Perché “L’amica geniale” ha conquistato anche la Svizzera
La tetralogia di Elena Ferrante è stata venduta in oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo, Svizzera compresa. Tra i fattori che hanno conquistato gli appassionati di libri figurano soprattutto la biografia al femminile e Napoli.
A quasi due anni dalla messa in onda dell’ultimo episodio della seconda stagione, torna in Italia “L’amica geniale”, la serie tv tratta dai romanzi di Elena Ferrante. La prima puntata della terza stagione – tratta dal terzo episodio della tetralogia, intitolato “Storia di chi fugge e di chi resta” – è stata trasmessa in anteprima mondiale su RaiUno domenica scorsa. Nelle prossime settimane sarà trasmessa negli Stati Uniti sulla HBO (che co-produce la serie insieme a Rai Fiction) e poi negli altri 54 Paesi del mondo che ne hanno acquistato i diritti.
Un successo internazionale, quello della fiction targata Rai-HBO, che ripercorre la strada già tracciata dai romanzi di Elena Ferrante, tradotti in oltre 40 lingue. La quadrilogia de L’amica geniale ha venduto complessivamente oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo con diverse centinaia di migliaia di copie solo in Svizzera.
Napoli, una delle chiavi del successo
Ma qual è il motivo di un successo così travolgente al di fuori dei confini italiani? Tiziana De Rogatis, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università per Stranieri di Siena, ha spiegato che il successo internazionale della tetralogia – e in particolare in Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito – sarebbe legato in particolare a quattro elementi. Il primo: la città in cui è ambientata la storia. Napoli rappresenterebbe l’emblema della diversità italiana e dell’oscillazione tra mondi opposti.
Gli altri elementi, secondo De Rogatis, sarebbero il racconto del ruolo della donna e dell’identità femminile; la tipologia di narrazione (un periodo esteso molto simile alle serie tv Made in Usa); e l’uso del memoir, cioè il genere letterario autobiografico.
Curiosità e interesse fuori dai confini
Questi quattro elementi – dunque – spiegherebbero il successo de L’amica geniale nei Paesi anglofoni. E per quanto riguarda la Svizzera?
Rispondere a questa domanda è senz’altro più complesso, considerando le differenze linguistiche e culturali delle diverse popolazioni che compongono la Confederazione. Un tentativo, però, l’ha fatto Virna Serena Siciliano nel suo lavoro “Ferrante in Svizzera. Un’analisi sulla ricezione svizzera della tetralogia L’Amica geniale di Elena Ferrante”.
Per tentare di capire come mai il lavoro della Ferrante abbia riscosso tanto successo in ognuna delle regioni linguistico-culturali della Svizzera (così come, d’altronde, nel resto d’Europa) Siciliano ha studiato le recensioni scritte da esperti di settore e pubblicate su diversi giornali e riviste svizzere, tra cui i quotidiani Der Bund, Neue Zürcher Zeitung e Le Temps.
Emancipazione, amicizia e napoletanità
Siciliano è partita dal lavoro di De Rogatis cercando di capire se i quattro elementi individuati per gli Stati Uniti, il Regno Unito e in generale i Paesi anglofoni possano aver avuto un ruolo anche nella ricezione in Svizzera dell’opera di Ferrante.
Siciliano scrive: “I primi due elementi, Napoli e una nuova identità femminile, si sono dimostrati essenziali per l’apprezzamento della tetralogia nella ricezione Svizzera. Il mito di Napoli con il suo retrogusto di ‘malavita’ esercita una forte attrazione per tanti lettori e crea un forte impatto immaginario. Il secondo elemento, che gira attorno il discorso dell’identità femminile, è stato apprezzato soprattutto perché approfondisce la tematica dell’emancipazione delle donne nella società e gli aspetti più complessi dell’amicizia femminile. Gli altri due elementi, il grande ciclo narrativo simile alle serie televisive e la fantasia di memoir, non sono stati considerati essenziali, dato lo scarso numero di recensioni che fanno riferimento a questi temi”.
Dunque gli elementi che tornano anche nell’analisi delle recensioni sui quotidiani e riviste della Svizzera dell’opera di Ferrante sono l’ambientazione a Napoli e il racconto del ruolo della donna nella storia.
La nascita di “Frammenti geniali”
“In effetti sia le turiste italiane che quelle straniere di una certa età mi raccontano spesso che leggendo le pagine di Ferrante hanno rivisto loro stesse e la loro condizione di donne in quegli anni”, spiega a tvsvizzera.it Matteo Borriello dell’associazione culturale NarteA che dal 2019 porta in giro napoletani e turisti tra i luoghi de L’amica geniale con il progetto “Frammenti geniali”.
Il tour, nato poco prima dell’inizio della pandemia, è ricominciato da poco. E con il ritorno in tv – in Italia come all’estero – della terza stagione della serie Rai ci si aspetta una intensificazione delle domande di partecipazione.
“Noi portiamo i visitatori in giro per Napoli alla scoperta dei luoghi narrati da Ferrante. Un viaggio – continua Borriello – che è allo stesso tempo geografico e storico. Le persone si immedesimano nel racconto di Lila e Lenù e anche se non sono mai state a Napoli prima d’ora, spesso si rivedono nel contrasto tra centro e periferia, nella scalata sociale che per alcuni arriva e per altri no”.
La Napoli de L’amica geniale, dunque, rappresenterebbe le periferie del mondo e le contraddizioni dei luoghi vissuti dagli esseri umani. In Italia, come in America o in Svizzera.
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