Contrabbando, sigarette sempre in voga
Al confine con l'Italia, nelle maglie delle Guardie, finiscono sempre più bionde, ma anche quadri da milioni di franchi [APPROFONDIMENTO]
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Contrabbando al confine sud, sigarette sempre in voga
Macchine, migliaia di macchine ogni giorno. Soltanto attraverso i valichi del Mendrisiotto sono circa 130 mila i passaggi quotidiani in entrata e in uscita tra Italia e Svizzera.
Dentro le automobili non sempre vi sono solo persone. Molte le merci. Spesso non dichiarate. Tra sdoganamenti e multe a Chiasso, tra strada e Brogeda, si incassano oltre 15 milioni di franchi all’anno. Qui non siamo ancora nel campo del contrabbando.
La merce di contrabbando viene comunque scoperta grazie ai regolari controlli ai valichi turistici. Si trova spesso nel bagagliaio di automobili o di pullman anche di linea. Mimetizzarsi nel flusso è la parola d’ordine di chi cerca di farla franca. Chi contrabbanda quasi mai sceglie di farlo attraverso la dogana commerciale.
Nella sede dell’antifrode doganale in centro a Lugano, in uno dei tanti depositi troviamo alcuni esempi. Olio, liquori e altri prodotti sequestrati di recente altrimenti destinati ad essere rivenduti in Svizzera in ristoranti o negozi.
Sono probabilmente la punta dell’iceberg, il frutto di un viaggio. L’inchiesta deve scoprire il resto e valutare qual è il valore complessivo dei dazi doganali e dell’imposta sul valore aggiunto non pagati. Nei primi sei mesi di quest’anno, dal servizio antifrode, sono state avviate più di 500 indagini, eseguiti 155 interrogatori ed emanate oltre 300 decisioni che hanno portato a recuperare quasi 3 milioni di franchi con multe per 400mila franchi.
Basta aprire un armadio per scoprire che il fronte caldo del contrabbando è quello di un tempo storico: le sigarette. Qui entrano in gioco i “professionisti”: acquistano le sigarette nei balcani a meno di un franco e poi le rivendono in Svizzera. Per il trasporto solitamente usano grandi automobili. In questo caso un rimorchio. Nel video girato dalle guardie di confine vediamo sfilare migliaia di sigarette stivate all’interno del pianale.
Moderne bricolle, che richiedono contromisure. Quando il lavoro si fa serio, il veicolo viene portato a Mendrisio, regno del Gruppo specialisti visite, altrove chiamati cacciavitisti.
È stato l’intuito di una guardia a consentire qualche settimana fa un sequestro che potrebbe rivelarsi clamoroso. In due automobili sono stati trovati dipinti di valore, e una tela in particolare si presume possa essere opera del pittore veneziano Canaletto.
Potrebbero esserci in gioco milioni di franchi. Come in un altro caso, per l’utilizzo su territorio svizzero -senza sdoganamento- addirittura di aerei. Un’ imposizione salatissima: due milioni e 400 mila franchi di IVA non pagata. Anche il cielo ha un confine.
Nel video [sopra], le interviste a Giovanni Cimino, sostituto capo Sezione antifrode doganale, Mirco Ricci, portavoce delle Guardie di confine Regione IV, e Patrizio Dello Buono, sergente del Gruppo specialisti visite, Guardie di confine IV.
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