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Il lupo della Val Rovana in Ticino sarà abbattuto

Un lupo fotografato nell alto Vallese.
Resta difficile la convivenza tra i predatori e gli allevatori di montagna. Keystone

Il governo ticinese autorizza l'abbattimento di un lupo in Val Rovana. Lo ha deciso nella sua seduta di mercoledì. La decisione è immediatamente esecutiva e pubblicata sul Foglio ufficiale, ma un ricorso è possibile. L’autorizzazione ha una validità di 60 giorni dalla pubblicazione della decisione e l’esecuzione è assegnata ai guardacaccia dell’Ufficio della caccia e della pesca. 

I grandi predatori, ricorda in un comunicato, sono protetti e quindi non cacciabili. Tuttavia, il diritto federale autorizza l’uccisione di singoli esemplari che causano danni rilevanti agli animali da reddito.

Una settimana fa il Governo aveva deciso di “proseguire con ulteriori approfondimenti giuridici sulle modalità di applicazione delle normative in vigore a livello federale, modificate di recente” per tener conto della “particolare realtà agricola del contesto territoriale cantonale”. Una decisione bollata come “inaccettabile e inconcepibile” dall’Unione dei contadini ticinesi, che parlava di una “situazione estremamente grave” e di un rischio di chiusa per le aziende di allevamento di montagna.

Gli episodi di predazione più recenti, che già il primo maggio avevano fatto dire che gli esemplari problematici vanno abbattuti, come quello citato di Cerentino, in Val Rovana per l’appunto. Nel caso valmaggese erano stati 19 i capi presi di mira dal predatore il 26 aprile, il secondo episodio nel villaggio dopo quello di fine marzo. Questo aveva spinto gli allevatori a una plateale protesta: le carcasse di diversi ovini erano state trasportate a Bellinzona e abbandonate davanti a Palazzo delle Orsoline.

Pecore morte, uccise dal lupo, depositate davanti al palazzo governativo ticinese per protesta.
Sono stati 19 i capi presi di mira dal lupo il 26 aprile. Questo aveva spinto gli allevatori a una plateale protesta: le carcasse di diversi ovini erano state trasportate a Bellinzona e abbandonate davanti al palazzo governativo. © Keystone / Ti-press

A mente del Governo, i 19 capi possono essere imputati al contingente per l’abbattimento, anche se non protetti adeguatamente. Viste le difficoltà del territorio (pendii scoscesi, continui terrazzamenti, estrema parcellizzazione e dispersione delle superfici,…) le misure di protezione non sono infatti esigibili, perché tecnicamente irrealizzabili e economicamente insostenibili.

Il diritto federale, conclude il Governo cantonale, “non risolve in modo soddisfacente il conflitto tra le esigenze di tutela del lupo in quanto specie protetta e le peculiarità dell’attività d’allevamento di montagna, in Ticino, in cui si rivela problematico mettere in atto le misure di protezione richieste.”

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