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Una filiale di UBS a New York

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

dopo la tanto attesa colata detritica del 15 giugno scorso che si è fermata a qualche metro dalle abitazioni, il rientro dei e delle residenti di Brienz nel canton Grigioni non è ancora pianificato. La frana si sta pian piano stabilizzando. 

Attualmente il villaggio è accessibile agli e alle abitanti soltanto nel pomeriggio. "Alla fine la decisione di evacuare il paese è stata una scelta giusta", ha spiegato il sindaco del Comune di Albula che spera, senza precisare la data, che il ritorno a casa dei residenti di Brienz possa avvenire fra alcuni giorni.

Il logo di UBS
© Keystone / Ennio Leanza

Primi effetti dell’acquisizione di Credit Suisse: UBS taglia metà della forza lavoro della banca scomparsa.

Secondo l’agenzia stampa economica Bloomberg, UBS si prepara a tagliare più della metà della forza lavoro di Credit Suisse a partire dal prossimo mese. Bloomberg, che cita alcune fonti ben informate, comunica che ci dovrebbero essere tre round di tagli quest’anno, uno entro la fine di luglio e altri due a settembre o ottobre.

Sempre secondo le indiscrezioni di Bloomberg a subire le maggiori riduzioni di personale saranno i banchieri e i trader della banca di investimento di Credit Suisse a Londra, New York e in alcune aree dell’Asia. L’obiettivo di UBS sarebbe quello di ridurre del 30%, circa 35’000 posti, la forza lavoro complessiva di 120’000 dipendenti risultata dalle nozze fra i due colossi.

Contattata da Bloomberg, la grande banca elvetica non ha voluto commentare queste indiscrezioni. I tagli arrivano in un momento non facile per il settore bancario a livello globale. Le grandi banche di Wall Street hanno infatti già annunciato riduzioni del personale e si avviano, secondo alcune stime, a superare quest’anno gli 11’000 tagli alla forza lavoro. 

Alexandre Fasel
Keystone / Martial Trezzini

Alexandre Fasel è il nuovo Segretario di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri.

Sarà Alexandre Fasel – già ambasciatore elvetico a Londra e diplomatico di lunga data – a subentrare a Livia Leu quale Segretario di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Lo ha nominato oggi il Consiglio federale. Inizierà l’incarico il prossimo primo settembre, ereditando anche lo spinoso dossier europeo.

Fasel, 62 anni, svolge attualmente, con il titolo di ambasciatore, la funzione d’incaricato speciale per la diplomazia scientifica in seno alla Ginevra internazionale. Grazie alla sua lunga carriera – scrive il Consiglio federale – possiede le competenze e l’esperienza necessarie per occupare questo posto chiave in seno al DFAE

Fasel è entrato in servizio al DFAE nel 1992. Dopo aver assunto incarichi a Berna, Ottawa, Canberra e Ginevra in qualità di Capo della Missione permanente della Svizzera presso l’ONU. Nel settembre 2017 è stato nominato ambasciatore della Svizzera a Londra, per poi assumere la sua funzione di incaricato speciale per la diplomazia scientifica a Ginevra nel giugno 2021.

Un Leopard 1
© Keystone / Gaetan Bally

I 96 Leopard 1 elvetici attualmente dismessi in Italia non finiranno Ucraina.

La richiesta della RUAG, che voleva consegnare alla tedesca Rheinmetall 96 blindati Leopard 1 da trasferire in seguito in Ucraina, non è compatibile con il diritto in vigore, sia con la Legge sul materiale bellico che con la politica di neutralità elvetica. Lo ha stabilito il Consiglio federale che ha respinto la richiesta.

I carri armati, attualmente dismessi, erano stati acquistati nel 2016 da un’agenzia del Ministero della Difesa italiano e si trovano attualmente ancora fermi in Italia. La RUAG intendeva rimetterli a nuovo o sfruttarli per pezzi di ricambio. A inizio giugno l’azienda di armamento di proprietà della Confederazione aveva reso noto di aver presentato una domanda di riesportazione alla SECO.

I mezzi militari in questione sarebbero stati ricondizionati in Germania e poi riesportati in Ucraina. La posizione del Governo ribadita oggi è la linea già adottata in precedenza per tutta una serie di richieste analoghe, in particolare provenienti dall’estero.

Un anziana coppia seduta su una panchina in riva al lago di Zurigo
© Keystone / Gaetan Bally

I vedovi avranno gli stessi diritti delle vedove. Il Governo federale elimina le diseguaglianze tra i sessi.

I vedovi oggi sono discriminati. Per realizzare il principio di parità tra i sessi, in seguito ad una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, il Consiglio federale ha posto oggi le basi per ripristinare la parità di diritto tra questi soggetti, adeguando inoltre il sistema delle rendite per superstiti alle realtà sociali attuali.

Nel 2022, dopo che la Corte europea ha rilevato una disparità di trattamento tra donne e uomini per quanto riguarda le rendite per superstiti, è stato introdotto un regime transitorio per garantire che il diritto alla rendita per vedovi non si estingua più al raggiungimento della maggiore età da parte del figlio più giovane e sia così conforme alla prassi vigente per le vedove.

La revisione legislativa prevede che le rendite per vedovi e quelle per vedove saranno concesse ai genitori fino al compimento dei 25 anni dei figli. Inoltre, i vedovi e le vedove sposati o divorziati senza figli a carico avranno diritto a una rendita per superstiti per due anni, anziché a una rendita a vita. Oltre a ciò, le rendite per vedovi e per vedove di età inferiore ai 55 anni senza figli a carico saranno soppresse entro due anni. 

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