nella loro flotta.

Vien così fatta marcia indietro sulla strategia di investire su questo tipo di convogli per rispondere alla crescente domanda nel trasporto pubblico e abbreviare i tempi di percorrenza.

Questo tipo di tecnologia, consistente nel garantire la guida veloce in curva con la cosiddetta “compensazione del rollio”, avrebbe permesso di evitare importanti e costosi investimenti nell’infrastruttura, ma si è rivelata poco confortevole per i viaggiatori, che nei test effettuati hanno lamentato parecchi disagi.

Si tratta quindi di un nuovo inconveniente, dopo i ritardi nelle consegne e i guasti che si erano evidenziati su questi convogli, che va a colpire la più importante commessa delle Ferrovie federali. Nel 2010 Berna aveva infatti ordinato 62 treni bipiano TLP a Bombardier – rilevata nel gennaio 2021 dalla Alstom – per una spesa di 1,9 miliardi di franchi e le consegne sarebbero dovute iniziare nel 2013, ma la loro entrata in servizio è avvenuta, tra mille problemi, solo nel febbraio del 2018.

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