Navigazione Lago Maggiore, tagli al personale
La società italiana Navigazione del Lago Maggiore (NLM) cesserà l’attività sul bacino del Verbano in territorio svizzero, con l’eccezione dei collegamenti internazionali. La misura, definita “inaccettabile” dal sindacato UNIA, prevede il licenziamento di 34 impiegati residenti in Ticino. Il Governo cantonale promette di impegnarsi per trovare soluzioni alternative.
Il servizio pubblico sul Verbano è gestito dalla società italiana Navigazione Lago Maggiore (NLM), che assicura i collegamenti anche nel bacino elvetico, in virtù di una convenzione italo-svizzera.
L’intesa, che dà seguito al memorandum firmato nel maggio dello scorso anno dai ministri Doris Leuthard e Graziano Delrio, è stata rinnovata per un altro decennio a dicembre. Analogamente, sempre in base a questo accordo internazionale, sul Ceresio è legittimata a operare la svizzera Società Navigazione del Lago di Lugano (SNL) che ha ottenuto recentemente la nuova concessione dall’Ufficio federale dei trasporti.
Roma e Berna un anno fa hanno anche concordato di migliorare l’attrattiva turistica sui due laghi, di potenziare il servizio pubblico di navigazione e di aprire parzialmente ai privati alcune tratte strategiche. A questo scopo sono state previste sinergie tra le due compagnie concessionarie e in particolare l’ingresso della sottocenerina SNL nelle acque elvetiche del Verbano.
Per questo motivo può sorprendere, secondo quanto hanno anticipato i sindacati, la cessazione del servizio di linea nel bacino svizzero da parte della Navigazione Lago Maggiore e la disdetta per fine anno del contratto di lavoro a 34 collaboratori (15 fissi e 19 stagionali) tutti residenti nella Confederazione e tutelati da un contratto Fart (quello applicato dalle autolinee regionali ticinesi) che garantisce loro condizioni salariali adeguate per la Svizzera.
Di sicuro in questo contesto in piena evoluzione la mossa della NLM, che potrebbe essere stata dettata anche da considerazioni tattiche, è destinata ad essere seguita da ulteriori novità già nelle prossime settimane.
Il Governo cantonale, dal canto suo, si rammarica della decisione e, in un comunicato diramato mercoledì, dichiara di essere “impegnato, insieme alla Confederazione, per trovare soluzioni alternative in tempi rapidi, per salvaguardare i posti di lavoro e il futuro dei servizi di linea e turistico”.
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