Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
oggi le principali notizie, di tenore opposto, sulla ricca e variegata fauna elvetica giungono dal cantone alpino dei Grigioni. La buona notizia riguarda la tecnologia che sta dando una mano ad evitare una strage di piccoli di capriolo.
Secondo quanto hanno reso noto le autorità retiche quest’anno sono stati salvati oltre 550 cuccioli grazie all’uso di droni, dotati di speciale strumentazione (termocamere) con i quali sono stati individuati questi esemplari estremamente timidi che, nascondendosi nell’erba alta, tendono a restare immobili durante le operazioni agricole di sfalcio del fieno di fine primavera.
Sempre oggi il governo grigionese ha fatto sapere di aver dato via libera all’uccisione di un lupo resosi autore di 15 attacchi in cui sono state sbranate 60 pecore durante il periodo estivo, in tre distinti alpeggi nella regione di Klosters. In realtà di questi attacchi potrebbe essere responsabile anche un esemplare femmina. L’eventualità che ci possano essere lupacchiotti impone un attento esame da parte dei guardacaccia e l’ordine d’abbattimento potrebbe essere revocato, in attesa del coinvolgimento degli uffici competenti a Berna.
Ma di animali parleremo anche all’interno della nostra selezione quotidiana di news dalla Confederazione che vi proponiamo come di consueto,
buona lettura.
Un’iniziativa popolare per rilanciare le trattative con l’Unione Europea e uscire dall’impasse cui è finito il governo federale dopo la decisione di non firmare l’accordo istituzionale che era stato negoziato con Bruxelles. È quanto indica l’iniziativa sull’Europa, illustrata oggi a Berna, promossa da Verdi e varie organizzazioni della società civile come Operation Libero e Associazione svizzera degli studenti.
In realtà l’iniziativa sarà formalmente lanciata solo nel caso in cui perduri l’attuale inerzia su questa questione da parte delle autorità federali. In particolare si chiede al parlamento di elaborare già a settembre una legge sull’Europa con la quale venga affidato un mandato vincolante, con specifici obiettivi, al governo federale.
Berna, a giudizio degli iniziativisti, dovrebbe avviare immediatamente trattative con la Commissione UE, per chiarire i nodi istituzionali che hanno impedito lo scorso anno di giungere a un compromesso soddisfacente. L’obiettivo -rimasto sulla carta- era quello di introdurre un meccanismo per il recepimento dinamico delle norme europee sul mercato unico nell’ordinamento elvetico, senza dover di volta in volta negoziare le modifiche legislative.
In proposito i promotori della proposta hanno voluto fissare solo principi e obiettivi, sui quali governo e parlamento sono però liberi di definire le modalità di attuazione.
- Sull’iniziativa che vuole avvicinare Berna a Bruxelles l’articolo di tio.chCollegamento esterno
- Ne parla anche laregione.chCollegamento esterno
- Le spiegazioni di BernaCollegamento esterno sui motivi che hanno impedito l’intesa con l’UE nel maggio dello scorso anno
Il virus del Nilo occidentale, che ha già infettato diverse persone nel Nord Italia, è sconfinato in Svizzera. Non è stato diagnosticato sull’uomo ma l’agente patogeno è stato rinvenuto in esemplari di zanzare nel corso della campagna di monitoraggio condotta in agosto dall’Istituto di microbiologia dell’Università professionale della Svizzera italiana (Supsi).
Dopo i numerosi casi segnalati in Lombardia gli esperti avevano previsto l’imminente arrivo del West Nile Virus nella Confederazione, dove finora è stato rilevato in dieci persone che lo avevano contratto all’estero. Ad essere colpiti in genere sono gli uccelli ma è stato individuato anche nell’uomo e nei cavalli.
Scoperta in Uganda mezzo secolo fa (e presente ora in tutti i continenti) questa infezione – veicolata soprattutto dalle zanzare comuni (Culex Pipiens), ma anche dalla zanzara tigre e dalle zecche – nella stragrande maggioranza dei casi (quattro su cinque) è asintomatica. Nel 20% delle persone contagiate manifesta sintomi analoghi a quelli influenzali mentre gravi complicazioni sono sviluppate in meno dell’1% dei soggetti, in genere immunodepressi o anziani. Nei casi più gravi (0,1%) può portare a encefalite terminale.
