La televisione svizzera per l’Italia
manifestanti davanti a credit suisse con un foglio con una mano rossa disegnata

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori, 

Chi produce grappa o più in generale superalcolici per hobby rischia di dover dire addio alla sua passione. Con l'entrata in vigore del nuovo articolo della Legge sulle bevande alcoliche è infatti stata abrogata la possibilità per i piccoli produttori di far capo alle distillerie domestiche. Mercoledì il Consiglio nazionale è però accorso in aiuto di questi appassionati e appassionate, accogliendo una mozione del deputato ticinese dell'Alleanza del Centro Fabio Regazzi. Secondo quest'ultimo, la distillazione è una tradizione tramandata da generazioni e legata alla cultura contadina che va salvaguardata. La mozione invita pertanto il Governo a creare le basi legali affinché i piccoli produttori possano detenere una concessione per distillerie domestiche.

manifestanti davanti a credit suisse con un foglio con una mano rossa disegnata
Keystone / Martial Trezzini

L’emergenza climatica non giustifica attenuanti per “motivi onorevoli”: il Tribunale federale chiede alla giustizia del Canton Ginevra di rivedere la pena – troppo mite – inflitta a un militante che aveva causato danni alla proprietà.

È una sentenza destinata ad avere ripercussioni importanti quella pubblicata mercoledì dalla più alta istanza giudiziaria svizzera. Il Tribunale federale ha infatti accolto il ricorso del Ministero pubblico ginevrino, secondo cui la multa di 100 franchi comminata a una persona che nel 2018 aveva imbrattato con vernice rossa la facciata di un edificio di Credit Suisse era troppo blanda. La corte cantonale aveva considerato che alla base dell’azione vi fosse un “motivo onorevole”.

Secondo i giudici del Tribunale federale, alle azioni politiche degli attivisti e delle attiviste per il clima dev’essere senz’altro riconosciuto un carattere idealistico e altruistico. Gli effetti nocivi del riscaldamento globale e la necessità di agire rapidamente contro i gas a effetto serra “costituiscono innegabilmente una preoccupazione rispettabile per la società”.

Tuttavia, questo aspetto viene a cadere quando si compiono azioni violente che sfociano in danni materiali o pericoli per l’integrità fisica, sottolinea la Corte. In uno Stato di diritto come la Svizzera, che offre ampie garanzie per quanto riguarda i diritti politici e la libertà di espressione, “tali azioni non possono essere giustificate da ideali politici, per quanto rispettabili possano essere”.

rifiuti in un parco
Keystone / Anthony Anex

Gettare rifiuti per terra sarà passibile di una multa fino a 300 franchi. Il Consiglio nazionale ha accettato mercoledì di sanzionare il cosiddetto littering nel quadro di un progetto di legge più ampio volto a sviluppare l’economia circolare.

In Svizzera alcuni Cantoni prevedono già delle multe nei confronti di coloro che gettano dei rifiuti nello spazio pubblico. Il gesto non è però punito nella stessa maniera da una regione all’altra. Se a Berna può costare fino a 150 franchi, in altri Cantoni non è comminata alcuna multa. Il Consiglio nazionale vuole ora uniformare le pratiche a livello federale e mercoledì ha accettato per 136 voti contro 50 una proposta in tal senso prevista nella revisione della Legge sulla protezione dell’ambiente.

In futuro, quindi, chi getta un mozzicone di sigaretta per terra potrebbe vedersi affibbiata una multa fino a 300 franchi. Per chi ha sostenuto la proposta, era necessario fare chiarezza e applicare la medesima misura su tutto il territorio nazionale. Inoltre, il littering può avere conseguenze particolarmente nefaste in campagna.

Il progetto, osteggiato dal Governo, è stato combattuto in aula dall’Unione democratica di centro, che lo ha definito “antiliberale e antisvizzero”. Secondo il deputato Michael Graber, il compito di educare spetta ai genitori e non allo Stato. Inoltre, “chi controllerà chi getta i rifiuti in campagna?”, si è chiesto Graber.

bandiera arcobaleno
Thomas Kern/swissinfo.ch

Neuchâtel ha approvato mercoledì una nuova legge che vieta le terapie di conversione dell’orientamento sessuale. È il primo Cantone in Svizzera a legiferare in materia anche se probabilmente presto altri seguiranno.

La legge, accettata dal Parlamento cantonale praticamente all’unanimità (un solo voto contrario), condannerà chi propone misure per cambiare l’orientamento sessuale e punirà anche chi incita a farlo. “Si tratta di un segnale davvero forte. Queste pratiche, che speriamo siano il più rare possibile, sono estremamente distruttive per le persone interessate. Hanno effetti devastanti perché si basano sulla falsa idea che l’omosessualità o la transidentità siano malattie che devono essere curate”, ha dichiarato la consigliera di Stato Florence Nater, responsabile per la coesione sociale.

In Svizzera si stima che 14’000 persone sarebbero state sottoposte a questo genere di terapie. Emerse alla fine degli anni Settanta negli Stati Uniti, sono arrivate in Europa una ventina di anni fa. Assumono forme diverse e talvolta sono accompagnate da minacce e violenza fisica.

Queste pratiche sono già fuorilegge in diversi Paesi, tra cui Francia e Germania. In Svizzera in diversi Cantoni i legislativi hanno già accolto proposte come quella neocastellana, mentre a livello federale il Consiglio nazionale ha approvato nel dicembre 2022 una mozione che va nello stesso senso. Neuchâtel è però il primo Cantone ad ancorare il divieto in una legge.

  • La notiziaCollegamento esterno sul sito del Corriere del Ticino.
  • La mia collega Katy Romy ha incontrato alcune persone che hanno seguito queste terapie di conversione. Scoprite qui le loro testimonianze.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR