La televisione svizzera per l’Italia
Fiches da gioco.

Oggi in Svizzera

Care lettrici e cari lettori, 

oggi vi racconto una storia assurda che può succedere solo in Svizzera. Una pensionata zurighese, oggi 94enne, ha dovuto pagare una multa di 270 franchi per aver depositato due anni fa due pacchi di carta vecchia nel giorno sbagliato, quello della raccolta del cartone e non della carta (!). In caso di mancato pagamento la multa si sarebbe trasformata in due giorni di carcere. 

L’anziana signora ha così pagato subito la multa, ma la giustizia zurighese – chissà come mai – convinta che la donna abbia inoltrato riscorso, l’ha perseguita per altri due anni, fino a condannarla nuovamente a pagare la multa, quella che l’anziana signora aveva pagato due anni prima. "Questo periodo è stato molto logorante per me" ha chiosato la signora. 

Un bambino con una bandiera palestinese.
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La Svizzera membro di un’unità operativa che combatte il finanziamento di Hamas.

La Svizzera fa parte della task force internazionale – la Counter Terrorist Financing Taskforce, Israel (CTFTI) – che combatte il finanziamento di Hamas, istituita dopo l’attacco dell’organizzazione islamista del 7 ottobre scorso. Al gruppo partecipa anche Israele.

La notizia è stata pubblicata da una nota diffusa lunedì dal Dipartimento del tesoro statunitense. In questa comunicazione la Svizzera è elencata come membro della task force. Ne fanno parte anche Israele, Stati Uniti, Australia, Canada, Estonia, Francia, Germania, Liechtenstein, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Regno Unito.

Uno degli obiettivi principali del CTFTI è quello di unire e potenziare gli sforzi per combattere i flussi finanziari internazionali verso Hamas. In Svizzera, questo compito è svolto dall’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro (MROS), gestito dall’Ufficio federale di polizia (fedpol). La partecipazione della Svizzera alla task force internazionale non era menzionata sul sito web del MROS.

Un soldato svizzero della Swisscoy.
Keystone / Jean-christophe Bott

La Svizzera metterà a disposizione della KFOR in Kosovo 20 militi supplementari dall’aprile 2024.

L’Austria ha deciso di ritirare due unità dal Kosovo, una compagnia di fanteria e una compagnia di trasporto. Così la Confederazione ai 195 militi già presenti nel Paese Balcanico ne aggiungerà altri 20 che verranno impiegati nel settore dei trasporti. Lo ha stabilito oggi il Consiglio federale, secondo cui il costo dell’operazione verrà coperto col budget del Dipartimento federale della difesa (DDPS).

L’esercito elvetico, con la Swisscoy (Swiss Company) partecipa alla missione multinazionale di promovimento della pace “Kosovo Force” (KFOR) della NATO dal mese di ottobre del 1999. L’impiego della KFOR si fonda sulla risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell’ONU.

Solo nel giugno dello scorso anno, le Camere federali hanno approvato il prolungamento dell’impiego fino al 31 dicembre 2026. Inoltre, il Parlamento ha anche attribuito al Consiglio federale la competenza di aumentare l’effettivo di al massimo 30 militari nel corso del mandato e fino al termine dell’impiego allo scopo di far fronte a eventuali esigenze supplementari della KFOR.

  • L’approfondimento del mio collega Giannis Mavris su swissinfo.ch.
  • Ecco cosa fanno i soldati svizzeri in Kosovo. Un contributo di Patrick Stopper su tvsvizzera.it.
  • SwisscoyCollegamento esterno, tutte le informazioni su questo impegno speciale dell’esercito svizzero.
La sagoma dell Abbazia di Saint-Maurice fotografata contro luce.
© Keystone / Jean-christophe Bott

La magistratura vallesana ha aperto almeno dieci inchieste sugli abusi sessuali perpetrati nell’Abbazia di Saint-Maurice.

Dopo il servizio dei colleghi romandi della trasmissione Mise au point della RTS, che denunciava abusi sessuali legati all’Abbazia di Saint-Maurice in Vallese, il Ministero pubblico vallesano ha comunicato che sono oltre una decina le persone che hanno denunciato “potenziali abusi legati all’Abbazia di St-Maurice o all’ambiente ecclesiastico”.

La procura e la polizia cantonale vallesana hanno informato che ogni segnalazione verrà presa in considerazione e i fatti denunciati da parte dell’unità di investigazione criminale della polizia. Queste indagini fanno parte del procedimento preliminare aperto a settembre in seguito alla pubblicazione di un rapporto accademico sugli abusi commessi in Svizzera e sul loro occultamento all’interno della Chiesa cattolica dalla metà del XX secolo.

L’Abbazia di Saint-Maurice non fa capo alla Diocesi di Sion, ma direttamente al Vaticano. Per questo motivo proprio ieri il Papa ha nominato amministratore apostolico “sede plena et ad nutum Sanctae Sedis” dell’Abbazia territoriale di Saint-Maurice padre Jean-Michel Girard, preposito generale emerito dei canonici regolari della congregazione ospitaliera del Gran San Bernardo.

  • Oltre una decina di denunce contro Saint-Maurice. L’articolo apparso su tio.chCollegamento esterno.
  • L’Abbazia di Saint-Maurice travolta dagli abusi sessuali. Un contributo su tvsvizzera.it.
  • Il Papa commissaria Saint-Maurice. Un articolo della RSI.
Il casinò di Lucerna a bordo lago.
Keystone / Grand Casino Luzern

Il Consiglio federale ha rinnovato le concessioni per le case da gioco per il periodo 2025-2044.

Le case da gioco continueranno a rimpolpare le casse pubbliche anche nei prossimi decenni. Solo l’anno scorso il fondo di compensazione per la pensione (AVS) ha incassato dai casinò 352 milioni di franchi. Oggi il Governo federale ha rinnovato le concessioni per le case da gioco: oltre ai casinò già esistenti dal 2025 apriranno i battenti altri due, uno a Losanna e l’altro a Winterthur.

A fine 2024 scadono le concessioni attuali. Seguendo le raccomandazioni della Commissione federale delle case da gioco (CFCG) il Governo ha approvato in totale le concessioni per 22 zone su 23, dieci di tipo A (grandi giochi) e 12 di tipo B (dove la posta massima per i giochi in denaro automatizzati è di 25 franchi), per il periodo 2025-2044.

Inoltre, sono state approvate altre 12 concessioni anche per giochi online. Oltre alle concessioni, il Consiglio federale ha commissionato un nuovo rapporto sulla situazione delle case da gioco, in base al quale nel 2028 valuterà la situazione generale e deciderà come procedere. In Ticino continueranno a esercitare i casinò di Lugano (licenza di tipo A) e quelli di Mendrisio e Locarno (tipo B).


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