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Quarant’anni dal diluvio che sconvolse il Ticino

Viale alberato cittadino completamente coperto da fango; uomini in uniforme al lavoro con pale e carriole
Militari in servizio furono dislocati per contribuire ai lavori di sgombero (Locarno, 9 agosto 1978) Keystone

Il 7 agosto del 1978, il Canton Ticino e l'attuale Verbano-Cusio-Ossola furono sconvolti da una violenta alluvione. Il Quotidiano della RSI e la Comunità montana della Val Vigezzo rievocano quella tragica notte.

Era lunedì. Il maltempo -dopo aver lasciato ingenti danni in Mesolcina e Calanca, nel canton Grigioni- attraversò il Ticino fino alle Centovalli, la regione più colpita insieme alla vicina Valle Onsernone e tutto il Locarnese.

Le strade si trasformarono in torrenti, che con le colate di fango portarono via abitazioni e automobili. Si contarono anche vittime.

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In Ticino morirono in tutto 8 persone e la perturbazione continuò in territorio italiano passando dalla Val Vigezzo e fino alla Valsesia prendendo altre vite umane, come ricordano lo storico Benito Mazzi e il soccorritore Mario Caretti.

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Il Quotidiano ricostruisce quel 7 agosto 1978 anche con i ricordi di Franco Donati, allora direttore di un’industria a Losone, e Piero Bucci, un ingegnere che era al lavoro nel suo studio di Locarno e rischiò la vita.

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