La televisione svizzera per l’Italia
L aeroporto di Basilea Mulhouse fotografato in prima serata.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

non so voi, ma io non uso mai i messaggi vocali. Proprio non mi piacciono. Oggi ho scoperto che non sono il solo: la Svizzera è il paese in cui gli utenti sono più irritati proprio dai messaggi vocali, perlomeno in confronto con le nazioni confinanti, in particolare l'Italia.

Lo dice un sondaggio realizzato da Digitec Galaxus. Perché i messaggi vocali non trovano molti consensi in Svizzera? Soprattutto perché non possono essere ascoltati con discrezione. In Italia invece il motivo principale risiede nel fatto che sono spesso troppo lunghi.

Io vi invito a leggere il nostro bollettino quotidiano.

Michael Lauber.
Keystone / Peter Klaunzer

Il procedimento penale contro l’ex procuratore generale Michael Lauber è stato archiviato.

Per i procuratori straordinari le indagini hanno permesso di escludere il sospetto di strumentalizzazione del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) da parte della Federazione calcistica mondiale. Oltre a Lauber erano coinvolti nell’inchiesta il presidente delle FIFA Gianni Infantino, il procuratore generale dell’Alto Vallese Rinaldo Arnold e altri.

Ricordiamo che le indagini, avviate nel 2020, vertevano su incontri informali e non dichiarati tra Infantino, Lauber, Arnold e altri rappresentanti della FIFA, avvenuti tra il 2015 e il 2017. L’ex procuratore generale era sospettato di incitamento all’abuso di autorità, violazione del segreto d’ufficio e intralcio alla giustizia penale.

Come hanno dichiarato i procuratori straordinari, il sospetto iniziale era nato dalla mancanza di verbali degli incontri da parte del MPC. Ma i tre incontri con Infantino e altri funzionari del mondo calcio non sono andati oltre osservazioni generiche sul procedimento condotto contro la FIFA dal MPC. Ergo, la federazione internazionale di calcio – per i procuratori straordinari – non ha strumentalizzato il MPC.

Particolare di una scarpa con i colori dell arcobaleno.
© Keystone / Jean-christophe Bott

In Svizzera sono aumentate le operazioni legate alla transizione di genere.

Il numero di persone che si sono sottoposte a un intervento chirurgico per cambiare sesso è in costante aumento dal 2018. Lo indica l’Ufficio federale di statistica. Nel 2022 sono state 486 le persone che si sono recate in ospedale con lo scopo di cambiare il proprio sesso.

La maggior parte degli interventi di questo tipo di chirurgia riguardavano il passaggio di genere dal femminile a quello maschile (68%), dove la mastectomia, ovvero l’asportazione dei seni, è stata l’operazione più frequente. Le operazioni per il passaggio da donna a uomo sono state eseguite su persone con un’età media di 27 anni. Il 54% di loro, spiega l’UST, aveva dai 15 ai 24 anni di età.

Per quanto riguarda le transizioni dal maschile al femminile, i pazienti trattati appartenevano a una fascia di età superiore, con un’età media di 34 anni. In Svizzera, quasi tutta la chirurgia relativa alla transizione di genere avviene in cinque ospedali, per la maggior parte universitari.

  • Raddoppiati in quattro anni gli interventi per cambiare sesso. Su tvsvizzera.it.
  • Le lacune nella chirurgia transgender in Svizzera. Un contributo della collega Katy Romy su swissinfo.ch.
  • Meno burocrazia per chi vuole cambiare sesso. Un articolo sempre della collega Katy Romy su swissinfo.ch.
L ambasciatore palestinese all Onu.
© Keystone / Martial Trezzini

L’ambasciatore palestinese all’Onu rimprovera la Confederazione e la invita a inserire Benjamin Netanyahu nella lista dei terroristi e non Hamas.

Da Ginevra l’ambasciatore palestinese Ibrahim Khraishi ha condannato la volontà del Consiglio federale di aggiungere Hamas alla lista dei terroristi. Khraishi si è poi detto “sorpreso” dall’annuncio di ieri del Dipartimento federale degli affari esteri di sospendere gli aiuti a sei ONG palestinesi e ha dichiarato che la prossima settimana si recherà a Berna per incontrare il consigliere federale Ignazio Cassis.

“La Svizzera ha relazioni con Hamas e questa non è un’organizzazione terroristica”, ha sempre dichiarato Ibrahim Khraishi ai corrispondenti accreditati presso l’Onu a Ginevra. A suo avviso, il gruppo islamista fa parte della società palestinese.

Khraishi ha poi ribadito che, in seno al Consiglio di sicurezza dell’Onu, “la Svizzera si è espressa in modo equo e accettabile”. L’ambasciatore palestinese all’Onu ha infine aggiunto che la Svizzera dovrebbe inserire il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich, quello della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e il premier Netanyahu in una lista di terroristi.

L aeroporto di Basilea Mulhouse fotografato in prima serata.
Keystone / Georgios Kefalas

Nuovo allarme bomba all’aeroporto di Basilea-Mulhouse: il quarto in una settimana.

Probabilmente si tratta di un nuovo falso allarme. Per precauzione il terminal dell’Euroairport di Basilea-Mulhouse è stato nuovamente evacuato questo pomeriggio a causa dell’ennesimo allarme bomba. Le operazioni di volo sono state temporaneamente sospese, ha annunciato lo scalo franco-svizzero su X (ex Twitter). Si tratta del quarto allarme di questo tipo in sette giorni.

L’ultima volta che l’aeroporto, che si trova in territorio francese, aveva subito un’evacuazione a causa di minacce di attentati era stata martedì. Nei tre casi precedenti si è sempre trattato di falsi allarmi bomba inviati da ignoti allo scalo situato in territorio del comune di St-Louis (Dipartimento dell’Alto Reno, Alsazia).

Da una decina di giorni, diversi aeroporti francesi sono oggetto di minacce. Stando al ministro dei trasporti Clément Beaune, gli allarmi bomba sono stati lanciati dallo stesso indirizzo mail situato in Svizzera. La Francia ha innalzato il livello di allerta terrorismo al massimo da quando, il 13 ottobre, un giovane che affermava di essere un membro dello Stato Islamico ha ucciso un insegnante in una scuola di Arras.

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