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civetta

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,  

Se siete appassionate/i di arte contemporanea, vi consiglio di recarvi almeno una volta nella vita ad Art Basel - se non a Basilea, almeno a Hong Kong o Miami. Un'occasione non solo per ammirare migliaia di opere, ma anche per conoscere una moltitudine di artiste e artisti che spesso partecipano alla fiera, che oggi ha aperto le porte nella città svizzera in cui è nata.  

Ho scritto "ammirare", ma se vi avanza qualche milione potete anche fare shopping, c'è solo l'imbarazzo della scelta: da Basquiat a Paul Klee, da Louise Bourgeois a George Condo. Per nomi più sconosciuti, magari ve la cavate con poche migliaia di franchi. Chissà che un giorno non diventino famosi e voi, grazie a loro, milionari.  

Se invece l'arte contemporanea non è nelle vostre corde, vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.  

sedie vuote in aula e zelensky alllo schermo
© Keystone / Peter Klaunzer

“È importante che la Svizzera abbia ripreso le sanzioni europee contro la Russia e non sia rimasta indifferente alla sofferenza del popolo ucraino“: lo ha dichiarato oggi in un videomessaggio trasmesso alle Camere federali il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, nel quale ha toccato anche il tema delle armi. Alla fine del discorso il plenum gli ha dedicato una standing ovation. Gli e le esponenti dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) non erano presenti in sala durante il discorso, salvo qualche eccezione.  

“Qualsiasi pacchetto di sanzioni, anche il congelamento dei fondi, ci aiuta contro il terrorismo russo“, ha detto Zelensky nel suo intervento, durato una quindicina di minuti. Il leader di Kiev ha più volte sottolineato come l’Ucraina voglia la pace e non sia all’origine della guerra. 

Le armi ci servono per riportare la pace nel nostro territorio“, ha affermato Zelensky, aggiungendo di sapere che in Svizzera ancora si stia discutendo della possibilità di riesportare materiale bellico. “Solo insieme possiamo reagire a questa aggressione”, è stato il suo appello. 

Zelensky ha inoltre invitato la Svizzera a farsi promotrice di un vertice globale per la pace. In questo campo può essere un leader grazie alle sue competenze, ha fatto notare. 

aerei patrouille suisse in volo
Anthony Anex

Incidente durante un’esercitazione della squadra acrobatica della Patrouille Suisse. Due Tiger F-5 si sono toccati stamani nello spazio aereo sopra Baar (ZG) e la città di Zugo. I piloti non sono rimasti feriti e i velivoli sono atterrati in sicurezza. Lo ha fatto sapere con un tweet il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).  

Il portavoce dell’esercito svizzero Mathias Volken, interpellato dall’agenzia di stampa Keystone-ATS, non ha per il momento potuto confermare se lo spettacolo alla Festa federale dello jodel, in programma a partire da domani a Zugo, per il quale la squadriglia di volo acrobatico delle Forze aeree svizzere si stava esercitando, potrà tenersi come previsto.

Volken ha poi aggiunto che sono in corso le indagini per appurare le dinamiche di quanto accaduto. Il portavoce ha confermato che prima possibile verranno comunicati ulteriori dettagli.

Attualmente si sa che il naso di uno dei jet si è staccato e ha colpito la facciata di una casa. Una persona che vi si trovava in quel momento è stata leggermente ferita dalle schegge di vetro. 

container abitativi
© Keystone / Georgios Kefalas

La Camera alta del Parlamento elvetico (il Consiglio degli Stati) ha bocciato giovedì mattina, per 23 voti contro 19, la proposta della conferenza di conciliazione che voleva concedere 66,45 milioni di franchi per container destinati ad accogliere rifugiate e rifugiati, come chiedeva il Consiglio federale.   

Con la decisione odierna dei “senatori” e delle “senatrici”, appartenenti a partiti di destra (UDC e PLR) e alcuni al centro, decade quindi l’idea promossa dall’Esecutivo di realizzare container su terreni dell’esercito, perché fossero utilizzati come alloggio temporaneo in caso di forte affluenza di migranti (alcune stime prevedono un forte afflusso per il prossimo autunno).  

In aula, i contrari al credito di 132 milioni – questa la cifra chiesta dal Consiglio federale – hanno ribadito che il dossier non sarebbe ancora abbastanza maturo e che, in caso di aumento delle domande d’asilo, Cantoni e Comuni potrebbero far capo ai rifugi della Protezione civile.  

Il voto negativo della Camera dei cantoni affossa definitivamente il dossier e il voto del Nazionale, che avrebbe dovuto esprimersi dopo aver trattato la Legge sulla pianificazione del territorio, è a questo punto inutile. 

civetta
Keystone / Markus Stuecklin

Una nidiata di civette è stata individuata nella Svizzera nord-occidentale. Un ritrovamento che può sembrare banale, ma che non capitava da quasi 40 anni. 

L’obiettivo di riportare in Svizzera dall’estero questa specie, che l’associazione BirdLife Svizzera si era prefissa nell’ambito di un apposito progetto, è stato così raggiunto, si legge in un comunicato odierno dell’organizzazione. 

Le regioni vicine dell’Alsazia e del Baden-Württemberg ospitano piccole comunità di civette, specie che in Svizzera è catalogata come “fortemente minacciata”, come riporta la scheda informativa sul sito della stazione ornitologica Vogelwarte. 

La nidiata  rappresenta il raggiungimento di una pietra miliare nel progetto di BirdLife per la salvaguardia della civetta, progetto che vede insieme la Svizzera, la Francia e la Germania. Il vicedirettore di BirdLife, Martin Schuck, si è detto molto soddisfatto: “È un grande successo! Questo avvenimento rappresenta un barlume di speranza per la salvaguardia della biodiversità svizzera, la cui situazione è molto preoccupante”, ha commentato. 

La civetta si è quasi estinta come uccello nidificante in tutta la Svizzera. All’inizio di questo millennio, la sua popolazione si aggirava intorno alle 50-60 coppie. Le popolazioni di determinati cantoni, tra cui il Ticino, si sono poi ingrandite fino a raggiungere circa 150 coppie nidificanti. 


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