La televisione svizzera per l’Italia
grattacielo

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori, 

Ormai da oltre cinque decenni – la prima edizione fu quella di Messico 1970 – ogni quattro anni la tradizione si ripete: da questo venerdì nei chioschi svizzeri e del mondo sono disponibili le figurine Panini e il relativo album del prossimo Campionato del mondo di calcio in programma in novembre in Qatar.

Seppur piccolo, il mercato elvetico è particolarmente interessante per l'azienda italiane che le produce: la popolazione svizzera, e non solo le generazioni più giovani, sono tra i maggiori acquirenti al mondo. Per completare le 80 pagine, composte da un totale di 670 figurine, tra cui 50 speciali, gli appassionati e le appassionate dovranno però aprire i cordoni della borsa. Secondo un calcolo dell'agenzia di stampa Bloomberg, che si è basata sul prezzo delle figurine vendute nel Regno Unito, si potrebbero dover sborsare fino ad oltre 1'000 dollari, 150 in più rispetto all'ultima edizione del 2018.

L'inflazione colpisce insomma anche gli autoadesivi. Buona lettura


cassiere in un supermercato
Keystone / Martin Ruetschi

Vista l’inflazione crescente e il buono stato di salute dell’economia elvetica, l’Unione sindacale svizzera (USS) rivendica aumenti salariali per il 2023 fra il 4 e il 5%.

In questi due anni contraddistinti da una crisi pandemica inedita, i lavoratori e le lavoratrici hanno fatto la loro parte, compiendo dei sacrifici. Ora tocca all’economia e allo Stato fare la loro. È quanto hanno sottolineato venerdì i vertici dell’Unione sindacale svizzera in una conferenza stampa organizzata a Berna, chiedendo aumenti salariali compresi tra il 4 e il 5%.

I prezzi, in particolare per l’elettricità e il riscaldamento, stanno aumentando, così come i premi per l’assicurazione sanitaria obbligatoria. Per quest’ultima voce di spesa, si annuncia una crescita l’anno prossimo che potrebbe raggiungere il 10%. Questo in un momento in cui “l’economia svizzera gira a pieno ritmo”, ha fatto notare l’organizzazione sindacale. Nel 2022 il prodotto interno lordo dovrebbe progredire del 2,5%, mentre nel 2023 dell’1,9%. Nello stesso tempo, la disoccupazione è al livello più basso degli ultimi vent’anni.

“Chiediamo un minimo di equilibrio, si potrebbe anche parlare di un minimo di decenza comune”, ha dichiarato Pierre-Yves Maillard, presidente dell’USS. “Se non adeguiamo i salari alla realtà dell’aumento del costo della vita con questi dati, quando lo faremo?”, ha proseguito il consigliere nazionale socialista.

  • La notizia su tvsvizzera.it.
  • In questo articolo gli ultimi dati sull’inflazione in Svizzera.
grattacielo
Keystone / SDA

A Basilea inaugurato il grattacielo più alto della Svizzera: l’edificio progettato dal famoso studio d’architettura Herzog & de Meuron misura 205 metri.

Si è ben lontani dai 729,80 metri del Burj Khalifa di Dubai, ma dall’alto dei suoi 205 metri la Roche Tower 2 di Basilea non sfigura in Europa. L’edificio, inaugurato venerdì alla presenza del presidente della Confederazione Ignazio Cassis, entra infatti a far parte della top 50 dei grattacieli più alti del Vecchio Continente, in una classifica dominata dal Laktha Center di San Pietroburgo (462,50 metri).

Progettata dallo studio d’architettura basilese Herzog & de Meuron, la torre sorge di fianco alla Roche Tower 1, che coi suoi 178 metri deteneva già il primato di edificio più alto della Svizzera.

Secondo la multinazionale farmaceutica Roche, proprietaria dell’immobile, si tratta di uno degli edifici per uffici più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico al mondo. È riscaldato dal calore residuo e raffreddato dall’acqua di falda.

  • In questo videoCollegamento esterno del Blick, si può ammirare il nuovo grattacielo.
  • La Svizzera non ha una grande tradizione in materia di grattacieli. Perché? L’approfondimento della mia collega Sibilla Bondolfi.
  • Nella Confederazione lo spazio edificabile non è molto, occorre quindi densificare.
donna guarda in un microscopio
swissinfo.ch / Michele Andina

E anche Zurigo è stata teatro venerdì di un’inaugurazione, ma di tutt’altro tipo: il Politecnico federale ha infatti ufficialmente aperto un nuovo centro di ricerca e di insegnamento sull’origine e la prevalenza della vita.

L’istituto, il primo nel suo genere a livello europeo, è diretto dall’astronomo e premio Nobel per la fisica 2019 Didier Queloz, che nel 1995 assieme al connazionale Michel Mayor (pure lui insignito del Nobel) scoprì il primo pianeta al di fuori del sistema solare.

Nel “Center for Origin and Prevalence of Life”, più di 40 gruppi di ricerca di cinque diversi dipartimenti affronteranno le grandi domande dell’umanità: “Come è nata la vita sulla Terra? Come si è sviluppata e diffusa? La vita esiste anche al di fuori del nostro pianeta?”, ha riassunto il Politecnico di Zurigo in un comunicato stampa.

La ricerca del nuovo centro si concentrerà sui processi chimici e fisici che hanno reso possibile l’esistenza di organismi viventi e sulla possibilità che la vita esista su altri pianeti. Inoltre, si studierà come si crea un ambiente favorevole alla vita su un pianeta e come questa vita modifica le caratteristiche del pianeta. Saranno esplorate anche altre possibili forme di vita.

  • In questo reportage, il mio collega Christian Raaflaub presenta le ricerche di Cara Magnabosco, che fa parte del nuovo centro del Politecnico di Zurigo.
  • Il comunicatoCollegamento esterno del Politecnico.
  • In questo video d’archivio, Didier Queloz presenta il nuovo centro di ricerca.
  • E sempre il premio Nobel per la fisica 2019 parla in questa intervista di esopianeti.
facciata credit suisse
© Keystone / Melanie Duchene

Credit Suisse potrebbe tagliare fino a 5’000 posti di lavoro nel mondo, di cui ben 3’200 solo a Zurigo.

La notizia è trapelata giovedì su diversi media, tra cui la Reuters che indica basarsi su una “fonte affidabile”. La banca, da parte sua, non ha voluto per ora commentare e ha precisato che presenterà la sua strategia al momento della pubblicazione dei risultati del terzo trimestre alla fine di ottobre.

Se il taglio fosse confermato, verrebbe soppresso un posto di lavoro su dieci nel mondo. La banca svizzera ha comunque già indicato di voler ridurre i costi a meno di 15,5 miliardi di franchi a medio termine, rispetto ai 16,8 miliardi di franchi previsti quest’anno.

Coinvolto negli ultimi anni in diversi scandali finanziari, in particolare quelli legati al tracollo dei fondi di investimento Archegos e Greensill Capital, Credit Suisse non naviga in buone acque. Tra aprile e giugno, la banca ha registrato una perdita di 1,59 miliardi di franchi svizzeri. La sua banca d’investimento, da sola, ha perso 1,12 miliardi di franchi.

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