Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
ogni tanto – sempre più spesso a dire il vero – leggo delle notizie e penso: "Ma veramente?". Ecco, mi è capitato di nuovo oggi quando ho letto di un ragazzo che ha tentato di baciare prima e abbracciare poi il Jet d'eau di Ginevra. Baciare e abbracciare un getto d'acqua che, per poter raggiungere i suoi famosi 140 metri di altezza, sgorga a 500 litri al secondo e a una velocità che sfiora i 200 chilometri orari non è sicuramente un gesto senza conseguenze. E infatti il 20enne è finito in ospedale, dove è stato trasportato dalla polizia. Una volta che si sarà ripreso dovrà fare i conti anche con una denuncia da parte dei Servizi industriali della città.
Perché lo abbia fatto non ci è dato sapere, ma ho come l'impressione che non sia una motivazione accettabile…
Buona lettura delle altre notizie del giorno!
La popolazione svizzera è sostanzialmente felice. A dirlo è un sondaggio (uno dei più grandi mai effettuati) della SSR, che ha preso in conto le risposte di oltre 57’000 persone a una serie di domande elaborate dall’istituto Gfs.bern.
Il 61% delle persone ha detto di stare molto bene o bene, mentre il 5% si è dichiarato non soddisfatto. Il lavoro, nonostante occupi la maggioranza delle giornate, non sembra essere il fattore più importante per sentirsi felici. La maggioranza di chi ha risposto alle oltre 300 domande del sondaggio ha dichiarato che starebbe meglio se potesse passare più tempo nella natura e con la famiglia e avere più soldi.
Dal sondaggio è inoltre emerso uno scarso interesse per la politica e per i temi molto discussi in vista delle elezioni federali del 22 ottobre. Quasi due terzi della popolazione ritengono le questioni di genere come degli pseudo problemi. Immigrazione e neutralità sono solo a metà dell’elenco delle preoccupazioni della popolazione. Diversa la situazione per il cambiamento climatico, ritenuto una questione importante dal 69% degli intervistati e delle intervistate.
Per quanto riguarda la diaspora, emerge che si tratta di una fascia della popolazione che tiene in modo particolare alle attività di svago, alle quali dedica 4,5 ore al giorno (più di quanto si faccia in patria). Un’abitudine che fa sì che chi vive all’estero si dica più riposato e rilassato e meno ansioso e depresso. Svizzere e svizzeri all’estero inoltre si dicono meno preoccupati per la conciliazione tra vita privata e lavoro rispetto ai loro connazionali nella Confederazione.
- “Tutti felici o quasi”: i risultati del sondaggio della SSR.
- La mia collega Claire Micallef si è concentrata sulle risposte al sondaggio date da svizzere e svizzeri all’estero.
- “Dialogo”: la nuova offerta di SRG SSR che permette alle lettrici e ai lettori di partecipare ai dibattiti in un modo nuovo.
I treni merci sono tornati a transitare nella galleria ferroviaria di base del San Gottardo, chiusa dallo scorso 10 agosto a causa del deragliamento di un treno merci. “Come previsto, a mezzanotte la canna est è stata riaperta alla circolazione ferroviaria”, ha precisato un portavoce delle Ferrovie federali svizzere FFS all’agenzia Keystone-ATS.
Attualmente possono passare 100 convogli merci attraverso il tunnel, mentre altri 30 sono stati aggiunti sulla vecchia linea del San Gottardo. Attualmente quest’ultima è l’unica che può essere usata dai treni passeggeri.
Le FFS hanno fatto sapere che a partire da domani, giovedì, ci saranno miglioramenti anche per chi viaggia. Potranno circolare più treni alla massima lunghezza, il che si traduce in più posti a sedere . Ci si dovrà però armare di pazienza poiché i viaggi si allungano di circa 60 minuti
Le FFS hanno inoltre messo a disposizione nuovi biglietti risparmio da e per il Ticino e, sempre a partire da domani, la maggior parte dei collegamenti internazionali saranno di nuovo diretti con tempi di percorrenza allungati di 60 minuti (invece degli attuali 120).
- La notizia riportata dal portale RSI NewsCollegamento esterno.
- Sul sito delle FFS tutte le informazioni riguardanti il deragliamentoCollegamento esterno.
- “I primi istanti dopo il deragliamento”Collegamento esterno: una testimonianza raccolta da RSI News.
La Federazione romanda dei consumatori (FRC) ha proposto di congelare i premi di cassa malati, in modo da costringere le compagnie assicurative e chi opera nel settore sanitario ad adottare misure per far fronte a una crescita dei costi sempre più inquietante. La FRC denuncia anche l’inazione politica sul tema del costante aumento dei premi.
In una presa di posizione di cui riferiscono oggi i quotidiani Le Temps e Le Courrier, la FRC ricorda che le progressioni delle fatture previste per l’anno prossimo, in media dell’8-10%, sono aggravate dal forte rincaro dei prezzi dei prodotti alimentari, dell’energia, degli affitti e dei trasporti. “Questo contesto esplosivo rappresenta una minaccia inequivocabile per una parte sempre più ampia della popolazione“, sostiene l’associazione, che denuncia quella che considera l’inerzia dei vari attori del ramo, tutti “concentrati sui loro interessi settoriali”.
La federazione sottolinea che assicurati e assicurate si assumono due terzi dei costi sanitari e che una parte significativa di persone non può più permettersi di sostenere l’onere. Una quota importante delle procedure di esecuzione concerne ormai l’assicurazione sanitaria.
Il congelamento dei premi migliorerebbe la situazione impedendo un ulteriore aumento, ha spiegato la segretaria generale della FRC Sophie Michaud Gigon, che è anche consigliera nazionale rappresentante dei Verdi. “Una volta che ciascun attore del sistema sanitario avrà accettato una riforma nel proprio comparto il blocco potrà essere revocato, garantendo al contempo che non ci sia un effetto di recupero”.
- Il comunicatoCollegamento esterno della FRC.
- Per il 2024 è previsto un aumento dei premi del 6%.
- Dagli archivi di TVS Tvsvizzera.it: Premi sanitari troppo bassi per i frontalieri?Collegamento esterno
Il divieto di retribuzione per la raccolta firme in occasione di iniziative popolari e referendum federali, cantonali e comunali introdotto dal canton Neuchâtel nel 2021 non è valido. Lo ha stabilito il Consiglio federale, secondo cui tale proibizione va contro le disposizioni federali in materia di esercizio dei diritti politici.
La legge federale in questione stabilisce che, per essere valide, le disposizioni cantonali esecutive devono essere approvate dalla Confederazione e Neuchâtel ha presentato una richiesta in tal senso nel settembre scorso.
Nella sua seduta odierna, l’Esecutivo ha deciso di non approvare la revisione della legge cantonale poiché, secondo la Costituzione federale, la Confederazione disciplina l’esercizio dei diritti politici in materia federale e i Cantoni in materia cantonale e comunale.
In linea di principio, precisa il comunicato del Governo, i Cantoni possono integrare le disposizioni federali con norme proprie. Tuttavia, nel presente caso, tale principio non si applica poiché l’assenza nella legislazione federale di un divieto della retribuzione per la raccolta di firma in occasione di iniziative popolari e referendum federali è voluta. Ciò significa che Neuchâtel potrà applicare il divieto di remunerazione per la raccolta firme solo in caso di iniziative e referendum cantonali e comunali.
- La notizia riportata da RTS InfoCollegamento esterno (in francese).
- Il comunicatoCollegamento esterno del Consiglio federale.
- Dagli archivi di SWI Swissinfo.ch: “Non è possibile che il popolo diriga lo Stato”.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative