Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
lo zoo di Basilea riferisce oggi una notizia eccezionale: dopo che nel corso del 2021 non ci sono state nuove nascite, negli ultimi mesi sono nati ben tre piccoli di pinguini reali. Un avvenimento decisamente fuori dalla norma. Non basta infatti avere degli adulti fertili, per riuscire a far riprodurre i pinguini reali (Aptenodytes patagonicus) - la seconda specie più grande dopo il pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) - occorrono temperature e condizioni di luce adatte.
Due dei cuccioli di pinguino sono venuti alla luce in settembre, a pochi giorni di distanza uno dall’altro, mentre il terzo è arrivato a fine ottobre. Con questa curiosità vi lascio alle altre notizie di questo primo giorno di inverno.
Buona lettura!
Le premesse sociali per introdurre un terzo sesso o per rinunciare del tutto all’iscrizione del sesso nel registro dello stato civile non sussistono.
In Svizzera alla nascita non è permesso lasciare vuota l’iscrizione nel registro di stato civile o scegliere un’altra opzione che non sia “maschile” o “femminile”. È quanto ritiene il Consiglio federale, che oggi ha approvato un rapporto in materia. Anche perché una modifica renderebbe necessari molti adeguamenti legali a livello federale e cantonale.
Andrebbe adeguata anche la Costituzione federale, poiché in particolare nell’ambito dell’obbligo di prestare servizio militare o un servizio sostitutivo non è prevista una normativa per persone il cui sesso non è iscritto nel registro dello stato civile o che sono iscritte in una categoria diversa da “maschile” o “femminile”.
Il parere del Governo è condiviso dalla Commissione nazionale d’etica per la medicina umana (CNE) in un rapporto del 2020, in cui osserva che, pur essendo la regolamentazione e la prassi attuali insoddisfacenti, per rinunciare al binarismo dei sessi andrebbero dapprima create le corrispondenti condizioni sociali.
- La notizia odierna ripresa dal cdt.chCollegamento esterno.
- Il comunicato stampa del Governo federaleCollegamento esterno.
- Il rapportoCollegamento esterno completo (in francese).
- Nell’approfondimento di SWI swissinfo.ch la storia di una persona non binaria.
L’Ufficio federale dello sport (UFSPO) ha versato per anni soldi alle società polisportive di Campione d’Italia e di Büsingen, scordandosi che non si trovano in territorio svizzero.
A rivelare la curiosa notizia riguardante l’enclave italiana è stato il giornale svizzero tedesco Blick, dopo che lo Schaffhauser Nachrichten aveva indagato sulle sovvenzioni corrisposte all’enclave tedesca di Büsingen, circondata dal canton Sciaffusa. Peccato che, appartenendo rispettivamente a Italia e Germania, i due Comuni non avevano diritto a finanziamenti.
Tra il 2016 e il 2020, l’Associazione Polisportiva Campionese ha ricevuto dall’UFSPO 14’222 franchi, a titolo di contributi versati nel quadro di Gioventù e Sport, lo strumento della Confederazione per promuovere l’attività sportiva tra la gioventù. Le società sportive di Büsingen hanno invece incassato complessivamente circa 60’000 franchi.
Le società non dovranno rimborsare quanto percepito, anche perché da parte dei due Comuni non c’è stata volontà di imbrogliare. Anzi, per quanto concerne Büsingen sono state le autorità cantonali di Sciaffusa a spiegare alle associazioni sportive come richiedere e ottenere i fondi dell’UFSPO.
- Ne parliamo su TVS tvsvizzera.it.
- L’articolo odierno del BlickCollegamento esterno (in tedesco).
- Cosa sono un’exclave e un’enclave? Lo spieghiamo qui.
La più grande compagnia di navigazione del mondo, la MSC sembra essere incappata in un caso di traffico di droga.
Secondo un’inchiesta dell’agenzia di stampa americana Bloomberg, la società di crociere e trasporti marittimi con sede a Ginevra è stata presa di mira da trafficanti e parteciperebbe indirettamente a un gigantesco traffico di cocaina. Le ricerche dell’agenzia di stampa hanno sviscerato i casi che hanno interessato MSC negli ultimi tre anni, e più in particolare la sua nave portacontainer Gayane, arenatasi a Philadelphia nel giugno 2019 dopo la scoperta di 20 tonnellate di cocaina destinate al porto di Rotterdam.
L’intera nave era stata poi sequestrata e il caso aveva consentito di dimostrare la complicità di parte dell’equipaggio. Dei 22 membri dell’equipaggio, 8 si sono dichiarati colpevoli. Nel 2019 sono avvenuti anche altri sequestri: 1,6 tonnellate di cocaina sulla MSC Carlotta nel New Jersey (USA); 2,4 tonnellate sono poi state sequestrate dalle autorità peruviane sulla stessa imbarcazione. Anche quest’anno, 450 chilogrammi di polvere bianca sono stati trovati nel porto di Genova, a bordo della MSC Adelaide.
In definitiva, l’indagine di Bloomberg mostra soprattutto come bande e cartelli si innestino sul trasporto marittimo internazionale per garantirne le filiere. E, sempre secondo l’agenzia americana, MSC sarebbe particolarmente a rischio, perché copre le rotte dal Sud America al nord Europa, descritte come le “autostrade” della cocaina.
- La notiziaCollegamento esterno data dal portale svizzero francese RTS.
- Ne ha parlato di recente The Medi TelegraphCollegamento esterno.
- Che responsabilità ha la Svizzera sul traffico marittimo? L’opinione del giurista Mark Pieth.
Il 2022 passerà alla storia come un anno da dimenticare per il mercato azionario mondiale, e quello svizzero non fa eccezione.
L’indice della borsa di Zurigo, l’SMI che comprende le 20 società più grandi, ha subito la contrazione più forte dal 2008, scendendo nel corso dell’anno di circa il 17% (secondo i dati di oggi), a un livello odierno di circa 10’700 punti. Il massimo annuale (e primato di tutti i tempi), a quasi 13’000 punti, è stato registrato nel primo giorno di contrattazione in gennaio, il minimo – poco più di 10’000 punti a metà ottobre.
Ma c’è un settore che, malgrado la tendenza, sta andando a gonfie vele a livello internazionale: quello dei titoli dell’industria bellica, che per quanto spesso malvisto sta mostrando performance che danno grandi soddisfazioni agli investitori.
Con l’invasione a sorpresa dell’Ucraina da parte della Russia è iniziata una nuova era per l’industria delle armi. In realtà però il settore non ha aspettato Putin: le vendite di armi e servizi militari sono in aumento da anni. Quelle delle 100 maggiori aziende del ramo hanno avuto una crescita del 2%, che segna il settimo aumento annuale consecutivo.
- La notizia sulla Borsa svizzera nell’articolo di tio.chCollegamento esterno.
- L’approfondimento della NZZ sul settore bellicoCollegamento esterno.
- Il bilancio elvetico sulla vendita di armi nel 2021.
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