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Dall’Irb di Bellinzona, un anticorpo contro ebola

Ne sta testando l'efficacia il National institute of health statunitense, col quale l'Istituto di ricerca in biomedicina ha avviato il progetto nel 2007

Altri sviluppi

L’Istituto di ricerca in biomedicina di Bellinzona ha isolato un anticorpo monoclonale che potrebbe portare a una cura per ebola. Ne dà notizia sabato il quotidiano La Regione Ticino.

Riprodotto in grandi quantità da Humabs BioMed -società privata fondata dallo stesso Irb, col quale ha accordi di licenza [cfr. video]- l’inticorpo è poi stato inviato a un laboratorio di alta sicurezza del National institute of health nei pressi di Washington.

Era stato lo stesso Nih, nel 2007, a fornire un campione di sangue di una persona che era sopravvissuta a un’infezione da ebola. L’Irb ha poi applicato una propria metodica [brevettata nel 2004, ndr] e isolato un ampio pannello di anticorpi nei quali i collaboratori americani hanno riscontrato un’alta capacità di neutralizzare il virus.

A differenza di altri progetti di ricerca in corso in Svizzera, che mirano allo sviluppo di un vaccino, gli anticorpi isolati all’Irb potrebbero essere somministrati sia per prevenire, sia per curare l’infezione. Secondo Davide Corti -direttore della ricerca di Humabs, intervistato da La Regione- in una situazione di emergenza come l’epidemia di ebola, le procedure per lo sviluppo clinico si potrebbero velocizzare rispetto agli standard, per avere un prodotto da somministrare su larga scala anche nell’arco di 10-12 mesi.

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