Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettore,
personalmente ho una passione per gli orologi da polso elvetici. Nel mio piccolo ho una modesta collezione. Ma questa mia passione sembra essere condivisa da molte persone, anche all’estero. Infatti, proprio oggi, la Federazione dell'industria orologiera ha comunicato che in novembre le esportazioni si sono attestate a 2,4 miliardi di franchi.
Si tratta di una progressione dell’11% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il mercato principale restano gli Stati Uniti. Gli orologi Swiss Made sono particolarmente apprezzati poi in Cina, Hong Kong, Regno Unito, Giappone e Singapore.
Siamo sempre di più sul nostro pianeta ma è possibile crescere senza generare più CO2.
Da poco sulla Terra siamo oltre 8 miliardi di persone. Con il crescere della popolazione anche le emissioni di gas a effetto serra crescono: sembra un’equazione semplice. Ma c’è un “ma”. Come scrive il mio collega Luigi Jorio su swissinfo, diversi Paesi, tra cui la Svizzera, hanno dimostrato che è possibile crescere senza per questo generare più CO2.
Secondo l’esperta di demografia Clémentine Rossier, tra popolazione ed emissioni non c’è una relazione di causa-effetto. Il caso della Svizzera evidenzia che è possibile inquinare meno, senza però rinunciare al comfort. La quantità di emissioni non è collegata unicamente al numero di persone, ma anche al luogo in cui esse si trovano e di conseguenza al loro tenore di vita.
In generale, le emissioni individuali sono più elevate nei Paesi con il reddito pro capite più alto. Ma anche in questo caso, la correlazione tra emissioni e ricchezza può essere complessa. Tra il 2000 e il 2020, la popolazione elvetica è cresciuta del 20%. Il PIL pro capite è aumentato del 25%. Le emissioni però sono calate del 13%. Oggi, una persona in Svizzera ha quindi mediamente un reddito superiore rispetto a vent’anni fa, ma genera complessivamente meno emissioni.
- Leggete l’approfondimento dei colleghi Pauline Turuban e Luigi Jorio su swissinfo.ch per capire meglio il rapporto tra popolazione e emissioni di gas serra.
- Siamo in 8 miliardi… il contributo di tvsvizzera.it.
- Ecco come la Svizzera Collegamento esternoha ridotto le emissioni di gas a effetto serra.
Gli svizzeri vogliono un sistema di riscaldamento più ecologico e abbandonano i combustibili fossili.
Sempre in tema di gas a effetto serra e riscaldamento globale, secondo Comparis, la società che offre servizi di confronti online, quasi la metà dei proprietari di case con ancora sistemi di riscaldamento a combustibili fossili vuole investire in un nuovo sistema di riscaldamento.
Ancora oggi, come detto, quasi la metà dei proprietari di casa in Svizzera riscalda con il gas o il petrolio. Ora, tra queste persone, il 43,6% vuole investire in un sistema di riscaldamento più ecologico. I proprietari di casa vogliono principalmente passare alle pompe di calore, al teleriscaldamento o all’energia solare.
Comparis ha raccolto dati per capire oggi come riscaldano gli svizzeri le loro abitazioni. In base ai dati raccolti, la maggioranza riscalda ancora con energie convenzionali: i sistemi a nafta, gas e pellet costituiscono il 56,1%. Nelle rinnovabili, le pompe di calore rappresentano il 28,6%, il teleriscaldamento il 7,7% e l’energia solare il 3,1%.
- La voglia di energie rinnovabili anche per riscaldare la casa nell’articolo su tio.chCollegamento esterno.
- I dati completi dello studio di ComparisCollegamento esterno.
- Ecco come riscaldano le case Collegamento esternooggi gli svizzeri e i loro desideri.
Il Covid-19 è stato nel 2021 la terza causa di morte in Svizzera ma il tasso di mortalità è tornato nella norma.
I dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST) confermano che, come nel 2020, il Covid-19 è risultata la terza causa di mortalità. In generale, il 27% dei decessi è avvenuto per problemi cardiocircolatori, il 22% per tumori e l’8% per coronavirus. Quest’ultimo dato nel 2020 era ancora del 12%.
Come fa notare l’UST, l’impatto delle differenti cause dei decessi non è variato, ma il numero di morti è diminuito: se nel primo anno di pandemia – il 2020 – hanno perso la vita 76’195 persone, nel 2021 sono state 71’166. Il tasso di mortalità è quindi tornato a livelli usuali per la Svizzera, attorno ai 70’000 casi all’anno.
In tutti questi dati ci sono anche aspetti rallegranti. Innanzitutto, lo scorso anno quasi nessuno è morto di influenza tradizionale. Sull’arco di dieci anni, ha inoltre sottolineato l’UST, si possono notare differenze anche fra le cause di morte più rilevanti. La quota di mortalità dovuta a problemi cardiocircolatori e tumori è infatti diminuita in maniera significativa.
- La notizia su blue NewsCollegamento esterno.
- I dati sulla mortalità del 2022 sul sito dell’Ufficio federale di statisticaCollegamento esterno e le doverse cause di morteCollegamento esterno.
- Lo scorso anno il quadro sulla mortalità era molto simile, come conferma l’articolo della RSICollegamento esterno.
- Covid-19, l’attuale situazione in SvizzeraCollegamento esterno.
Gli incidenti stradali dovuti a un eccesso di consumo di alcolici sono aumentati lo scorso anno. Calano i morti.
Si avvicinano le festività e aperitivi e brindisi diventano quasi la norma. Allora attenti. In Svizzera il numero di incidenti al volante dovuti proprio al consumo eccessivo di alcol è aumentato nel 2021 rispetto all’anno precedente. Da 3’758 casi nel 2020 a 3’815. I dati sono stati comunicati oggi dal Touring Club Svizzero (TCS) che ricorda che occorre sempre scegliere tra bere e guidare.
Tra i citati 3’800 incidenti circa, registrati lo scorso anno, il TCS segnala che 364 hanno causato feriti gravi o decessi. Con 0.95 incidenti ogni 10’000 abitanti, Ginevra continua ad essere il cantone in cui si verificano il maggior numero di incidenti stradali gravi legati al consumo di alcol. E il cantone romando è in testa a questa classifica dal 2017. Seguono Zugo (0,92), Giura (0,68), Vallese (0,60) e Uri (0,54).
Il TCS indica come ‘incidente grave’ quando nell’incidente restano gravemente ferite una o due persone. Complessivamente, l’alcol ha provocato la morte di 15 persone sulle strade svizzere nel 2021, contro le 23 nel 2020. In questo caso la triste classifica è guidata dal canton Vallese con 5 morti. Seguono Vaud (3) e Ticino (2) nonché Friburgo, i Grigioni, San Gallo, Soletta e Turgovia, tutti con un morto.
- La notizia è stata ripresa da diversi siti d’informazione. Qui il contributo di ticinonews.chCollegamento esterno.
- Tutti i dati e grafici sul sito del Touring club svizzeroCollegamento esterno.
- Alcol al volante, quali sono le regole? Qui le risposteCollegamento esterno.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative