Il Consiglio nazionale ha deciso a larga maggioranza che anche i lavoratori stranieri possano essere tassati in via ordinaria come i lavoratori residenti, con i relativi benefici
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La revisione dell’imposizione alla fonte del reddito da attività lucrativa, accolta martedì a larga maggioranza dal Consiglio nazionale, prevede che anche i frontalieri possano chiedere d’essere tassati in via ordinaria, come i lavoratori residenti. Dell’oggetto dovrà ora occuparsi la seconda camera, ovvero il Consiglio degli stati.
L’esame del dossier era stato sospeso un anno fa in attesa della firma dell’accordo fiscale tra Italia e Svizzera. Critiche sulla riforma erano giunte dalle autorità ticinesi e da buona parte della deputazione alle Camere. Nel frattempo, l’intesa sui frontalieri è stata parafata e la convenzione contro la doppia imposizione tra Roma e Berna è a sua volta pronta per la ratifica.
Sempre in ottica ticinese è previsto che il moltiplicatore comunale venga determinato sulla base di un metodo di calcolo federale (media preponderata). Ciò dovrebbe evitare derive punitive, come è stato sottolineato facendo riferimento alla decisione di Bellinzona d’innalzare il suddetto moltiplicatore per le imposte alla fonte prelevate sui salari dei frontalieri dal 78 (media) al 100%.
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