In Ticino aumentano le rapine, ma i casi risolti sono più che raddoppiati in un solo anno. È il dato che emerge dal bilancio dell'attività 2016 dei commissariati. Presentato lunedì, vede anche l’avvio di una quindicina di inchieste per casi di caporalato e una sostanziale stabilità nell’ambito dell’esercizio della prostituzione.
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tvsvizzera.it/ri con RSI (Quotidiano del 10.04.2017)
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I casi di rapina, in Ticino, sono aumentati del 20%: 61 nel 2016, con una diminuzione di quelle alle stazioni di servizio (da 13 a 8) e con un aumento dei casi risolti, che hanno oltrepassato il 60%.
Costanti i numeri sul fronte dell’esercizio della prostituzione: sono circa 300 le persone che hanno notificato la loro attività, poco più di 20 quelle che hanno omesso di annunciarsi.
Una dozzina, invece, le potenziali vittime di tratta di esseri umani, con due inchieste penali aperte.
I reati violenti, nel 2016, sono aumentati del 12,3% (1’867 casi) rispetto al 2015. È stato però registrato un solo omicidio, quello della maestra 35enne di Stabio, uccisa nella sua abitazione e abbandonata in un bosco a Rodero (Italia).
La novità dello scorso anno sta nella lotta al caporalato: la collaborazione con il Ministero pubblico, i sindacati, le commissioni paritetiche, l’Ispettorato del lavoro e l’Ufficio sorveglianza del mercato del lavoro ha permesso l’avvio di una quindicina di inchieste.
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