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Prove di dialogo Trump-Zelensky, ‘la guerra deve finire’

Keystone-SDA

(Keystone-ATS) Un faccia a faccia organizzato all’ultimo minuto nonostante le critiche e le polemiche. Donald Trump e Volodymyr Zelensky si sono incontrati di persona, per la prima volta dal 2019, nel tentativo di ricucire un rapporto complicato da anni.

“Abbiamo una visione comune sul fatto che la guerra va fermata, che Putin non può vincere e gli ucraini devono prevalere”, ha detto il presidente ucraino arrivato alla Trump Tower con il suo ‘piano per la vittoria’.

“È un onore averlo con noi, ne ha passate tante”, gli ha fatto eco Trump ribadendo il suo impegno a mettere fine al conflitto ancora prima del suo insediamento nel caso in cui conquistasse la Casa Bianca. L’ex presidente però non ha fornito dettagli, limitandosi a parlare della necessità di un “accordo giusto per tutti”.

È “troppo presto” per dire che forma dovrebbe avere questo tipo di intesa: “Io ho le mie idee, il presidente Zelensky ha le sue”, ha spiegato Trump rimarcando il suo “buon rapporto” con il leader ucraino. Ma ha poi subito precisato: “Ho un buon rapporto anche con Putin”. A questo punto Zelensky lo ha interrotto: “Mi auguro di aver un rapporto migliore” di quello con Putin. Trump ha sorriso e detto: “Ci vogliono due persone per ballare il tango, e lo faremo”.

Il presidente ucraino riprendendo la parola ha quindi spiegato che l’incontro è stata un’occasione per presentare al candidato repubblicano il suo ‘piano per la vittoria’, già illustrato a Joe Biden e Kamala Harris. E ricordato a tutti i presenti che “la cosa più importante da capire” è che la Russia “è sul nostro territorio. Questa guerra non doveva iniziare. Dobbiamo fare il possibile, fare pressione” affinché Putin la fermi. L’Ucraina – ha aggiunto – vuole una “pace giusta”. Zelensky ha fatto pressione fino all’ultimo minuto per avere un faccia a faccia con Trump e ha prolungato il suo soggiorno negli Stati Uniti per non perdere l’occasione. “È importante per noi avere un contatto personale e capirci al 100%”, gli ha scritto nei giorni scorsi chiedendo l’incontro. Il suo appello è stato alla fine accolto.

La visita di Zelensky negli Stati Uniti è stata complicata dalla campagna elettorale. L’Ucraina è infatti divenuta uno dei temi chiave della corsa alla Casa Bianca insieme al Medio Oriente. Un dossier quest’ultimo che Trump non perde di vista. Nel giorno in cui il Dipartimento di Giustizia ha incriminato tre iraniani per hackeraggio alla campagna di Trump, l’ex presidente ha aperto la porta ad un accordo con l’Iran per “porre fine alle ostilità”.

Trump e Zelensky hanno un rapporto complicato da anni, da quando nel 2019 l’ex presidente venne messo in stato di accusa per aver fatto pressione per ottenere informazioni sulle attività della famiglia Biden in Ucraina. La guerra ha messo a ulteriore prova il loro legame. L’ex presidente non ha mai risparmiato critiche a Zelensky, definito solo qualche giorno fa “il più grande venditore della storia: ogni volta che viene negli Stati Uniti va via con miliardi” in tasca. E non ha mai nascosto il suo scetticismo per gli aiuti americani a Kiev, fondi che – è la sua convinzione – dovrebbero andare a mettere in sicurezza il confine americano con il Messico non un confine a migliaia di chilometri di distanza.

“Il fatto che siamo insieme – ha detto Trump quasi smorzando la tensione – è un segnale positivo”. Forse l’avvio di un nuovo capitolo in cui un nuovo incontro non è stato escluso in attesa che l’ex presidente visiti Kiev, dove Zelensky lo ha ancora una volta invitato.

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