Dall’inizio dell’anno le guardie di confine hanno condotto tre inchieste sul contrabbando organizzato di generi alimentari di cui beneficiavano negozi ed esercizi pubblici a ridosso della frontiera. Un fenomeno, seppur limitato, che però non è mai scomparso nella regione.
Sono infatti 16 le tonnellate di merce, tra cui prodotti con dazi elevati come carne e salumeria, fatte passare illegalmente dalla dogana secondo le stime degli inquirenti nei tre casi in questione. In genere in origine vi è un accordo tra il titolare di un negozio o di un ristorante e il trafficante che può portare a multe salate, se viene provato lo scopo commerciale del contrabbando.
E oltre al reato classico se ne aggiungono spesso altri di natura fiscale o connessi alle norme sull’igiene degli alimenti trasportati. In alcuni casi l’inchiesta parte da una denuncia di un privato che segnala prezzi tali da lasciar supporre pratiche che favoriscono la concorrenza sleale.
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