Droga e pistole, i giochi dei ragazzi invischiati con la mafia
Un documentario della RSI ripercorre la cronaca degli anni '90 e il legame tra il paese calabrese di Mesoraca e Lamone, dove vivono molti mesorachesi immigrati.
Lamone ¨è un comune svizzero, nel distretto di Lugano, che oggi conta poco meno di 1’800 abitanti. Mesoraca si trova in Calabria, nel Crotonese, e ne ha circa 6’500.
A legare questi due luoghi, negli anni ’90, è la densità di persone immigrate da Mesoraca e trasferite a Lamone. Tra queste, a infiltrarsi nella popolazione onesta e lavoratrice, ci sono stati anche esponenti della mafia.
La cosiddetta Cosca di Mesoraca nasce nel 1990 grazie in gran parte al traffico di armi proveniente dalla Svizzera. Un legame che rende il clan potente agli occhi dei rivali che diventano dipendenti dalla Cosca per i suoi legami con la Svizzera.
A risentirne è tutta la comunità di immigrati già installata in Ticino, vista suo malgrado dalla criminalità come una presenza nella quale confondersi: la rispettabilità dei lavoratori uno scudo dietro al quale nascondersi.
Ma se a viaggiare verso sud ci sono le armi, a tornare al nord è il traffico di droga. La vita di diversi giovani cresciuti in Ticino e in Calabria negli anni ’90 è stata segnata dalla presenza della ‘ndrangheta.
Il documentario di Anna Bernasconi e Matteo Born andato in onda all’interno del programma della RSI Storie ripercorre la cronaca di quegli anni:
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