La televisione svizzera per l’Italia
allievi con sacco in spalla

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

mentre buona parte dell'Italia in questi giorni si ferma in occasione del sacrosanto e intoccabile Ferragosto, sinonimo di gite, di spiagge, di pranzi tra amici e più in generale di vacanza, qui a nord delle Alpi per molte famiglie la metà di agosto coincide con la riprese del frenetico ritmo quotidiano. Quello che i francofoni chiamano "métro-boulot-dodo", ovvero "metropolitana-lavoro-a nanna".

In molti Cantoni, infatti, oggi si sono riaperte le scuole, dopo un'interruzione durata generalmente sei settimane. E sì, fatta eccezione per il Ticino, gli allievi e le allieve svizzere se li sognano i tre mesi di vacanza cui hanno diritto i loro coetanei e le loro coetanee italiane.

piazza gremita di gente
© Keystone / Urs Flueeler

Il sipario è ormai calato sulla 75esima edizione del Locarno Film Festival. Dopo due anni caratterizzati dalla pandemia, il pubblico è tornato a gremire Piazza Grande senza nessuna restrizione.

Il Locarno Film Festival si è chiuso sabato sera con l’attribuzione del Pardo d’oro al film Regra 34, della regista brasiliana Julia Murat. Tra i premiati, vi è anche un po’ d’Italia: il Premio speciale della giuria è infatti stato assegnato a Gigi la legge, di Alessandro Comodin. Il Premio del pubblico di Piazza Grande è invece andato a Last Dance, della regista svizzera Delphine Lehericey.

In termini di frequentazione, l’edizione 2022 della più importante rassegna cinematografica svizzera è stata tutto sommato positiva. Non si sono raggiunte le cifre degli anni pre-pandemia, ma le circa 128’500 entrate registrate soddisfano gli organizzatori del festival: “Il nostro obiettivo era di avere una perdita massima di spettatori e spettatrici del 30% rispetto al 2019; non ne abbiamo persi che il 25%”, ha dichiarato all’agenzia Keystone-ATS un portavoce della manifestazione.

In particolare, il pubblico è tornato in massa in quello che è l’epicentro del festival del film, ovvero in Piazza Grande, che poteva di nuovo accogliere 8’000 persone a serata. Le cifre della frequentazione sono infatti le stesse di quelle di tre anni fa. Durante questi 11 giorni, gli appassionati e le appassionate della settima arte hanno potuto scoprire complessivamente 226 film.

  • Il bilancio dell’inviato a Locarno di SWI swissinfo.ch Eduardo Simantob.
  • Uno sguardo nel passato sulle vedette del cinema giunte a Locarno negli archivi della RSI.
  • Il palmarès della 75esima edizione su tvsvizzera.it.
condotta di gas
Keystone / Urs Jaudas

Di fronte al rischio di un drastico calo delle importazioni di gas, la Svizzera potrebbe attingere al gasdotto che attraversa la Confederazione e che collega Germania e Italia. Un’ipotesi che non piace a Roma.

Sia la Germania che l’Italia hanno inasprito le loro disposizioni sulle esportazioni di gas e potrebbero interrompere le forniture in caso di emergenza. Per la Svizzera, che non dispone di capacità di stoccaggio, il rischio è che malgrado gli accordi stipulati con questi due Paesi il prossimo inverno i rubinetti del gas si chiudano.

La ministra dell’energia svizzera Simonetta Sommaruga sta da tempo spingendo per raggiungere un accordo di solidarietà coi Paesi vicini per quanto riguarda la questione del gas, finora senza successo. Stando a quanto riportato domenica dalla SonntagsZeitung, la consigliera federale avrebbe perciò avvertito i partner di essere pronta ad attingere dal gasdotto Transitgas, che attraversa la Svizzera e collega Germania e Italia. Una clausola negli accordi relativi a questo gasdotto permette infatti alla Confederazione di utilizzare il gas sulla linea di transito nel caso di crisi.

L’iniziativa della Svizzera “ha provocato dure reazioni in Italia”, scrive la SonntagsZeitung. Annetta Bundi, portavoce di Simonetta Sommaruga citata dal settimanale, cerca da parte sua di gettare acqua sul fuoco e non vuole parlare di escalation: “La maggior parte dei Paesi sta cercando di ridurre la propria dipendenza dal gas russo, di diversificare e di procurarsi altro gas. Naturalmente, ogni Paese sta considerando vari scenari in questa situazione, compresi quelli estremi”.

lago in secca
© Keystone / Gian Ehrenzeller

La siccità continua a tenere banco anche in Svizzera. I livelli delle acque di alcuni laghi hanno ormai toccato minimi storici.

Nei prossimi giorni è annunciata un po’ di pioggia in Svizzera, ma le precipitazioni previste non basteranno a colmare le carenze. Fra gli specchi d’acqua elvetici, solo il lago di Thun e quelli alle pendici del Giura hanno livelli idrici medi, ha indicato lunedì l’Ufficio federale dell’ambiente. Il lago di Lugano, quelli di Costanza e dei Quattro Cantoni e il Walensee hanno per contro toccato minimi storici.

Fiumi e falde sotterranee non se la passano certo meglio. Fra i grandi fiumi, il Reno e la Reuss hanno così poca acqua che i valori sono tra i più bassi mai misurati nei mesi estivi. L’Aare e la Limmat presentano livelli osservabili solo ogni due-cinque anni. Nelle Alpi, a causa del caldo molta acqua defluisce dai ghiacciai e questo processo è destinato a proseguire.

La situazione ha naturalmente anche un impatto devastante sulla flora e sulla fauna. Venerdì scorso, la Federazione svizzera di pesca aveva parlato di una moria di pesci di “proporzioni storiche”.

  • La notizia di Keystone-ATS ripresa su swissinfo.ch.
  • In questo album fotografico, alcune immagini della siccità in Svizzera.
  • L’articoloCollegamento esterno della Regione sulla moria di pesci.


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