Elezioni in Ticino, perde la Lega, avanzano le donne
Stabilità, ma con diverse novità. Si può riassumere così l’esito dello spoglio delle elezioni cantonali ticinesi per quanto riguarda il Gran Consiglio (parlamento cantonale). Il dato principale è sicuramente la perdita di consensi della Lega dei Ticinesi, che passa dal 24.24% del 2015 al 19.15% di quest’anno. La tanto attesa onda verde non si è invece manifestata e la vera sorpresa l’ha fatta segnare la nuova formazione politica “Più Donne”, che si assicura la presenza di due parlamentari.
Con una perdita di oltre il 5%, la Lega dei Ticinesi ha ora 4 seggi in meno in Parlamento (18 totali). Anche i Liberali hanno perso leggermente consensi (perso un seggio) passando dal 26.73% del 2015 al 25.57% del 2019. Liberali che si confermano però il primo partito nel Parlamento cantonale.
Ne perde uno anche il PPD (Partito popolare democratico di ispirazione cattolica) che si ferma a quota 16 con una percentuale finale del 17,6% (-1 rispetto al 2015).
L’UDC, che in Svizzera è il partito di maggioranza relativa ma che in Ticino ha sempre faticato, questa volta ha guadagnato 2 seggi portando il suo gruppo a 7 rappresentanti. Quattro anni fa aveva colto il 5.77% dei voti con altre formazioni di destra, questa volta da sola ha raccolto il 6.57% dei voti.
Socialisti stabili, cresce l’estrema sinistra
Dati in difficoltà alla vigilia, i socialisti hanno invece marciato sul posto, non confermando la crescita che hanno fatto segnare per l’elezione del Governo, ma conservando i propri seggi nonostante una lieve flessione (dal 14.64% al 14.56% il PS).
L’affare di giornata lo hanno certamente però fatto le due liste di estrema sinistra: il Movimento per il Socialismo/POP ottiene tre seggi, conquistandone due in più, salendo dall’1.45% al 2.42%; nel 2015 ne avevano conquistati due insieme ai comunisti. Partito Comunista e Indipendenti che hanno a loro volta conquistato due seggi con l’1.22%. In tutto i seggi a sinistra dei socialisti sono quindi ora ben 5.
Onda verde sottotono e sorpresa “Più Donne”
La tanto attesa onda verde non si è invece manifestata, o almeno non nelle dimensioni attese, ma la lieve crescita al 6.47% (6.02% nel 2015) permette agli ecologisti di conservare agevolmente i propri 6 seggi, malgrado le diverse spaccature registrate nell’ultimo quadriennio.
La vera sorpresa di giornata l’ha però sicuramente fatta segnare la nuova formazione politica “Più Donne”, che con un’ottima votazione (1.99%) si assicura la presenza di due parlamentari, fuoriuscite proprio dai Verdi.
Montagna Viva e piccole liste fuori; nuove maggioranze a tre
Tutte le altre liste minori, tra cui tante che si presentavano per la prima volta, non sono invece riuscite a entrare in Gran Consiglio. Montagna Viva è invece l’unico partito a uscire di scena, dopo aver avuto per l’ultimo quadriennio un seggio occupato dal deputato Germano Mattei.
Un altro dato da rilevare è l’impossibilità nel nuovo Parlamento di costituire maggioranze “a due”. Se infatti nell’ultima legislatura PLR e Lega uniti avevano i numeri per fare maggioranza, nella prossima sarà necessario l’accordo di almeno tre partiti.
I liberali si riprendono Lugano
L’altra sorpresa arriva dalle sponde del Ceresio, dove i liberali hanno invertito il risultato di quattro anni fa, quando erano il secondo partito dietro alla Lega con il 26.21%, operando il sorpasso e diventando il partito più votato nonostante il calo a 24.25%. Perdita consistente invece per la Lega che dal 29.42% passa al 23.83%.
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