Al momento non esistono un vaccino o altre terapie specifiche per cui i sanitari raccomandano di adottare le normali misure preventive contro la zanzara (indumenti ampi, spray repellente e zanzariere).
- L’articolo di tvsvizzera.it sullo sconfinamento del nuovo virus “esotico”
- La notizia era stata anticipata ieri dalla Radiotelevisione svizzera RSICollegamento esterno
- Le informazione sul sito dell’Ufficio federale di sanità pubblicaCollegamento esterno
Critiche alla legislazione svizzera contro il denaro sporco giungono dal Controllo federale delle finanze (CDF). In un rapporto si sottolinea che le norme anticipano raramente l’evoluzione del quadro internazionale, rendendo meno efficace l’azione delle autorità svizzere contro il riciclaggio.
Il documento evidenzia anche che il sistema sanzionatorio non è sufficientemente dissuasivo dato che le società possono pagare pene pecuniarie che non superano i 5 milioni di franchi.
I tribunali che si occupano dei provvedimenti coercitivi sono spesso criticati per la loro lentezza. Ma, spiega sempre l’autorità federale, vi è solo un giudice responsabile di smistare gli enormi quantitativi di dati siglati.
L’autorità federale rileva pure che l’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS) riceve pochissime segnalazioni da settori chiave. Ad esempio, può succedere che l’autorità di vigilanza sulle fondazioni abbia sospetti di riciclaggio di denaro, ma al momento non trasmette tali informazioni.
- Sull’inadeguatezza delle norme vigenti sul riciclaggio il servizio di tvsvizzera.it
- L’approfondimento della collega Katy Romy sul fenomeno
- Sulle norme elvetiche contro il denaro sporco le informazione dell’autorità di vigilanza finanziaria FinmaCollegamento esterno
Aumento dei prezzi delle carni e delle importazioni o tutela del benessere degli animali allevati e indirettamente dell’ambiente? Su questo genere di argomentazioni di tenore opposto la popolazione elvetica sarà chiamata ad esprimersi il prossimo 25 settembre, in occasione della consultazione federale sull’”Iniziativa sull’allevamento intensivo”.
In proposito la verde Meret Schneider, intervistata da swissinfo.ch in vista della votazione popolare, sottolinea che, nonostante le norme elvetiche sulla protezione animale siano piuttosto restrittive, è pur sempre possibile, ad esempio, che 27’000 polli da ingrasso vivano non più di 30 giorni in un unico capannone (in 14 per metro quadrato). E in ogni caso, assicura la parlamentare ecologista, il loro testo non intende imporre gli standard dell’agricoltura biologica all’intero settore. È comunque ineluttabile la riduzione progressiva del consumo di prodotti di origine animale, precisa, anche per motivi climatici e ambientali.
Di tutt’altro parere il deputato dell’Unione democratica di centro Marcel Dettling, secondo il quale in Svizzera, con l’attuale regime normativo, non esiste l’allevamento intensivo. Con i vincoli alla produzione che verrebbero introdotti a beneficiarne alla fine sarebbero solo gli importatori e gli allevatori esteri, sentenzia l’esponente della destra.
I media cercano di diffondere l’idea, continua Marcel Dettling, che le persone mangino solo vegano o vegetariano ma è vero il contrario: la carne continua a essere amata, come dimostra l’aumento del suo consumo pro capite nella Confederazione che si è registrato l’anno scorso.
- Le interviste pubblicate su swissinfo.ch a Meret Schneider (Verdi) e a Marcel Dettling (Udc)
- Tutto sui tre oggetti in votazione il prossimo 25 settembre nel Focus di swissinfo.ch
- I dettagli e le presentazioni multimediali sulla consultazione federale nel sito della ConfederazioneCollegamento esterno
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