Oggi in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
Il bianco Natale sembra ormai essere un ricordo, almeno qui nella Confederazione. Quest'anno, più che in una normale giornata di fine dicembre in alcune località del Paese sembra di essere a inizio primavera. La vigilia di Natale il termometro ha superato i 20 gradi in Ticino, mentre il 25 nella periferia di Berna sono stati registrati 15 gradi.
Chi ha avuto la fortuna di trascorrere le vacanze in alta quota, invece, ha potuto approfittare di una imponente coltre bianca. Grazie alle abbondanti nevicate iniziate a metà ottobre, in alcune località al di sopra dei 2'300 metri vi sono state quantità record di neve. Ad esempio, alla stazione di Trudelboden, sopra Leukerbad, in Vallese, la coltre bianca misura ben 254 centimetri.
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Quali sono le prospettive per l’economia svizzera per il 2024? La crescita proseguirà a rilento, ma alcuni settori dovrebbero riuscire a cavarsela piuttosto bene.
L’anno prossimo il prodotto interno lordo svizzero dovrebbe progredire dell’1,1% contro l’1,3% del 2023, stando alle previsioni della Segreteria di Stato dell’economia. Si tratta di una crescita nettamente inferiore alla media per il secondo anno consecutivo. L’inflazione dovrebbe continuare ad arretrare e passare sotto la soglia del 2%. Il problema della mancanza di manodopera qualificata non sarà riassorbito e, al pari di altre economie avanzate, anche quella svizzera sarà confrontata ancora a lungo con questa questione .
Malgrado la forza del franco, il settore turistico dovrebbe passarsela piuttosto bene, sulla scia di un 2023 che ha fatto registrare un numero record di pernottamenti (oltre 40 milioni). “Nel contesto ansiogeno in cui viviamo, le gente vuol essere rassicurata. E la Svizzera offre molta sicurezza”, ha dichiarato il direttore di Verbier Tourisme Simon Wiget. Il ramo farmaceutico punterà dal canto suo sulle terapie innovative e su farmaci che promettono fiumi di soldi, come quelli contro l’obesità.
Prospettive più cupe, invece, per l’industria metalmeccanica ed elettrica svizzera, che stanno attraversando un periodo difficile, con una forte diminuzione delle commesse. Per il ramo orologiero sarà arduo ripetere un 2023 contraddistinto da un record di esportazioni. Resta l’incognita del settore finanziario: la fusione tra UBS e Credit Suisse darà i frutti sperati?
- L’approfondimento dei miei colleghi Samuel Jaberg e Matthew Allen e della mia collega Jessica Davis Plüss.
- Come sta andando l’economia svizzera? Il punto della situazione nel terzo trimestre 2024.
L’elettorato svizzero dovrà verosimilmente pronunciarsi sull'”Iniziativa per il futuro” lanciata dalla Gioventù socialista (GISO), che chiede di introdurre un’imposta di successione del 50% sui patrimoni di più di 50 milioni di franchi.
La GISO ha comunicato mercoledì di aver raccolto circa 130’000 firme (30’000 più del necessario) a sostegno della sua iniziativa popolare, che sarà depositata presso la Cancelleria federale in febbraio.
Le entrate fiscali derivanti dall’imposta sarebbero circa di 6 miliardi di franchi all’anno, secondo la sezione giovanile del Partito socialista, da utilizzare principalmente per finanziare misure volte a lavorare, vivere e abitare in modo ecologico e sociale.
“Le persone più ricche devono essere considerate responsabili della crisi climatica” a causa dei loro investimenti dannosi e dei loro comportamenti di consumo, ha dichiarato il presidente della GISO Nicola Siegrist.
- La notizia su tvsvizzera.it.
- Come sono distribuiti i redditi in Svizzera? Un approfondimento della mia collega Pauline Turuban.
- Nel 2021 la Gioventù socialista aveva già provato a modificare la Costituzione per tassare maggiormente le persone benestanti. L’iniziativa era però stata bocciata dall’elettorato.
Quali animali hanno vinto e hanno perso nel 2023? La sezione svizzera dell’organizzazione ambientalista WWF ha stilato un bilancio contrastante per la protezione delle specie nel 2023.
Tra i “vincenti”, il WWF svizzero annovera il cervo rosso – o cervo nobile – e la raganella verde. Quest’ultima era a rischio estinzione, ma le misure di protezione hanno fatto sì che sia ora considerata “vulnerabile piuttosto che in pericolo”, scrive l’organizzazione ambientalista nel suo bilancio pubblicato oggi.
Il cervo rosso, sterminato in Svizzera nel 1850 a causa della caccia, sta nuovamente proliferando nel Paese, con circa 40’000 animali, sottolinea la fondazione. Particolarmente presente in montagna, il cervo rosso impedisce il ringiovanimento delle foreste protettive e il loro adattamento ai cambiamenti climatici. L’arrivo del lupo – indica il WWF – ha però invertito questa tendenza. “Il canide caccia soprattutto cervi malati e deboli e la sua presenza ha permesso alle foreste di riprendersi. L’attuale abbattimento di interi branchi di lupi priva il cervo del suo nemico naturale e non è quindi privo di conseguenze per l’ecosistema forestale”.
Tra i “perdenti” dell’anno vi è il re del Doubs, un pesce di 20 centimetri, ormai diventato una rarità, che vive nel fiume che scorre lungo la frontiera tra la Svizzera e la Francia. Sempre più minacciato anche il colubro liscio. “Tra il 1980 e il 2005 la sua popolazione è diminuita del 70%. Da allora è diminuita in misura analoga”, aggiunge la fondazione, che ritiene che se non si inverte la tendenza, questo serpente non velenoso potrebbe scomparire in Svizzera.
- Il comunicatoCollegamento esterno del WWF.
- La notiziaCollegamento esterno su RSI News.
- La lista degli animali minacciatiCollegamento esterno sul sito dell’Ufficio federale dell’ambiente (PDF)
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